Quali sono le regole per la gestione dei focolai da COVID-19 nelle scuole?
Roma, 23 set – In queste settimane, caratterizzate dalla riapertura delle scuole durante l’emergenza COVID-19, non solo sono state messe a punto procedure, prassi e risorse per la sicurezza di studenti e docenti, ma si è discusso a lungo sulle risposte più idonee a eventuali casi e focolai da COVID-19 nelle scuole.
A questo proposito sono stati ipotizzati alcuni scenari epidemiologici, in assenza, per il momento, di modelli previsionali solidi. Infatti una “valutazione rigorosa dell’effetto di diverse strategie di gestione di SARS-CoV-2 nelle scuole in termini di interventi” richiederebbe la disponibilità di molti “dati su una serie di fattori che caratterizzano la trasmissione di SARS-CoV-2 nelle scuole e tra scuole e popolazione”. Ma sono “ancora diverse le incognite, di cui alcune cruciali, che non permettono al momento una solida valutazione dell’efficacia delle diverse strategie di intervento attraverso i modelli”.
A ricordare la difficoltà di modelli previsionali solidi e a fornire alcune informazioni sulle strategie da mettere in atto per alcuni scenari ipotetici è il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) “ Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia. Versione del 28 agosto 2020” (Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020 Rev). Un rapporto - inserito come allegato nel DPCM del 7 settembre 2020 – che fornisce un supporto operativo a tutti coloro che sono a pieno titolo “coinvolti nel monitoraggio e nella risposta a casi sospetti/probabili e confermati di COVID-19 nonché nell’attuare strategie di prevenzione”.
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- Le regole nel caso di un alunno con sintomatologia COVID-19
- Le regole nel caso di operatori scolastici con sintomatologia COVID-19
- La sanificazione straordinaria della scuola in caso di positività
Le regole nel caso di un alunno con sintomatologia COVID-19
Il rapporto ISS, curato un gruppo di lavoro con l’apporto di molte realtà istituzionali e regionali, presenta gli scenari più frequenti per eventuale comparsa di casi e focolai da COVID-19.
Il primo scenario riguarda il caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico.
Questa la strategia individuata:
- “L’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per COVID-19.
- Il referente scolastico per COVID-19 o altro componente del personale scolastico deve telefonare immediatamente ai genitori/tutore legale.
- Ospitare l’alunno in una stanza dedicata o in un’area di isolamento.
- Procedere all’eventuale rilevazione della temperatura corporea, da parte del personale scolastico individuato, mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto.
- Il minore non deve essere lasciato da solo ma in compagnia di un adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio per una forma severa di COVID-19 come, ad esempio, malattie croniche preesistenti (Nipunie Rajapakse et al., 2020; Götzinger et al., 2020) e che dovrà mantenere, ove possibile, il distanziamento fisico di almeno un metro e la mascherina chirurgica fino a quando l’alunno non sarà affidato a un genitore/tutore legale.
- Far indossare una mascherina chirurgica all’alunno se ha un’età superiore ai 6 anni e se la tollera.
- Dovrà essere dotato di mascherina chirurgica chiunque entri in contatto con il caso sospetto, compresi i genitori o i tutori legali che si recano in Istituto per condurlo presso la propria abitazione.
- Fare rispettare, in assenza di mascherina, l’etichetta respiratoria (tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito). Questi fazzoletti dovranno essere riposti dallo stesso alunno, se possibile, ponendoli dentro un sacchetto chiuso.
- Pulire e disinfettare le superfici della stanza o area di isolamento dopo che l’alunno sintomatico è tornato a casa”.
- I genitori devono contattare il PLS (Pediatra di Libera Scelta)/MMG (Medico di Medicina Generale) “per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso.
- Il PLS/MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP” ( Dipartimento di Prevenzione).
- “Il DdP provvede all’esecuzione del test diagnostico.
- Il DdP si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.
- Se il test è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata. Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita, altrimenti proseguirà l’isolamento. Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al DdP l’elenco dei compagni di classe nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I contatti stretti individuati dal DdP con le consuete attività di contact tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Il DdP deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale scolastico e agli alunni.
- Se il tampone naso-oro faringeo è negativo, in paziente sospetto per infezione da SARS-CoV-2, a giudizio del pediatra o medico curante, si ripete il test a distanza di 2-3 gg. Il soggetto deve comunque restare a casa fino a guarigione clinica e a conferma negativa del secondo test.
- In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19 (tampone negativo), il soggetto rimarrà a casa fino a guarigione clinica seguendo le indicazioni del PLS/MMG che redigerà una attestazione che il bambino/studente può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 di cui sopra e come disposto da documenti nazionali e regionali”.
Un secondo scenario è relativo al caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, presso il proprio domicilio:
- “L’alunno deve restare a casa.
- I genitori devono informare il PLS/MMG.
- I genitori dello studente devono comunicare l’assenza scolastica per motivi di salute.
- Il PLS/MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP.
- Il DdP provvede all’esecuzione del test diagnostico.
- Il DdP si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.
- Il DdP provvede ad eseguire il test diagnostico” (e si procede come indicato nel primo caso riportato).
Le regole nel caso di operatori scolastici con sintomatologia COVID-19
Riportiamo, sempre con riferimento al rapporto ISS, altri due diversi scenari in relazione agli operatori scolastici.
Il primo riguarda il caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico:
- Assicurarsi che l’operatore scolastico indossi, come già previsto, una mascherina chirurgica; invitare e ad allontanarsi dalla struttura, rientrando al proprio domicilio e contattando il proprio MMG per la valutazione clinica necessaria. Il Medico curante valuterà l’eventuale prescrizione del test diagnostico.
- Il MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP.
- Il DdP provvede all’esecuzione del test diagnostico.
- Il DdP si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.
- Il DdP provvede ad eseguire il test diagnostico” (e si procede come indicato nel primo caso riportato)”.
- “In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, il MMG redigerà una attestazione che l’operatore può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 di cui al punto precedente e come disposto da documenti nazionali e regionali.
- Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorità nell’esecuzione dei test diagnostici”.
Riportiamo anche il caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37.5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, al proprio domicilio:
- “L’operatore deve restare a casa.
- Informare il MMG.
- Comunicare l’assenza dal lavoro per motivi di salute, con certificato medico.
- Il MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP.
- Il DdP provvede all’esecuzione del test diagnostico.
- Il DdP si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.
- Il DdP provvede ad eseguire il test diagnostico” (e si procede come indicato nel primo caso riportato)”.
- “In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, il MMG redigerà una attestazione che l’operatore può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 di cui al punto precedente e come disposto da documenti nazionali e regionali.
- Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorità nell’esecuzione dei test diagnostici”.
Segnaliamo che il rapporto si sofferma anche su altri possibili casi/situazioni:
- nel caso di un numero elevato di assenze in una classe
- catena di trasmissione non nota
- alunno o operatore scolastico convivente di un caso.
Per facilitare e semplificare la conoscenza delle regole da seguire negli scenari principali PuntoSicuro ha realizzato una infografica riassuntiva:
La sanificazione straordinaria della scuola in caso di positività
Concludiamo segnalando alcune indicazioni riguardo alla sanificazione straordinaria della scuola nel caso di un alunno o operatore scolastico che risultino SARS-CoV-2 positivi.
La sanificazione “va effettuata se sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura:
- Chiudere le aree utilizzate dalla persona positiva fino al completamento della sanificazione.
- Aprire porte e finestre per favorire la circolazione dell’aria nell’ambiente.
- Sanificare ( pulire e disinfettare) tutte le aree utilizzate dalla persona positiva, come uffici, aule, mense, bagni e aree comuni.
- Continuare con la pulizia e la disinfezione ordinaria”.
Si ricorda infine che in presenza di casi confermati COVID-19, spetta al Dipartimento di Prevenzione della ASL competente territorialmente di “occuparsi dell’indagine epidemiologica volta ad espletare le attività di contact tracing (ricerca e gestione dei contatti). Per gli alunni ed il personale scolastico individuati come contatti stretti del caso confermato COVID-19 il DdP provvederà alla prescrizione della quarantena per i 14 giorni successivi all’ultima esposizione”.
Il rapporto ISS, che vi invitiamo a visionare integralmente, riporta anche indicazioni sulle attività del referente Covid-19 nelle scuole, sulla valutazione della quarantena dei contatti stretti e sulla eventuale chiusura di una parte o dell’intera scuola.
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto, “ Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia. Versione del 28 agosto 2020”, Roma - Istituto Superiore di Sanità – 2020 - Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020 Rev. (formato PDF, 1.79 MB).
Scarica la normativa di riferimento:
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