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Il comitato per i sistemi di gestione della sicurezza stradale

La denominazione ufficiale di questo comitato è: ISO/TC 241 "Road traffic safety management systems". La segreteria è affidata a Peter Hartzell.

 

La produzione normativa di questo comitato internazionale è riferita, come dice il nome, ad un tema di estrema importanza. In particolare, questo comitato prende in esame gli aspetti politici, economici, tecnici, legali e sociali afferenti a tutte le attività industriali, logistiche e organizzative, che fanno riferimento alla sicurezza del traffico stradale.

 

Si tratta di un tema di rilevanza mondiale, soprattutto perché il World health organization ha pubblicato nel 2018 un rapporto su questi temi, ed ha valutato a 1, 35 milioni i morti, a causa di incidenti stradali.

In parallelo, sono circa 50 milioni le persone traumatizzate per incidenti stradali, in tutto il mondo.

L’impatto di questi numeri sull’economia e sulla salute è evidentemente drammatico.

 

Le Nazioni Unite hanno avviato un piano per il miglioramento della sicurezza stradale, nel periodo dal 2021 al 2030, con l’obiettivo di ridurre, per il 2030, alla metà sia i morti sia i traumatizzati.

 

Al proposito, questo comitato ha pubblicato una serie di norme ( ISO 39001, ISO 39002 ed ISO 39003, che mettono a disposizione strumenti in grado di ridurre ed annullare, almeno si spera, morti e traumi legati ad incidenti stradali.


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Le esperienze maturate in tutto il mondo hanno mostrato che una significativa riduzione di questi drammi può essere ottenuta utilizzando dei sistemi olistici di sicurezza stradale. Ciò comporta una chiara e precisa messa a fuoco sui risultati di interventi per il miglioramento della sicurezza stradale, supportati da appropriate iniziative organizzative e gestionali.

 

L’esperienza dimostra come i governi non possano raggiungere questi obiettivi lavorando da soli. Organizzazioni di ogni tipo e dimensione, nonché ogni singolo utente stradale, giocano un ruolo importante nel raggiungere questi obiettivi. Adottando delle normative internazionali, le organizzazioni possono raggiungere obiettivi di miglioramento, significativamente superiori a quelli che possono essere ottenuti mediante l’adozione di leggi e regolamenti.

 

Risultati ancora migliori possono essere ottenuti inserendo degli obiettivi di sviluppo sostenibile, come appunto fatto dalle Nazioni Unite per il programma, che verrà portato a termine nel 2030. Non per nulla, gli esperti di sicurezza stradale hanno già identificato il significativo potenziale legato all’incorporazione di comportamenti appropriati di sicurezza stradale nel quadro di iniziative di sostenibilità ambientale.

 

Durante la recente conferenza ministeriale globale sulla sicurezza stradale, a Stoccolma, sono state avanzate nove raccomandazioni specifiche.

 

La dichiarazione di Stoccolma è stata interamente recepita dagli esperti del comitato tecnico ISO / TC 241, che hanno avviato lo sviluppo di norme specifiche, in grado di offrire strumenti e linee guida a tutti soggetti coinvolti, sia pubblici sia privati, per migliorare il livello di sicurezza nell’uso delle strade. È proprio in questo contesto che gli esperti di questo comitato tecnico hanno messo a punto un piano strategico, che si avvierà a dicembre del 2021.

 

L’articolazione delle attività del comitato può essere così sintetizzata:

  • porsi l’obiettivo di lungo termine di eliminare o ridurre al minimo morti e traumi conseguenti ad incidenti stradali,
  • sviluppare un sistema di gestione del traffico stradale in grado di tenere conto di errori umani, ed in grado di limitare l’impatto sul corpo umano, conseguente ad urti,
  • incorporare numerose strategie per una migliore gestione delle conseguenze di un impatto sul corpo umano, sia riducendo i limiti di velocità, sia allestendo strutture stradali in grado di meglio assorbire gli urti,
  • sensibilizzare le strutture pubbliche sulla necessità di adottare strumenti che possano aumentare l’attenzione della popolazione a questi temi e facilitare l’installazione di sistemi stradali più sicuri e progettare autoveicoli con maggiore livello di protezione degli occupanti,
  • sviluppare una etica di responsabilità condivisa tra tutti gli attori coinvolti nella gestione del traffico, dai singoli cittadini, ad enti pubblici e privati ed organizzazioni volontarie.

 

Mi auguro che tutti i nostri lettori vorranno augurare una fruttuosa attività a questo comitato, i cui documenti normativi riguardano noi tutti.

 

Adalberto Biasiotti






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