
C’era una volta - la direttissima e la grande galleria - parte terza

Concludiamo con questo numero l’analisi del volume scritto dall’Ing. Enrico Marone e pubblicato dagli Stabilimenti Poligrafici Riuniti di Bologna nel 1935 che tratta e racconta la storia dei lavori di costruzione della galleria dell’appennino sulla direttissima Bologna Firenze e nelle sue pagine troviamo tantissima documentazione tecnica e fotografica.
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Dopo aver analizzato gli aspetti legati ai provvedimenti adottati per “eliminare i pericoli e le soggezioni del gas” ed agli “ impianti per i servizi igienico-sanitari nei cantieri”, oggi vogliamo chiudere parlando di “welfare” (permettetemi di utilizzare questo termine) a supporto delle famiglie dei lavoratori.
In particolare, nei cantieri di Lagaro e di Cà di Landino, che erano lontani dai centri abitati, ma nei quali erano stati costruiti gli alloggi per i lavoratori e per le loro famiglie, vennero istituiti, a spese dell’Amministrazione, asili per i bambini e scuole elementari. Alla relativa organizzazione e gestione di queste strutture era deputato l’Ufficio dirigente dei lavori.
Vennero pure istituite scuole professionali per gli operai, ed erano incaricati dell’insegnamento gli ingegneri dei vari reparti.
Per il cantiere di Vernio, vennero presi accordi con il Comune relativamente alle istituzioni scolastiche mediante il concorso nelle spese sostenute dal Comune stesso.
Alle imprese assuntrici dei lavori si tratteneva, nei certificati di pagamento, una somma adeguata per il servizio sanitario, per le scuole elementari, l’asilo e per il servizio religioso nelle chiesette costruite all’interno delle aree di cantiere di Lagaro e Cà Landino.
Sicuramente un esempio positivo di quanto oggi viene molte volte ancora disatteso.
Siamo alla conclusione di questo approfondimento legato alla storia dei lavori di costruzione della galleria dell’appennino sulla direttissima Bologna Firenze visti dal punto di vista della salute e sicurezza. Il volume in realtà contiene tante altre informazioni, ad esempio le dotazioni di apparecchi respiratori delle squadre di soccorso, le modalità di ventilazione delle gallerie e dei pozzi, le modalità di scavo e di avanzata e di conseguenza l’invito a chi è interessato a queste specifiche tematiche è di farcelo sapere che magari in futuro potremmo riprendere l’argomento.
Vi lascio con le ultime foto tratte dal volume.
A cura Geom. Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS
Fonte: www.sicurezza-ceraunavolta.it
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