Lanciata la nuova campagna europea sulla sicurezza nell’era digitale
Bilbao, 26 Ott – Come ricordato nell’intervista che abbiamo fatto nei giorni scorsi a Maurizio Curtarelli (Senior Research Project Manager EU-OSHA) – ripresa anche dal sito dell’Agenzia europea – il 25 ottobre 2023 è stato finalmente dato il via ufficiale alla nuova campagna europea “ Lavoro sano e sicuro nell’era digitale” di cui, ricordiamo, il nostro giornale è mediapartner.
È stata lanciata a Bruxelles alla presenza, tra gli altri, di Nicolas Schmit, commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, che ha sottolineato come la nuova campagna dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) “aiuterà i datori di lavoro dell’UE a garantire condizioni di lavoro dignitose e a offrire posti di lavoro di qualità”.
Segnaliamo che le varie campagne «Ambienti di lavoro sani e sicuri» - l’ultima campagna 2020/2022 ha riguardato la prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici - sono, come ricordato da Curtarelli nell’intervista, una delle attività principali dell'Agenzia europea finalizzata alla realizzazione di ambienti di lavoro più sani e sicuri in tutta Europa.
Queste campagne permettono di raccogliere e diffondere utili informazioni e risorse, sotto forma di guide pratiche e strumenti. Inoltre non bisogna dimenticare i Premi per le buone pratiche e il premio cinematografico «Ambienti di lavoro sani e sicuri», che riconoscono e premiano i migliori contributi nella promozione della SSL, nonché le Settimane europee per la sicurezza e la salute sul lavoro che si svolgono nel mese di ottobre.
In occasione del lancio della campagna torniamo a focalizzarne alcuni contenuti con particolare riferimento ai seguenti argomenti:
- Il lancio ufficiale della campagna: Unione europea e Agenzia EU-OSHA
- Il lavoro nell’era digitale: le opportunità per la sicurezza
- Il lavoro nell’era digitale: le sfide e i rischi per i lavoratori
Il lancio ufficiale della campagna: Unione europea e Agenzia EU-OSHA
La nuova campagna mira a promuovere la consapevolezza dell’impatto della trasformazione digitale sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL) nonché a incoraggiare un uso sicuro e produttivo delle tecnologie digitali nei diversi settori e ambienti di lavoro.
Riprendiamo alcune dichiarazioni pubblicate dall’Agenzia europea in merito allo sviluppo e agli obiettivi della nuova campagna.
Il commissario europeo Nicolas Schmit ha ricordato che il mondo del lavoro “ha subito un’enorme trasformazione negli ultimi anni, con l’incremento delle tecnologie digitali, della gestione algoritmica e del lavoro da remoto. È essenziale trovare il giusto equilibrio: mentre raccogliamo i benefici dell’era digitale, dobbiamo altresì assicurarci di non compromettere l’approccio antropocentrico”.
Mentre Joaquín Pérez Rey, segretario di Stato per il Lavoro e l'Economia Sociale della Spagna, in rappresentanza della presidenza spagnola del Consiglio dell’UE, ha aggiunto che le attuali politiche dell’Unione europea “fungono da motore del cambiamento in questa trasformazione digitale, stabilendo obiettivi strategici in relazione alla digitalizzazione delle imprese e alle misure della società”. Per questo motivo la presidenza del Consiglio sottolinea “l’importanza del contenuto di questa campagna”. Questa campagna, infatti, “contribuirà a guidare una trasformazione digitale del mondo del lavoro che sia equa e non lasci indietro nessuno, diffondendo la conoscenza sulle soluzioni digitali in grado di rappresentare opportunità per le aziende e i lavoratori”.
Infine William Cockburn Salazar, direttore esecutivo dell’Agenzia europea EU-OSHA, ha concluso le dichiarazioni per il lancio della campagna ricordando che se la trasformazione digitale dell’Europa procede a gonfie vele, “il suo impatto sulle imprese e sui lavoratori è ben lungi dall’essere pienamente compreso. Sorprendentemente, il suo potenziale effetto sulla sicurezza e la salute dei lavoratori è stato discusso solo nel 24 % degli ambienti di lavoro”. E dunque c’è l’urgente necessità di “cogliere le opportunità e individuare i rischi della digitalizzazione per potenziare al massimo i benefici di queste nuove tecnologie per ottenere ambienti di lavoro sani, sicuri e produttivi”.
Il lavoro nell’era digitale: le opportunità per la sicurezza
Dai primi materiali informativi presenti sul sito della campagna riprendiamo alcune indicazioni proprio sulle opportunità e i rischi.
Si ricorda che la crescente digitalizzazione dell’economia e l’uso delle tecnologie digitali sul luogo di lavoro “offrono opportunità ai lavoratori e ai datori di lavoro, tra cui nuove opportunità per il miglioramento della SSL”.
Alcuni esempi:
- “L’automazione relega alle macchine compiti ripetitivi, ad alta intensità di manodopera e non sicuri”.
- La robotica e l’ intelligenza artificiale (IA) “sostengono e sostituiscono i lavoratori in ambienti di lavoro pericolosi.
- Le tecnologie digitali e le tecnologie di miglioramento delle prestazioni (ad esempio gli esoscheletri) migliorano l’accesso al mercato del lavoro per i lavoratori svantaggiati, come i lavoratori disabili, i migranti o i lavoratori situati in zone con scarse opportunità di lavoro.
- Un migliore monitoraggio combinato con i megadati consente interventi più tempestivi ed efficaci.
- Un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, flessibilità e autonomia per i lavoratori che possono lavorare da casa”.
E come ricordato dall’indagine OSH Pulse del 2022, i dati mostrano che “le tecnologie digitali sono utilizzate per monitorare il rumore, le sostanze chimiche, le polveri e i gas nell’ambiente di lavoro del 19,2 % dei lavoratori europei e per monitorare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la postura e altri parametri vitali del 7,4 % dei lavoratori”.
Gli stessi dati mostrano inoltre che “i telelavoratori a domicilio hanno meno probabilità di essere esposti a violenza o abusi verbali da parte di clienti, pazienti, alunni, o a molestie o bullismo: i telelavoratori a domicilio riferiscono di essere stati esposti a violenze o abusi verbali solo nel 7,9 % dei casi (rispetto al 15,7 % nella popolazione lavorativa totale), poiché svolgono mansioni che comportano una ridotta interazione con terzi, e a molestie o bullismo solo nel 4,4 % dei casi (rispetto al 7,3 % della popolazione totale), in quanto l’isolamento sociale (anche da colleghi e superiori) può avere un ruolo mitigatore in questo senso”.
Il lavoro nell’era digitale: le sfide e i rischi per i lavoratori
Detto questo veniamo anche alle sfide e ai rischi per la salute e sicurezza che possono derivare dall’introduzione delle tecnologie digitali nei luoghi di lavoro.
Riguardo alle sfide riprendiamo dalla campagna questo elenco generale che sarà approfondito durante la campagna:
- “Monitoraggio digitale, perdita di autonomia, intensificazione del lavoro e pressione a operare a un determinato livello.
- I posti di lavoro dei quadri intermedi sono sostituiti da algoritmi che assegnano compiti ai lavoratori e ne monitorano le prestazioni.
- Perdita del controllo sul lavoro, frammentazione delle posizioni lavorative in mansioni molto semplici da eseguire in modo standard, riduzione del contenuto lavorativo e dequalificazione professionale.
- Isolamento dei lavoratori, aumento delle interazioni virtuali e perdita di sostegno tra pari.
- Decisioni scorrette o inique nei confronti dei lavoratori derivanti da processi automatizzati o semiautomatizzati che utilizzano dati e/o software contenenti errori.
- Sistemi di ‘spinte gentili’ e sanzioni e valutazione delle prestazioni dei lavoratori.
- Responsabilità poco chiara in materia di SSL e applicabilità dell’attuale quadro normativo in materia di SSL.
- Mobilità, flessibilità, disponibilità 24/7 e confusione dei confini tra vita professionale e vita privata”.
L’indagine ESENER del 2019 ha rilevato poi che “l’aumento dell’uso delle tecnologie digitali sul luogo di lavoro è legato a rischi psicosociali, quali le urgenze temporali, una scarsa comunicazione o collaborazione, l’insicurezza del posto di lavoro e i turni di lavoro prolungati o gli orari irregolari”. Mentre l’indagine OSH Pulse del 2022 mostra che i telelavoratori a domicilio “segnalano un aumento del carico di lavoro (33,2 %), della velocità o del ritmo del lavoro determinato dalle tecnologie digitali (61,2 %), dall’isolamento sociale (56,8 %) e da pressanti urgenze temporali o sovraccarico di lavoro (46,9 %) con maggiore frequenza rispetto alla popolazione occupata totale”.
In definitiva, in un contesto di evoluzione tecnologica e digitale la nuova campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri» assume un ruolo centrale. Mentre l’ intelligenza artificiale, il cloud computing e i robot collaborativi stanno ormai diventando parte integrante dei processi lavorativi, è la natura stessa del lavoro che si sta trasformando.
In questo senso la campagna “riconosce l’immenso potenziale di miglioramento della salute e della sicurezza sul lavoro (SSL)”, ma al contempo affronta, e approfondirà sempre più, i rischi emergenti in rapida evoluzione.
Il link al sito della campagna “Lavoro sano e sicuro nell’era digitale”.
Tiziano Menduto
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