Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Lavoro da remoto e ibrido: come gestire la sicurezza in ogni luogo?

Lavoro da remoto e ibrido: come gestire la sicurezza in ogni luogo?
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Smart working e telelavoro

15/10/2024

Un documento dell’Agenzia europea EU-OSHA si sofferma sul lavoro da remoto e ibrido. Come gestire la sicurezza e la salute ovunque? Focus sui vantaggi e rischi per la salute e sicurezza e sui problemi degli ambienti di lavoro virtuali.


Bilbao, 15 Ott – Come ricordato in molti nostri articoli e interviste, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA) sta conducendo in questi anni una campagna, la campagna “ Lavoro sano e sicuro nell’era digitale”, per aumentare la consapevolezza delle implicazioni e conseguenze, per la sicurezza e la salute sul lavoro, dell'uso delle tecnologie digitali.

Uno degli ambiti prioritari su cui la campagna si sviluppa, come ricordato anche nell’intervista “ Lavoro sano e sicuro nell’era digitale: come si svilupperà la nuova campagna?”, riguarda il lavoro da remoto e il lavoro ibrido.

In questo caso l’obiettivo è quello di promuovere politiche uniformi negli Stati membri dell'UE, favorire valutazioni dei rischi accurate e implementare misure preventive per garantire ambienti di lavoro sicuri anche al di fuori dei locali aziendali.

 

Per poter approfondire il tema del lavoro da remoto e ibrido presentiamo un documento prodotto dall’Agenzia europea, in lingua inglese, dal titolo “Remote and hybrid work: managing safety and health anywhere” (Lavoro remoto e ibrido: gestire la sicurezza e la salute ovunque).

 

 

L’articolo di presentazione del documento si sofferma sui seguenti argomenti:


Pubblicità
Dirigenti - Aggiornamento - Smart working - Normativa e suggerimenti operativi - 2 ore
Corso online di aggiornamento per Dirigenti in materia di attività in smart working. Costituisce quota dell'aggiornamento quinquennale di 6 ore.

 

Telelavoro e lavoro ibrido: le differenze e i punti chiave

Il documento ricorda che le tecnologie digitali consentono alle persone di lavorare a distanza, cioè lontano dai locali del datore di lavoro, per una parte o per la maggior parte del tempo lavorativo. E quando il lavoro a distanza viene svolto a casa, si parla, generalmente, di telelavoro.

 

Se durante la pandemia da COVID-19, il telelavoro è diventato molto diffuso, il lavoro ibrido, che consiste nella combinazione di lavoro a distanza e presso la sede del datore di lavoro, ha guadagnato popolarità dopo l'emergenza.

 

Il documento sottolinea alcuni punti chiave ricordando, ad esempio, che:

  • sebbene presenti diversi vantaggi, il lavoro a distanza può anche influire negativamente sulla salute dei lavoratori a causa dell'ampio uso delle tecnologie digitali;
  • è fondamentale identificare e affrontare i fattori di rischio per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL) legati al lavoro remoto e ibrido;
  • una politica chiara che stabilisca le disposizioni sul lavoro remoto e ibrido, unita alla formazione e all'addestramento dei dipendenti e dei dirigenti, è fondamentale per garantire condizioni di lavoro remoto e ibrido sicure e salutari. 

 

Lavoro da remoto e ibrido: i vantaggi e rischi per la salute e sicurezza

Veniamo alle implicazioni per la sicurezza e la salute dei lavoratori.

 

Innanzitutto si ricorda che il lavoro a distanza e il lavoro ibrido presentano diversi vantaggi.

 

Ad esempio il lavoro svolto da casa consente di risparmiare tempo e stress grazie alla riduzione dei tempi di pendolarismo verso l'ufficio, permette un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata e favorisce una maggiore produttività e concentrazione.

 

Tuttavia, il telelavoro è anche associato a un aumento della sedentarietà, ad un aumento della “pressione del tempo”, a orari di lavoro più lunghi e all'isolamento sociale. E ciò può avere un impatto negativo sulla salute dei lavoratori e contribuire allo sviluppo o all’aumento di disturbi muscoloscheletrici, come dolori al collo, ai polsi e alle dita, dovuti probabilmente a un'errata configurazione delle apparecchiature.

Inoltre, le condizioni di scarsa illuminazione possono causare affaticamento degli occhi e altre conseguenze negative.

 

Senza dimenticare che il lavoro da casa può anche avere effetti diversi sui lavoratori, spesso lavoratrici, con responsabilità di cura all’interno del domicilio. E questi rischi si acuiscono quando l'esposizione alle tecnologie digitali è prolungata a causa di orari di lavoro prolungati e di un carico di lavoro eccessivo che impedisce di fare pause.

 

Si segnala che in termini di rischi psicosociali, l'uso delle tecnologie digitali è stato collegato a un fenomeno chiamato tecnostress. E, in ogni caso, l’adattamento alle tecnologie in continua evoluzione può provocare nei lavoratori da remoto stati di ansia e stanchezza.

Il lavoro con le tecnologie digitali può contribuire anche a episodi di “presenzialismo”, ad esempio quando i lavoratori tendono a continuare a lavorare anche nei periodi in cui non si sentono bene, evitando di mettersi in malattia.

 

Infine altri potenziali pericoli sono legati all'esposizione prolungata agli schermi, che è stata associata a mal di testa e affaticamento degli occhi.

 

Lavoro da remoto e ibrido: i problemi degli ambienti di lavoro virtuali

Il documento ricorda che l'uso delle tecnologie digitali genera ambienti di lavoro virtuali in cui i lavoratori interagiscono.

 

Purtroppo questi ambienti virtuali sono connessi anche a rischi specifici per la salute e la sicurezza.

 

Ad esempio, attraverso questi spazi virtuali si può essere vittime di cyberbullismo o di attacchi informatici, soprattutto se manca un’idonea formazione sull'uso sicuro degli strumenti tecnologici. Anche gli attacchi di phishing e le truffe sono esempi di rischi che possono essere dannosi per la salute mentale dei lavoratori, aumentando i livelli di stress. 

 

Rimandiamo alla lettura integrale del documento che si sofferma anche su vari altri aspetti:

  • i rischi specifici del lavoro ibrido
  • la valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro remoti
  • come ottenere un lavoro remoto e ibrido sicuro

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Il link al sito della campagna “Lavoro sano e sicuro nell’era digitale”.

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, “Remote and hybrid work: managing safety and health anywhere”, scheda relativa alla campagna ‘Lavoro sano e sicuro nell’era digitale’, edizione 2024.

 

 


Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!