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Nanomateriali: diffusione, normativa e sicurezza nei luoghi di lavoro

Nanomateriali: diffusione, normativa e sicurezza nei luoghi di lavoro
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Rischio chimico

18/12/2018

Alcuni interventi in un incontro sullo sviluppo delle nanotecnologie si soffermano sulla diffusione e la sicurezza dei nanomateriali in diversi ambiti lavorativi. Edilizia, settore chimico, tessile e relativo alla produzione di prodotti cosmetici.

 

Milano, 18 Dic – Ci sono sostanze in cui le dimensioni possono determinare proprietà diverse dalle sostanze con la stessa struttura chimica ma dimensioni maggiori. E queste dimensioni se possono comportare interessanti prestazioni in molteplici settori, possono anche incidere sulle loro proprietà pericolose. Stiamo parlando dei nanomateriali, sostanze caratterizzate da dimensioni estremamente ridotte, comprese tra 1 e 100 nanometri (un nanometro corrisponde ad un miliardesimo di metro).

 

A queste sostanze, che possono essere considerate un rischio emergente e sempre più diffuso nei luoghi di lavoro, sono stati dedicati diversi documenti – ad esempio il documento Inail “ Esposizione a nanomateriali nei luoghi di lavoro. Gestione e comunicazione del rischio” – e alcuni piani mirati di prevenzione.

 

In particolare sul sito dell’ Agenzia di Tutela della Salute della Brianza viene presentato un “piano mirato sui nanomateriali” correlato ad un programma di censimento di queste sostanze promosso da Regione Lombardia e sviluppato da diverse ATS lombarde.

In relazioni a queste azioni si è tenuto il 10 ottobre 2018 a Milano un incontro pubblico con le imprese, dal titolo “Lo sviluppo di nanotecnologie e la valutazione e gestione del rischio: aspetti salienti di un binomio possibile”, per promuovere il confronto tra imprese ed agenzie di tutela della salute sul tema della compatibilità tra sviluppo di nanotecnologie e gestione dell’eventuale rischio per l’uomo e l’ambiente.

E l’incontro, di cui presentiamo oggi alcuni interventi, è servito anche ad aumentare la consapevolezza dei tanti nanomateriali sempre più diffusi in vari ambiti lavorativi.

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Rischio chimico - 3 ore
Informazione ai lavoratori sui rischi specifici ai sensi dell'Articolo 36 del D.Lgs. 81/2008
 

I nanomateriali diffusi in ambito chimico e tessile

Nell’intervento “Principali nanomateriali e loro utilizzo in diversi settori”, a cura di Claudia Conca ( ATS Milano), si ricorda che le nanotecnologie “trovano applicazione in quasi tutti settori produttivi” e se “numerosi prodotti contenenti nanomateriali sono già disponibili sul mercato”, il loro numero “è in costante aumento”.

Si rimanda poi ad un sito di riferimento italiano e ad un sito di riferimento europeo per conoscere i nanomateriali più diffusi (nelle slide è presente un elenco non esaustivo).

 

Riguardo in particolare al settore chimico si indica che l’utilizzo dei nanomateriali “riguarda la produzione di, materie prime, principi attivi, additivi, ausiliari, coadiuvanti tecnologici, utilizzabili da diverse industrie manifatturiere”. E “in teoria qualsiasi sostanza potrebbe essere sintetizzata in scala nanometrica e la ricerca è in continuo movimento per lo sviluppo di materiali con nuove e interessanti prestazioni”. 

 

Viene riportato qualche esempio:

  • carbon black: “il nero di carbone è prodotto dalla combustione incompleta di prodotti petroliferi pesanti. Circa il 70% del nero di carbonio è utilizzato nell'industria della gomma e di questa la maggioranza è nel campo automobilistico (resistenza all’usura dei pneumatici). È utilizzato anche come pigmento nelle vernici, negli inchiostri, nella colorazione in massa della carta, nei toner per fotocopiatrici e stampanti laser, nella produzione di cavi ed elettrodi per saldatura”;
  • grafene: “il grafene, una delle forme allotropiche del carbonio, è costituito da un unico strato di atomi di carbonio ordinati in una struttura bidimensionale di tipo esagonale (disposizione a nido d’ape). Presenta caratteristiche (leggerezza, flessibilità, conducibilità termica, resistenza, trasparenza), che lo rendono appetibile in un gran numero di settori, quali ad esempio settore elettronica, energetico, biologico/ biomedico”.

 

Sono poi riportati alcuni esempi di esempi di nanomateriali utilizzati in vernici e rivestimenti:

  • nano-biossido di titanio: “attività fotocatalitica che rende autopulenti le superfici;
  • silice sintetica amorfa: conferisce solidità e resistenza all’abrasione, alla scalfittura e agli agenti atmosferici;
  • nano argento: attività antibatterica;
  • pigmenti organici: pigmenti azoici, ftalocianine”. 

 

Questi altri esempi di nanomateriali utilizzati in ambito tessile

  • nano argento: attività antibatterica;
  • biossido di titanio: resistenza agli UV;
  • silice amorfa: azione antimacchia;
  • nano ossido di alluminio: resistenza all’abrasione;
  • nanotubi in carbonio: resistenza all'abrasione e allo strappo e flessibilità”. 

Si riporta anche un sito con inventario non esaustivo di prodotti con nanomateriali.

 

I nanomateriali e la normativa in ambito cosmetico

L’intervento si sofferma anche sui principali nanomateriali nel settore cosmetico e riporta informazioni sul Regolamento n. 1223/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 sui prodotti cosmetici.

 

Regolamento UE cosmetici

 

Si ricorda la definizione di nanomateriale dell’art.2 del Regolamento: ‘ogni materiale insolubile o biopersistente e fabbricato intenzionalmente avente una o più dimensioni esterne, o una struttura interna, di misura da 1 a 100 nm’.

Tuttavia tra i Considerando del Regolamento si indica che l’ uso di nanomateriali in prodotti cosmetici può aumentare con l’ulteriore sviluppo della tecnologia e al fine di assicurare un livello elevato di protezione dei consumatori, la libera circolazione delle merci e la certezza giuridica per i produttori, è necessario elaborare una definizione uniforme di nanomateriali a livello internazionale. La ‘Comunità dovrebbe adoperarsi per pervenire a un accordo sulla definizione nelle pertinenti sedi internazionali. Qualora fosse raggiunto un siffatto accordo, la definizione di nanomateriali nel presente regolamento dovrebbe essere adattata di conseguenza’.

Si ricorda anche che la Raccomandazione della Commissione del 18 ottobre 2011 sulla definizione di nanomateriale (2011/696/UE) non è applicabile ai cosmetici.

 

Rimandiamo alla lettura integrale dell’intervento che si sofferma su vari aspetti del Regolamento n. 1223/2009:

  • art 13 (Notifica generale): obbligo di notifica alla Commissione Europera attraverso il Cosmetic Products Notification Portal-CPNP dei prodotti cosmetici per la commercializzazione sul territorio comunitario;
  • art. 16 (Nanonotifica): fabbricanti e distributori hanno l’obbligo di informare la Commissione Europea sei mesi prima della commercializzazione di un cosmetico contenente nanomateriali;
  • art. 19 relativo all’etichettatura;
  • Art. 10 (Valutazione della sicurezza): prima di essere immessi sul mercato, i prodotti cosmetici devono essere sottoposti a una valutazione della sicurezza da un professionista debitamente qualificato, che ha il compito di analizzare e vagliare le informazioni relative a ogni ingrediente contenuto nel prodotto, compresi quelli di nanodimensioni.

 

Nanomateriali e sicurezza in edilizia

Riprendiamo, infine, alcune informazioni dall’intervento “Principali nanomateriali e loro utilizzo in edilizia”, a cura di Orietta Mariotti ( ATS Montagna), che ricorda i motivi della diffusione dei nanomateriali (NM), nanoparticelle (NP) e nanotecnologie nel settore delle costruzioni:

  • “utilizzo più razionale delle materie prime;
  • riduzione dei costi nel ciclo vita dei prodotti;
  • produzione di nuovi materiali con elevati livelli prestazionali;
  • miglioramento dell’efficienza e della durabilità dei prodotti”. 

 

Rimandiamo, anche in questo caso alla presentazione nel dettaglio dei vari nanomateriali utilizzati, e ci soffermiamo, in conclusione, sulle ricadute sull’ambiente e sulla salute umana

 

Si ricorda nell’intervento che ci possono essere:

  • “Impatti ambientali durante il ciclo produttivo, legati a dimensioni, volatilità e pericolosità di alcuni NM”;
  • conseguenze sulla salute per “effetti e proprietà in parte noti” (nelle slide sono riportati alcuni effetti).

 

Tuttavia ci sono ancora domande e dubbi da risolvere:

  • “stabilità nel tempo reazioni chimiche prodotte sulla superficie dei materiali: ?
  • eventuale rilascio di NP nell’ambiente nel lungo periodo: ?
  • effetti non completamente noti sull’uomo e l’ambiente: ?” 

 

Inoltre “nel caso dei prodotti edilizi, in cui le NP eventualmente presenti sono inglobate all’interno di un materiale, i principali rischi riguardano i possibili fenomeni di degrado (polverizzazione,…) e le operazioni di manutenzione e smaltimento di prodotti contenenti NM”.

 

Ed è dunque, in definitiva, importante l’applicazione del “principio di precauzione” con l’adozione di “cautele anche in condizioni di incertezza dei rischi possibili”.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica i documenti da cui è tratto l'articolo:

Principali nanomateriali e loro utilizzo in diversi settori”, a cura di Claudia Conca (ATS Milano), intervento all’incontro “Lo sviluppo di nanotecnologie e la valutazione e gestione del rischio: aspetti salienti di un binomio possibile” (formato PDF, 930 kB).

 

Principali nanomateriali e loro utilizzo in edilizia”, a cura di Orietta Mariotti (ATS Montagna), intervento all’incontro “Lo sviluppo di nanotecnologie e la valutazione e gestione del rischio: aspetti salienti di un binomio possibile” (formato PDF, 296 kB).



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