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Linee di indirizzo per il 2019 della sanità: abolita la sicurezza

Linee di indirizzo per il 2019 della sanità: abolita la sicurezza
Rocco Vitale

Autore: Rocco Vitale

Categoria: Approfondimento

23/01/2019

Un documento che indirizza la politica sanitaria del prossimo triennio dove non è presente una riga dedicata alla salute e sicurezza.


Nelle scorse settimane il Ministro della Salute ha diffuso un “Atto di indirizzo per l’anno 2019”. Si tratta di un documento che indirizza la politica sanitaria del prossimo anno. Nell’Atto sono individuate le macroaree dove la sanità andrà a incidere:

  1. Prevenzione
  2. Comunicazione
  3. Politiche in materia di ricerca
  4. Politiche sanitarie internazionali
  5. Promozione della qualità e dell’appropriatezza dell’assistenza sanitaria
  6. Sistema informativo e statistico sanitario
  7. Dispositivi medici, stupefacenti e altri prodotti di interesse sanitario
  8. Promozione della salute pubblica, veterinaria e della sicurezza degli alimenti
  9. Politiche per l’efficienza gestionale.

 

Non vi è una riga dedicata alla salute e sicurezza. E’ pur vero che molti temi riguardano la salute delle persone e pertanto i lavoratori ne sono pienamente coinvolti. Ma il documento è composto da specifiche schede che contengono le linee di indirizzo per la costruzione degli obiettivi strategici per il 2019.

 

Tutto ciò rientra, sicuramente, tra le competenze del Ministero della salute ma c’è qualcosa che non quadra. Tempo addietro avevo scritto alcuni articoli sullo “ Stato che non c’è”. Aggiungo una riflessione sullo “Stato confusionario”.

 

Coloro che seguono le questioni attinenti alla salute e sicurezza sul lavoro hanno ben presente il ruolo fondamentale che ha assunto la Commissione Consultiva Permanente prevista dall’art. 6 del D. Lgs. 81/2008. Negli anni che vanno dalla sua istituzione, dal 2009 al 2014, ha svolto appieno i compiti previsti dalla norma. Poi con il Jobs Act, del 2015, che ne definisce il rinnovamento di fatto si blocca tutto. Formalmente in carica e riunita nel 2016, 2017 e 2018 per approvare la “Relazione sullo stato di applicazione della normativa di salute e sicurezza e sul suo possibile sviluppo” (compito previsto dalla legge) che si è tradotta spesso nell’elenco dei decreti attuativi mancanti e sull’inesistente SINP (Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione).

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La Commissione “desaparecida” già nel 2013 aveva approvato un documento sulla "strategia nazionale per la salute e sicurezza" che però non è mai stato sottoscritto da nessun Governo e da nessun Accordo Stato Regioni né tantomeno portato all'attenzione del Parlamento per la discussione e magari l'approvazione. L’Italia è l’unico stato europeo (in compagnia della Lituania) che non ha una propria “ Strategia Nazionale di Prevenzione”.

 

Ci ha pensato, mettendovi una pezza, il Piano Nazionale della Prevenzione elaborato dal Ministero della Salute che, in un contesto esclusivamente e giustamente sanitario, aveva però individuato al punto 7.2. le azioni per prevenire gli infortuni e le malattie professionali.

 

Il Piano 2014 – 2018 ha consentito alle Regioni di varare propri piani che pur senza una necessaria azione di coordinamento nazionale hanno prodotto linee di indirizzo e di attenzione alla problematica. Sui risultati raggiunti non se ne ha traccia. Si sa solo che gli infortuni, le malattie professionali e gli infortuni in itinere sono aumentati.

 

Serietà professionale vorrebbe che, almeno ciascuna Regione, alla scadenza del quadriennio presentasse i risultati per poi varare un nuovo piano dal 2019 in poi.

Ma vediamo cosa è successo.

In data 21 dicembre 2017, quindi un anno prima della scadenza del Piano” la Conferenza Stato Regioni ha sancito “intesa” per estendere il Piano Nazionale per la Prevenzione al 31 dicembre 2019. Dunque in quest’anno vale il precedente piano che conferma i macro obietti, i fattori di rischio, le strategie e gli obiettivi. Le regioni venivano invitate a predisporre dei piani aggiuntivi per il 2019.

 

Ma adesso come la mettiamo? Da un lato è in vigore il vecchio Piano nazionale prorogato per tutto il 2019 e nello stesso tempo il Ministro della Salute emana l’atto di indirizzo per il 2019 che non fa alcun riferimento al vecchio Piano. Bho! L’unica cosa certa che ad oggi, 21 gennaio 2019, i morti sul lavoro sono 21, uno al giorno!

 

 

Rocco Vitale

Presidente AiFOS, già docente universitario di diritto del lavoro

 

 

Ministro della Salute - Atto di indirizzo per l’anno 2019 (pdf)

 



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Rispondi Autore: Sig. Alessandro Colombo - likes: 0
23/01/2019 (08:20:27)
Un vero schifo! Non c’entra lideologia ( io voto questo governo) ma sembra sempre che una volta arrivati alla poltrona dei lavoratori non frega più nulla a nessuno
Rispondi Autore: domenico di stefano - likes: 0
23/01/2019 (10:05:31)
Professore,ho letto con attenzione i punti del Piano 1 e 2
cioe' Prevenzione e Comunicazione e ho trovato,secondo me, molti punti fondanti che nella nostra attivita' di RSPP o di Formatori citiamo molto spesso e che trovano degli impegni e approfondimenti molto interessanti.
essendo lo spazio poco, se vuole possiamo sentirci via e-mail x confrntarci su questi punti. grazie

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