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Procedure di emergenza e piani di evacuazione nelle scuole. Parte II

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Istruzione

18/03/2008

Tra i contenuti sulla sicurezza domestica messi a disposizione dal sito “Sicurinsieme”, anche un documento per affrontare le emergenze in ambito scolastico. Seconda parte: le responsabilità del personale e la procedura di evacuazione.

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Il Comando dei Vigili del Fuoco di Genova in accordo con altre amministrazioni pubbliche ha dato vita ad un programma unitario, denominato "Sicurinsieme", la cui attività, mirata alla divulgazione e formazione sulla prevenzione e sicurezza, parte dall’idea che sia necessario “conoscere” per prevedere, prevenire e intervenire adeguatamente in relazione agli incidenti che ci possono capitare nella vita di tutti i giorni.
 
Proseguiamo nell’illustrare “Piano di evacuazione - Pianificazione delle procedure di emergenza”, uno dei materiali disponibili nell’area download del sito. Il suo obiettivo è quello di aiutare il mondo della scuola ad affrontare le emergenze e a “effettuare l’evacuazione con semplicità, utilizzando tutte le risorse umane, assegnando ad ogni addetto uno o più compiti e la responsabilità derivante”.
 
Nel primo articolo abbiamo parlato del piano di emergenza e di evacuazione, dei compiti da assegnare e del Nucleo Operativo.  Ora continuiamo riassumendo le responsabilità di coloro che lavorano o utilizzano l’edificio scolastico e le procedure standard di evacuazione.
 
Docenti
- Provvedono a “informare gli alunni dei potenziali pericoli e delle motivazioni di una prova di evacuazione”, a costruire con loro cartelli di identificazione della classe e una pianta topografica del piano con indicata la posizione della classe e i percorsi per raggiungere le vie di uscita. Questa piantina dovrà essere affissa all’interno della classe stessa, insieme alle norme di comportamento da tenere nel corso di un’emergenza;
 
- Durante l’evacuazione conducono la classe nel punto di sicurezza esterno, effettuano l’appello nominale e compilano, con l’aiuto di un ragazzo “chiudi-fila”, un modulo di evacuazione da consegnare al Nucleo Operativo. Questo modulo serve per avere una situazione aggiornata delle procedure di evacuazione, non dimenticare nella confusione nessun alunno e verificare l’eventuale presenza di ragazzi appartenenti ad altre classi, ma evacuati con la classe oggetto del rapporto;
 
- Dell’evacuazione di alunni portatori di handicap si occuperà l’insegnante di sostegno, se presente, insieme a personale non docente.
 
Personale amministrativo e operatori scolastici
- Devono segnalare tempestivamente le situazioni di pericolo e, se necessario,  disattivare l’alimentazione generale dell’energia elettrica e interrompere l’alimentazione del combustibile del locale caldaia;
 
- Durante l’evacuazione devono portare “l’ascensore al piano verificando che non vi sia nessuna persona al suo interno, bloccandone il funzionamento azionando l’apposito interruttore”, aprire le porte d’emergenza assegnate, dirigere il flusso verso l’uscita, aiutare chiunque si trovi in difficoltà nelle aree protette a loro destinate;
 
- Riguardo alle aule devono accertarsi che all’interno siano chiusi i serramenti e che non sia rimasto nessun alunno: per farlo segnano con un gesso una linea diagonale che andrà a formare una X con quella precedentemente eseguita dal ragazzo “chiudi-fila”.
 


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Classe
Per evitare che tra i banchi vi siano cartelle e zaini che possano creare intralcio nelle fasi di evacuazione, è bene creare spazi confinati per depositarli.
In ogni classe “dovranno essere individuati da due a quattro ragazzi” che durante l’evacuazione hanno la responsabilità di:
- Apri-fila: devono aprire la porta e condurre la fila con un cartello, precedentemente costruito, corrispondente all’aula di appartenenza;
- Chiudi-fila: devono chiudere le finestre, la porta e “porre un segno diagonale con un gesso sulla porta della classe per indicare l’avvenuta verifica di eventuali presenze in aula”.
 
Procedura standard di evacuazione
Dopo che il Capo d’Istituto, o chi per lui, ha dato l’ordine di evacuazione, un addetto fa partire l’allarme, un allarme acustico-luminoso, svincolato dalla linea principale, e messo in modo strategico su tutti i piani.
 
Mentre una persona preposta effettua la chiamata di soccorso (al 118, ai Vigili del Fuoco,...), gli alunni lasciano “nell’aula tutto come si trova, preparandosi ad uscire dalla stessa in fila ordinata”. Per “garantire una certa libertà nei movimenti” è, infatti, necessario lasciare sul posto tutti gli oggetti ingombranti. Se a portata di mano, fermarsi solo per recuperare un indumento per proteggersi dal freddo.
 
Le classi escono dall’aula con davanti il ragazzo “apri-fila” e il cartello indicativo (se escono da un’altra aula dovranno usare il cartello di quest’ultima) dirigendosi verso le porte d’emergenza che saranno state aperte dagli incaricati “con l’aiuto degli “apri-fila” di ogni classe”. Le classi escono ordinatamente e si recano nel punto stabilito all’esterno, denominato “punto di sicurezza”.
 
L’insegnante, col registro di classe aggiornato, segue gli alunni e controlla che si “mantengano compatti, in fila indiana, tenendosi con la mano sulla spalla del compagno davanti e l’altra mano contro il muro”.  Questa modalità di uscita, “oltre ad impedire che eventuali studenti spaventati possano prendere la direzione sbagliata o mettersi a correre, contribuisce a infondere coraggio”.
L’insegnante interviene laddove si determinano situazioni critiche o si manifestano reazioni di panico.
 
Allo sgombero dei piani un incaricato “si accerta che in tutti i locali non vi siano persone e che finestre e porte siano chiuse”, nel frattempo altri addetti avranno già interrotto l’energia elettrica, il gas della cucina e l’alimentazione della centrale termica.
Raggiunta la zona di raccolta gli insegnanti fanno l’appello e comunicano subito i risultati a un coordinatore.
 
Il documento di Sicurinsieme ricorda che, durante un’emergenza, “la qualità del tempo utilizzato è più importante della quantità del tempo speso per l’evacuazione” e che le possibilità di sopravvivenza dipendono per il 70% dall’atteggiamento mentale, per il 10% dall’equipaggiamento e per il 20% dall’abilità personale”.
 
È possibile scaricare e consultare direttamente dal sito Sicurinsieme il documento “Piano di evacuazione - Pianificazione delle procedure di emergenza” (formato pdf, 916 Kb)
 
 
Tiziano Menduto
 


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