Imparare dagli errori: gli infortuni nell’uso dei caricatori
Brescia, 6 Giu – Sono molte le puntate della rubrica “ Imparare dagli errori”, dedicata al racconto degli infortuni professionali, che hanno affrontato i rischi e le criticità nell’uso delle cosiddette macchine movimento terra (MMT), attrezzature di lavoro che, utilizzate in molteplici attività (scavo, caricamento, trasporto e livellamento di materiali geologici e di risulta, …) possono esporre a diversi rischi di infortunio.
Torniamo a parlarne nuovamente con particolare riferimento, oggi, all’uso dei caricatori (chiamate anche “pale”) che, come segnalato nell’articolo “ Sicurezza nell’uso delle macchine movimento terra”, sono macchine movimento terra che - utilizzati per lo scavo, carico, sollevamento, trasporto e scarico del materiale – sono costituiti da un corpo semovente, su cingoli o su ruote, muniti di una benna, nella quale, mediante la spinta della macchina, avviene il caricamento del terreno. E per particolari lavorazioni queste macchine possono essere equipaggiate anteriormente con benne speciali e, posteriormente, con vari attrezzi.
I casi che presentiamo sono, come sempre, tratti dalle schede di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Questi gli argomenti trattati nell’articolo:
- Esempi di infortuni professionali nell’uso di caricatori
- Uso dei caricatori: la normativa e le istruzioni prima e durante l’uso
Esempi di infortuni professionali nell’uso di caricatori
Nel primo caso l’infortunio avviene di un deposito di materiali ferrosi da selezionare e recuperare.
Nel deposito opera un'attrezzatura semovente (un caricatore) dotata di “braccio e pinza di presa”. Questa attrezzatura potendo ruotare completamente trasla i diversi materiali nelle apposite aree di stoccaggio. Il tutto avviene in un’area ristretta.
Un lavoratore che opera a terra viene colpito dalla base mobile del caricatore trovandosi in prossimità dello stesso durante le sue manovre.
Le indagini successive hanno appurato che il caricatore “presentava anomala ‘sporgenza metallica’, con discreto spessore, assimilabile ad un arpione che ha lasciato una lunga ferita da taglio iniziata sul braccio e terminata con il conficcarsi nella schiena”.
E il conduttore del caricatore non si è avveduto della presenza del collega a terra.
Questi i fattori causali rilevati nella scheda:
- “il lavoratore si trova nel raggio d’azione del caricatore”;
- “area ristretta e priva di stazionamenti di sicurezza”;
- “caricatore presenta una sporgenza metallica”.
Nel secondo caso l’infortunio avviene durante l’esecuzione di lavori riguardanti la movimentazione di farina di soia, tramite pala meccanica, dal deposito alla tramoggia: la tramoggia convoglia la farina ai silos per il carico dei camion.
Le lavorazioni, definite “movimentazione della farina/semi vari, tramite pala meccanica” risultano essere un lavoro in appalto.
L’infortunato è dipendente della ditta appaltatrice. Gli operatori per comunicare tra loro sono forniti di radiotrasmittenti.
Veniamo alla dinamica dell’infortunio.
Verso fine turno, deve essere caricato l’ultimo camion; per cui, l’infortunato mette in ricarica le radiotrasmittenti all’interno della cabina. La cabina è un box posto a circa 2.5 metri di altezza, nella zona dello “scarico delle merci dai silos al camion” e si accede tramite scala metallica a gradini.
Un lavoratore, dopo aver depositato le radiotrasmittenti per ricaricarle, esce dalla cabina; nel frattempo il collega alla guida della pala meccanica nell’effettuare la manovra urta la scala spingendola nella direzione della cabina ed incastra l’infortunato tra la porta e l’infisso (schiacciamento del torace).
Le indagini hanno appurato che la lavorazione sopra descritta “interferisce con l’attività di altre persone dipendenti di altre ditte, pertanto vi è obbligo di DUVRI che, seppur presente non individua la regolamentazione del transito all’interno dei piazzali dell’azienda ed è generico in merito alla necessità di interdizione dell’area mentre vengono svolte le lavorazioni di movimentazione”. Inoltre “non risulta essere stata effettuata idonea formazione ai lavoratori addetti”.
Al di là di quanto indicato sopra il fattore causale riportato nella scheda riguarda l’attività di terzi che “nel movimentare la pala meccanica urtava la struttura del box”.
Uso dei caricatori: la normativa e le istruzioni prima e durante l’uso
Per migliorare la prevenzione degli infortuni nell’utilizzo di queste macchine possiamo fare riferimento a diversi documenti.
Il documento Inail “ Apparecchi di sollevamento materiali di tipo mobile. Istruzioni per la prima verifica periodica ai sensi del d.m. 11 aprile 2011” ricorda che la normativa tecnica a cui si può fare riferimento è, ad esempio, la EN 474-3 che specifica i requisiti supplementari e/o le eccezioni rispetto alla norma EN 474-1 che definisce i requisiti generali per tutte le macchine movimento terra.
Ricordiamo che attualmente è presente la EN 474-3:2022 Earth-moving machinery - Safety - Part 3: Requirements for loaders che sostituisce la EN 474-3:2006+A1:2009.
Per avere invece qualche indicazione specifica per la prevenzione (con particolare riferimento alle pale caricatrici frontali) possiamo fare riferimento ad una scheda contenuta nella seconda parte del manuale “ Le macchine in edilizia. Caratteristiche e uso in sicurezza”, la scheda “ Scheda 7 - Pala caricatrice frontale”.
La scheda presenta una lista di controllo e raccoglie le indicazioni che in genere devono essere considerate per l’impiego corretto della pala caricatrice frontale.
La scheda presenta le istruzioni prima dell’uso:
- “verificare la pulizia di maniglie, gradini, predelle e comandi (in particolare da grasso e olio);
- controllare i percorsi e le aree di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti o segnalare le superfici cedevoli;
- controllare che non ci siano persone nell’area circostante la macchina prima di iniziare le manovre;
- regolare la posizione del sedile, degli specchietti retrovisori e pulire le superfici vetrate al fine di ottenere una posizione comoda con visibilità ottimale;
- verificare preventivamente le caratteristiche operative della macchina in merito ai limiti massimi di pendenza sia trasversali che longitudinali del terreno;
- verificare il corretto funzionamento di comandi, strumenti e indicatori;
- verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione, dell’avvisatore acustico, del girofaro e del segnalatore di retromarcia (se presente);
- verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere;
- verificare la presenza delle protezioni della postazione dell’operatore (ROPS, FOPS, TOPS) anche in funzione delle attività svolte;
- controllare la chiusura di tutti gli sportelli e carter (ad esempio vano motore);
- controllare l’efficienza dell’attacco della benna;
- controllare l’integrità delle griglie laterali di protezione del posto di manovra (per pale compatte);
- allacciare la cintura di sicurezza o, per pale compatte, verificare il sistema di trattenuta;
- utilizzare i DPI previsti”.
Queste, invece, sono le istruzioni durante l’uso:
- “non ammettere a bordo della macchina altre persone;
- segnalare l’operatività del mezzo col girofaro;
- chiudere gli sportelli della cabina;
- per le interruzioni momentanee di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il freno di stazionamento e il dispositivo di blocco dei comandi (ove presente);
- mantenere sgombro e pulito il posto di guida o la cabina;
- richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità non è sufficiente;
- durante la marcia in salita e discesa ridurre al minimo la velocità;
- trasportare il carico con la benna abbassata;
- adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere ed in prossimità dei posti di lavoro transitare a passo d’uomo;
- durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare;
- segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose;
- utilizzare i DPI previsti”.
Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale dei vari documenti e, in particolare, della scheda, che riporta ulteriori indicazioni – sempre con riferimento alle pale caricatrici frontali - sui “divieti d’uso” e sulle “istruzioni dopo l’uso”.
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 1473 e 5412 (archivio incidenti 2002/2021).
Tiziano Menduto
Scarica le schede da cui è tratto l'articolo:
Imparare dagli errori – Gli infortuni nell’uso dei caricatori – le schede di Infor.mo. 1473 e 5412.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.