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Gli incendi nei depositi: pulizia, carrelli e sostanze pericolose

Gli incendi nei depositi: pulizia, carrelli e sostanze pericolose
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Prevenzione incendi

08/01/2021

Una linea guida CFPA-E si sofferma sulla sicurezza antincendio nei depositi. Focus sulla gestione della sicurezza con riferimento alla pulizia, alla gestione dei locali, alla presenza di sostanze pericolose e all’uso di carrelli elevatori.

Copenaghen, 8 Gen – Il numero e l’estensione di molti depositi, nonché la notevole varietà dei materiali stoccati e delle attività che nei depositi si possono svolgere richiedono per questi ambienti di lavoro rigorose strategie di sicurezza antincendio.

 

Nei depositi la gestione della sicurezza antincendio può dipendere dipende e riguardare diversi fattori.  Ad esempio la pulizia e gestione dei locali, la presenza di sostanze pericolose, le caratteristiche degli impianti, l’utilizzo di carrelli elevatori e gli eventuali lavori a caldo o le attività imballaggio e sigillatura a caldo.

 

Per fornire alcune informazioni sulla gestione dei rischi di incendio nei depositi torniamo a presentare una linea guida prodotta dalla Confederation of Fire Protection Association Europe ( CFPA-Europe), un’associazione europea di organizzazioni nazionali che si occupano di prevenzione e protezione dagli incendi. Stiamo parlando del documento “Fire safety in warehouses” – elaborato dalla Fire Protection Association (FPA) e a cura di Adair Lewis – che è stato successivamente tradotto in italiano (Sicurezza antincendio nei depositi) da Guido Zaccarelli (Presidente Vicario APC Prevenzione incendi di AIAS).

 

Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:

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La pulizia e la gestione dell’interno e dell’esterno del deposito

Riguardo alla gestione della sicurezza antincendio il primo aspetto su cui si sofferma la linea guida – dopo aver fornito informazioni generali, ad esempio riguardo alla collaborazione con i Vigili del Fuoco - è la pulizia e gestione dell’interno ed esterno del deposito.

 

Riguardo all’interno del deposito si indica che “l’attività deve essere mantenuta pulita ed in condizioni ordinate in ogni momento e le merci o i materiali di scarto non devono essere stoccati nei corridoi o lungo altre vie di esodo”.

 

Riprendiamo dal documento alcune indicazioni:

  • “i depositi di imballaggi combustibili in un deposito aperto devono essere tenuti al minimo;
  • i depositi in massa (rinfusa) devono essere ospitati in un edificio separato o in un compartimento antincendio separato dal deposito principale;
  • gli imballaggi sfusi come carta triturata, perline di legno-lana e polistirene devono essere contenuti in recipienti di acciaio con coperchi di acciaio che siano mantenuti chiusi quando il contenitore non è in uso.
  • Lo stoccaggio interno di bancali non in uso deve essere tenuto al minimo, a meno che il loro deposito all’esterno non sia possibile o che ci sia un rischio significativo di incendio doloso nei confronti dei materiali esterni.
  • Tutti i materiali di scarto devono essere spazzati e rimossi alla fine di ogni periodo di lavoro. Particolare attenzione deve essere posta alle zone di carico e scarico”.

 

Si accenna poi alla gestione dello spazio esterno e si indica che “tutti i materiali di scarto rimossi dal deposito devono essere contenuti in recipienti chiusi in metallo; se necessario occorre usare un compattatore. Se è necessario l’uso di contenitori senza coperchio, allora essi devono essere posizionati ad almeno 10 m dagli edifici e dai depositi esterni” (il documento fa riferimento alla linea guida “ Safety distances between waste containers and buildings”).

 

Rimandando alla lettura delle varie indicazioni relative all’ambiente esterno, ci soffermiamo sulle eventuali sostanze pericolose presenti nel deposito.

 

Le indicazioni per la sicurezza delle sostanze pericolose nei depositi

Il documento CFPA-E segnala che i materiali pericolosi “devono essere identificati e soggetti ad una valutazione in conformità alla Direttiva ATEX, relativa alla sicurezza e salute dei lavoratori in atmosfere esplosive.

 

Inoltre se sono presenti bombole di gas, queste bombole “devono essere immagazzinate, usate e maneggiate in conformità alle norme nazionali”. E un’attenzione particolare “deve essere presa dove non è possibile evitare la presenza nell’attività di bombole di acetilene”.

 

Riprendiamo altre indicazioni relative alle sostanze pericolose nei depositi:

  • “dove ci sono quantità significative di materiali pericolosi come sostanze chimiche ossidanti, liquidi infiammabili e prodotti aerosol, devono essere prontamente disponibili ai servizi di emergenza informazioni riguardanti la loro quantità, posizione e tipologia di stoccaggio. Prima di immagazzinare tali materiali occorre consultare l’assicurazione, allo scopo di stabilire chiaramente ed adottare le necessarie misure di controllo del rischio.
  • materiali incompatibili devono essere immagazzinati in conformità alle linee guida nazionali ed in modo tale che essi non vengano a contatto fra loro in caso di incendio.
  • dentro l’attività deve essere detenuto il minimo volume di liquidi infiammabili. Dove è necessario immagazzinare liquidi infiammabili all’interno degli edifici, occorre utilizzare bancali con bacino di contenimento o accorgimenti similari allo scopo di contenere possibili fuoriuscite.
  • le merci pericolose devono essere ispezionate a fondo alla consegna.
  • un’area sicura e recintata ad almeno 10 m di distanza da ogni edificio o impianto deve essere disponibile allo scopo di mettere in quarantena tutti i contenitori difettosi o danneggiati in attesa del loro smaltimento definitivo”.

 

Infine si indica che devono essere disponibili “accorgimenti per gestire perdite di liquidi infiammabili ed il personale deve essere formato sul loro uso”.

 

Il divieto di fumare e le indicazioni per i carrelli elevatori

Concludiamo questa presentazione relativa ad altri due fattori rilevanti per la gestione della sicurezza antincendio nei depositi con riferimento all’uso dei carrelli elevatori e al fumo.

 

Il documento ricorda che nelle operazioni di deposito sono normalmente utilizzati carrelli elevatori di varia natura.

In ogni caso, “comunque siano alimentati”, può sorgere un “significativo pericolo di incendio”.

 

Si indica che tutti i carrelli “devono essere progettati per poter essere usati in sicurezza in tutte le zone di rischio identificate nel deposito a seguito della valutazione condotta in conformità alla Direttiva ATEX”.

 

 

In particolare la ricarica dei carrelli alimentati a batterie e la gestione dei carrelli e dei loro meccanismi per l’uso all’interno dei depositi “devono essere condotte in conformità alle norme di buona tecnica nazionali. Qualora i carrelli siano alimentati a GPL, le bombole devono essere sostituite all’esterno degli edifici. Analogamente, il rifornimento della benzina o del gasolio deve essere effettuato all’esterno del deposito”.

 

Infine riportiamo qualche breve indicazione relativa al divieto di fumare negli ambienti adibiti a deposito.

 

La linea guida indica che nei depositi “deve essere severamente vietato fumare in conformità alle normative nazionali. Occorre esporre bene in evidenza avvisi su tale divieto”.

Inoltre può essere prevista un’area apposita per fumatori e dove possibile quest’area “deve essere ad almeno 10 m dagli edifici, da installazioni pericolose e da elementi combustibili nei depositi esterni”. E le aree per fumatori “devono essere lontane dall’entrata all’edificio e non essere posizionate sotto una tettoia o un cornicione”.

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

CFPA-Europe, “ Fire safety in warehouses”, prodotto dalla Fire Protection Association (FPA) e a cura di Adair Lewis, CFPA-E Guideline No 35:2017 F (formato PDF, 1.10 MB).

 

 

NB: Attraverso il sito di CFPA-Europe è possibile visualizzare la versione del file in italiano (“Sicurezza antincendio nei depositi”).  

Cliccando sui seguenti link - prevenzione incendi e normativa antincendio – è possibile avere ulteriori informazioni aggiornate con riferimento alla normativa italiana.

 


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