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Nuovi sistemi di gestione del personale: opportunità e diffusione

Nuovi sistemi di gestione del personale: opportunità e diffusione

Una scheda informativa dell’Agenzia europea EU-OSHA si sofferma sui sistemi di gestione del personale basati sull’intelligenza artificiale e sugli algoritmi. Focus sulle opportunità, sulle buone prassi, sui dati e sulla prevenzione dei rischi.


Bilbao, 15 Apr – Con la nostra intervista (“  Le sfide della gestione dei lavoratori con intelligenza artificiale e algoritmi”) abbiamo ricordato la nuova fase, il penultimo step della campagna europea 2023-2025 “ Lavoro sano e sicuro nell’era digitale”.

 

Nuovo step, che come ben spiegato al nostro giornale da Maurizio Curtarelli, Senior Research Project Manager dell’Agenzia europea EU-OSHA, riguarda la gestione dei lavoratori con l'intelligenza artificiale (IA) e con algoritmi (AI-based worker managementAIWM). Un tema significativo perché, come ricordato anche nell’intervista, in alcuni casi si evidenziano preoccupazioni per le possibili conseguenze negative sui lavoratori e perché è un tipo di gestione che è in via di incremento e diffusione nelle aziende, anche per i tanti possibili benefici correlati.

 

Torniamo a parlare oggi di questo tema con riferimento al contenuto di una breve scheda informativa, dal titolo “ Towards AI-based and algorithmic worker management systems for more productive, safer and healthier workplaces” (Verso sistemi di gestione del personale basati sull’intelligenza artificiale e sugli algoritmi per luoghi di lavoro più produttivi, sani e sicuri).

 

Nell’articolo affrontiamo i seguenti argomenti:



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La scheda informativa e i sistemi di gestione dei lavoratori: le opportunità

Abbiamo già presentato la scheda informativa, ora tradotta anche in italiano, con particolare riferimento ad alcuni punti chiave e, specialmente, in relazione ai possibili rischi.

Tuttavia, è indubbio, come indicato in premessa, che siano presenti anche alcune opportunità nell’uso di questi sistemi.

Infatti, la scheda indica che i sistemi di gestione del personale basati su IA e algoritmi “possono ottimizzare l’assegnazione dei compiti, abbinandoli alle competenze dei lavoratori; questo può migliorare l’impiego della forza lavoro e aumentare la soddisfazione professionale”.

 

Inoltre i sistemi di gestione del personale basati su intelligenza artificiale e algoritmi possono “monitorare le condizioni dei luoghi di lavoro, segnalando rischi come carichi di lavoro eccessivi, episodi di bullismo, stanchezza e burnout”. In questo senso, questi sistemi possono “adattare le routine di lavoro per promuovere la sicurezza, la salute, il benessere e la produttività dei lavoratori, oppure analizzare i modelli di comunicazione per individuare e valutare il rischio di bullismo o burnout”.

 

I sistemi basati su intelligenza artificiale e algoritmi che usano alcuni specifici chatbot possono poi fornire anche “un sostegno personalizzato ai lavoratori a rischio”.

 

Senza dimenticare che tali sistemi possono essere impiegati “anche per supportare la progettazione di programmi e attività formative efficaci in materia di sicurezza e salute, sfruttando i dati raccolti e analizzati”.

 

La scheda informativa e i sistemi di gestione dei lavoratori: le buone prassi

La scheda riporta poi alcuni esempi di vita reale e buone prassi.

 

Si indica che i sistemi di gestione del personale basati su intelligenza artificiale e algoritmi, come indicato riguardo alle opportunità, stanno effettivamente, in diversi casi, “migliorando la previsione della domanda, la programmazione dei turni e l’assegnazione dei compiti sulla base delle capacità dei lavoratori, favorendo in tal modo la loro sicurezza e salute e il loro benessere”.

 

Si fa l’esempio di un’azienda italiana che produce componenti per l’industria automobilistica e che ha “posto in essere un sistema di gestione del personale basato su IA e algoritmi nei settori della produzione, manutenzione e logistica, ottenendo un aumento della produttività, una riduzione dello stress e un miglioramento dell’equilibrio tra vita professionale e privata”.

In particolare il sistema di gestione dei lavoratori basato su IA e algoritmi “assiste gli operatori qualificati nella gestione dei processi e nell’adattamento a vincoli in continua evoluzione, sfruttando dati in tempo reale e assegnazioni automatiche di compiti”.

 

Inoltre un costruttore automobilistico belga ha “migliorato la propria linea di montaggio integrando sistemi di gestione del personale basati su IA e algoritmi per mitigare i rischi legati alla salute e alla sicurezza, con particolare attenzione alle fasi finali dell’assemblaggio, in cui le componenti vengono montate sulle carrozzerie delle automobili appena verniciate”.

In questo caso un programma di formazione approfondita, “combinato con il monitoraggio continuo dei dati, assicura un equilibrio ottimale tra efficienza operativa, qualità del lavoro e rispetto degli standard di SSL, apportando benefici sia agli operatori sia ai responsabili delle squadre”.

 

Si sottolinea ancora che i chatbot possono poi essere impiegati “per la gestione del personale e per individuare e prevenire problematiche legate alla salute mentale mediante l’analisi dei modelli di comunicazione e un’assistenza personalizzata”.

 

Si fa riferimento al progetto MindBot, finanziato dall’Unione europea, che mira a “potenziare la motivazione e l’impegno dei lavoratori, riducendo stress, ansia e noia; questo approccio contribuisce a creare ambienti di lavoro più sicuri, più sani e più produttivi”.

 

La scheda informativa e la diffusione delle tecnologie digitali

Sempre con riferimento al tema della campagna, riprendiamo dalla scheda qualche dato relativo alla diffusione delle tecnologie digitali nella gestione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro europei e, in particolare, dei sistemi AIWM.

 

Si segnala che la terza indagine europea (2019) tra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER 3) condotta dall’Agenzia EU-OSHA ha evidenziato che “oltre l’80% delle imprese europee ha adottato tecnologie digitali come personal computer, tablet e smartphone; tra queste, il 13% ha utilizzato sistemi digitali per determinare il ritmo di lavoro, il 10% per monitorare le prestazioni dei lavoratori e il 5% ha fatto uso di dispositivi indossabili, che possono essere integrati in sistemi di gestione del personale basati su IA e algoritmi”. Chiaramente, come indicato anche nell’intervista, con molte differenze nei vari Paesi UE.

 

Inoltre l’indagine OSH Pulse 2022 ha rivelato “che l’89 % dei lavoratori utilizza almeno una tecnologia digitale sul luogo di lavoro, con una percentuale del 93% nelle grandi aziende e dell’85% in quelle piccole; inoltre, il 30% dei lavoratori ha dichiarato che la propria organizzazione utilizza dispositivi digitali per assegnare automaticamente compiti e turni di lavoro, il 27% ha riferito di essere stato valutato da terzi tramite tecnologie digitali e il 25% ha indicato di essere supervisionato o monitorato digitalmente”.

 

Inoltre, il 52% dei lavoratori intervistati ha affermato che “le tecnologie digitali influenzano la rapidità con cui svolgono le mansioni, il 37% ha riferito che tali tecnologie vengono utilizzate per intensificare la sorveglianza e il 7% ha indicato che vengono impiegate per monitorare i loro segni vitali”. E hanno inoltre riferito che “l’uso di strumenti digitali per la sorveglianza è associato a un aumento dei rischi psicosociali, tra cui una riduzione dell’autonomia lavorativa (27%), una scarsa comunicazione all’interno dell’organizzazione (35%) e una maggiore pressione temporale e sovraccarico di lavoro (55%)”.

 

Infine, secondo l’indagine del 2019, l’incremento dell’intensità del lavoro o della pressione temporale “è risultato essere l’aspetto più discusso in termini di impatto sulla sicurezza e salute dei lavoratori negli stabilimenti che utilizzano tecnologie digitali per monitorare le prestazioni dei dipendenti”.

 

Rimandiamo alla lettura integrale della scheda ricordando che, per prevenire alcuni dei possibili rischi, è importante un “approccio antropocentrico e proattivo”. Questo approccio “privilegia la trasparenza, il controllo umano, il dialogo efficace tra le parti interessate, l’adeguata consultazione e partecipazione dei lavoratori, la valutazione olistica dei rischi, la sensibilizzazione e la formazione”.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica i documenti da cui è tratto l'articolo:

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, “Towards AI-based and algorithmic worker management systems for more productive, safer and healthier workplaces”, Scheda informativa, in lingua inglese, prodotta per la campagna “Lavoro sano e sicuro nell’era digitale”, edizione 2025. 

 



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