Un grave ostacolo al commercio internazionale: i prodotti contraffatti
Il comitato tecnico internazionale, ISO/TC 292, che si occupa di problemi di security, da lungo tempo sta analizzando il problema dei prodotti e dei documenti contraffatti. Sono state già pubblicate alcune norme, di cui ho dato notizia ai lettori. Attualmente è alla stadio di avanzata elaborazione una nuova norma dal titolo:
ISO/DIS 22384:2019 -Security and resilience — Authenticity, integrity and trust for products and documents — Guidelines to establish and monitor a protection plan and its implementation.
È evidente che un’economia sempre più globalizzata, che comporta uno scambio su base allargata di prodotti fra vari paesi del mondo, dà un ampio spazio di manovra ad aziende, che possono contraffare prodotti, e sviluppare quindi un’attività commerciale in diretta concorrenza con un’attività legittima.
D’altra parte, i mezzi di informazione di massa sono ricchi di informazioni in merito a confische di prodotti contraffatti ed altre attività illecite, afferenti a prodotti particolarmente appetibili per il mercato del consumatore.
Ecco il motivo per cui i fabbricanti devono introdurre delle misure organizzative e tecniche, inserite in un piano complessivo di protezione dei beni, che devono essere in grado di fronteggiare attacchi fisici o digitali ai loro prodotti. Un piano di protezione rappresenta quindi una serie di misure specifiche, elaborate da una singola azienda, per migliorare la capacità di resistere a possibili attacchi della criminalità.
Per poter introdurre delle misure protettive efficienti ed efficaci, le organizzazioni devono implementare una valutazione sistematica dei propri processi, scegliendo quelli che possono dare adeguate garanzie, a fronte di attacchi criminosi.
Colgo l’occasione per ricordare che le minacce relative a prodotti contraffatti sono di varia natura, come ad esempio:
- pericoli per la salute e la sicurezza dei consumatori,
- diminuzione delle vendite,
- danno di immagine,
- perdita di posizione di mercato,
- perdita di posti di lavoro,
- insorgenza di problemi legati alla tutela dell’ambiente.
Questo è il motivo per cui la norma sopra illustrata offre una linea guida su un approccio, intrinsecamente a regola d’arte, che permette di garantire l’autenticità e integrità dei prodotti, che un’azienda mette in commercio. Tra i prodotti sono inclusi anche documenti, dati e servizi legati agli prodotti.
Un elemento particolarmente interessante di questa norma riguarda la definizione di alcuni elementi, legati all’attività di contraffazione, che sono oltremodo interessanti.
Ad esempio, un’operazione di contraffazione comporta la simulazione, riproduzione od una modifica di un bene, senza autorizzazione.
La imitazione consiste nella riproduzione illegale di prodotti, utilizzando la stessa marca del produttore originale, al fine di indurre il consumatore in errore, ritenendo che il prodotto sia originale.
Infine, vi è il fenomeno del plagio, che consiste nella riproduzione illegale di prodotti, senza usare il nome del fabbricante originale, ma con caratteristiche tali da imitare le caratteristiche del prodotto originale.
Come accennato in precedenza, questo documento è attualmente all’esame del comitato tecnico e si confida che entro un tempo ragionevolmente accettabile esso potrà essere messo a disposizione di tutte le aziende interessate.
Adalberto Biasiotti
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