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Ogni giorno nel mondo 6000 morti sul lavoro

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

29/04/2004

Lo hanno reso noto Ilo e Inail in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro. Prevenzione al primo posto.

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Si è celebrata ieri la IX Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, ricordata in Italia con una conferenza stampa congiunta Ilo-Inail.
In tale occasione l’Ilo ha presentato i dati sull’andamento degli infortuni sul lavoro a livello mondiale ed un rapporto dedicato alla prevenzione.
Questi i numeri della non-sicurezza.
Secondo le stime dell’Ilo, 6000 persone muoiono in media ogni giorno nel mondo a causa di incidenti sul lavoro o di malattie professionali. Complessivamente la cifra dei morti per infortuni sfiora i 350.000 casi, 22.000 dei quali bambini; il 50% degli infortuni sul lavoro mortali si verifica nel settore agricolo.
Ogni anno 270 milioni di persone sono coinvolte in incidenti sul lavoro e circa 160 milioni sono affette da malattie connesse al lavoro. In un terzo di questi casi le malattie comportano la perdita di 4 o più giorni lavorativi.
Riguardo alle sostanze tossiche, tema che con mobbing e malattie professionali respiratorie era tra gli aspetti presi in esame nella IX giornata mondiale, l’Ilo stima che siano circa 440.000 i lavoratori che ogni anno vengono uccisi da sostanze tossiche; solo l’amianto provoca 100.000 morti.

Le conseguenze economiche sono rilevanti, la perdita a livello mondiale attribuibile ai costi generati da incidenti, decessi e malattie professionali è pari al 4% del PIL mondiale (1251353 milioni di dollari USA).
Inail e Ilo hanno ricordato il ruolo fondamentale della prevenzione.
Promuovere, a tutti i livelli, una forte cultura della sicurezza basata sulla prevenzione costituisce il metodo più efficace per ridurre il numero degli incidenti e delle malattie legate al lavoro", ha dichiarato Claudio Lenoci, Direttore dell'Ufficio OIL di Roma. "Per questa ragione, ha spiegato Lenoci, l'OIL ha adottato nel 2003 una Strategia Globale che mette a disposizione di governi, datori di lavoro e lavoratori un insieme di strumenti concreti di prevenzione intesi a rafforzare i sistemi nazionali di salute e sicurezza sul lavoro".

In Italia negli ultimi anni si è registrato un calo degl infortuni sul lavoro. “La diminuzione degli infortuni non può però far rallentare la nostra azione, che deve sempre tendere a far crescere in tutti gli ambienti di vita e di lavoro una vera cultura della sicurezza. Infatti – ha affermato il Presidente dell’Inail Mungari – contribuiremo a sostenere particolarmente la politica per la sicurezza sulla strada, in quanto una riduzione degli incidenti stradali ha riflessi immediati sugli infortuni sul lavoro. Stiamo studiando con tutti gli organismi interessati (Ministero dei Trasporti, Anas, Aiscat, Anfia, Unrae e Ania) un piano di interventi, compresa una campagna di sensibilizzazione per amplificare gli effetti positivi della patente a punti”.
“Stiamo preparando, inoltre, specifiche iniziative informative/formative nei riguardi dei lavoratori immigrati, il cui indice di frequenza infortunistica – ha concluso Mungari - è decisamente più alto rispetto a quello degli altri lavoratori (55,6 contro 43,2 per ogni 1000 occupati)”.
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