Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Se il pericolo e' in…pista
Pubblicità
Non sono le cattive condizioni del tempo a causare gli incidenti sulle piste da sci: in 7 casi su 10 infatti l’infortunio avviene in condizioni meteorologiche buone; in meno di 1 caso su 20 l'incidente avviene invece in condizioni di scarsa o insufficiente visibilità.
Il dato è stato fornito nell’ambito del monitoraggio effettuato dal SIMON (sistema di sorveglianza degli incidenti in montagna coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità), che ha raccolto i dati relativi alla stagione sciistica 2005/2006 rilevati da Polizia e Carabinieri.
Le rilevazioni hanno riguardato gli infortuni che richiedono interventi sanitari (soccorsi su pista, prestazioni ambulatoriali e di pronto soccorso); nella stagione presa in esame sono stati 26.472 (dati anni precedenti: nel 2003/2004 23.379 interventi, nel 2004/2005 26.745).
La maggior parte degli infortuni osservati si sono verificati in seguito ad una caduta accidentale (77% dei casi in media), mentre solamente il 11,3% avviene in seguito ad uno scontro con altro sciatore.
“Detto in altri termini – afferma l’ISS - , solamente 1 incidente su 10 è imputabile ad uno scontro con un altro sciatore. Sembrerebbe, quindi, che l'affollamento delle piste - che spesso viene chiamato in causa come responsabile di molti incidenti - non sia la diretta causa scatenante degli infortuni. In ogni caso la quota degli incidenti dovuti a scontro tra persone, con il 12,5%, è più alta negli sciatori che negli snowboarder dove ammonta al 7,7%.”
Più di un terzo degli incidenti avviene durante il weekend (37,3%), in particolare la domenica e nelle fasce orarie di maggior afflusso. Quasi un intervento di soccorso su 5, precisamente il 18,5%, viene praticato nelle sole due settimane a cavallo di capodanno, mentre la fascia oraria in cui si verifica il maggior numero di infortuni è tra le 11 e le 13, orario in cui si registra circa 1/3 degli incidenti. In generale è da rilevare che circa l'86,5% degli incidenti si verifica comunque tra le 10 e le 16.
Nel 78,7% dei casi l'attrezzo utilizzato dai soggetti infortunati è lo sci, mentre solo nel 17,5% i soccorsi hanno riguardato utilizzatori di snowboard. Il restante 3,8% degli incidenti è poi attribuibile ad altre cause.
Per quanto riguarda il livello di difficoltà delle piste, è stato notato che la maggior parte degli infortuni avviene nelle piste di media difficoltà (54.5%), mentre solo una piccola parte (7,9%) accade sulle piste difficili.
Gli incidenti mortali sono abbastanza rari. “Stando ai dati relativi alle ultime tre stagioni – afferma l’ISS - , si osserva, in media, un decesso ogni 880 interventi di soccorso, il che, rapportato ai 35.000 incidenti/anno stimati, indica un totale di circa 40 fatalità l'anno, più della metà delle quali dovute a malore (62,8%).”
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Non sono le cattive condizioni del tempo a causare gli incidenti sulle piste da sci: in 7 casi su 10 infatti l’infortunio avviene in condizioni meteorologiche buone; in meno di 1 caso su 20 l'incidente avviene invece in condizioni di scarsa o insufficiente visibilità.
Il dato è stato fornito nell’ambito del monitoraggio effettuato dal SIMON (sistema di sorveglianza degli incidenti in montagna coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità), che ha raccolto i dati relativi alla stagione sciistica 2005/2006 rilevati da Polizia e Carabinieri.
Le rilevazioni hanno riguardato gli infortuni che richiedono interventi sanitari (soccorsi su pista, prestazioni ambulatoriali e di pronto soccorso); nella stagione presa in esame sono stati 26.472 (dati anni precedenti: nel 2003/2004 23.379 interventi, nel 2004/2005 26.745).
La maggior parte degli infortuni osservati si sono verificati in seguito ad una caduta accidentale (77% dei casi in media), mentre solamente il 11,3% avviene in seguito ad uno scontro con altro sciatore.
“Detto in altri termini – afferma l’ISS - , solamente 1 incidente su 10 è imputabile ad uno scontro con un altro sciatore. Sembrerebbe, quindi, che l'affollamento delle piste - che spesso viene chiamato in causa come responsabile di molti incidenti - non sia la diretta causa scatenante degli infortuni. In ogni caso la quota degli incidenti dovuti a scontro tra persone, con il 12,5%, è più alta negli sciatori che negli snowboarder dove ammonta al 7,7%.”
Più di un terzo degli incidenti avviene durante il weekend (37,3%), in particolare la domenica e nelle fasce orarie di maggior afflusso. Quasi un intervento di soccorso su 5, precisamente il 18,5%, viene praticato nelle sole due settimane a cavallo di capodanno, mentre la fascia oraria in cui si verifica il maggior numero di infortuni è tra le 11 e le 13, orario in cui si registra circa 1/3 degli incidenti. In generale è da rilevare che circa l'86,5% degli incidenti si verifica comunque tra le 10 e le 16.
Nel 78,7% dei casi l'attrezzo utilizzato dai soggetti infortunati è lo sci, mentre solo nel 17,5% i soccorsi hanno riguardato utilizzatori di snowboard. Il restante 3,8% degli incidenti è poi attribuibile ad altre cause.
Per quanto riguarda il livello di difficoltà delle piste, è stato notato che la maggior parte degli infortuni avviene nelle piste di media difficoltà (54.5%), mentre solo una piccola parte (7,9%) accade sulle piste difficili.
Gli incidenti mortali sono abbastanza rari. “Stando ai dati relativi alle ultime tre stagioni – afferma l’ISS - , si osserva, in media, un decesso ogni 880 interventi di soccorso, il che, rapportato ai 35.000 incidenti/anno stimati, indica un totale di circa 40 fatalità l'anno, più della metà delle quali dovute a malore (62,8%).”
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.