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Come aumentare l’informazione sui regolamenti REACH e CLP
Roma, 16 Mag – Uno degli obiettivi dei regolamenti europei REACH e CLP è quello di informare: i pericoli presentati dalle sostanze chimiche devono essere chiaramente comunicati ai lavoratori e ai consumatori. Comunicazione che, ad esempio, può avvenire attraverso le schede dati di sicurezza (SDS) – scheda utilizzata anche dai datori di lavoro per adottare le misure necessarie – e l’etichetta, lo strumento principe per la comunicazione ai consumatori.
Queste comunicazioni arrivano effettivamente ai lavoratori e ai consumatori?
Quali sono gli strumenti di informazione?
Ed esistono buone prassi per migliorare la conoscenza dei due regolamenti?
Per rispondere a queste domande, presentiamo un intervento che si è tenuto alla “ Conferenza CLP 2015. Verso la piena attuazione del Regolamento 1272/2008: 1 giugno 2015” (Roma, 19 maggio 2015). Conferenza organizzata dall'Istituto Superiore di Sanità ( Centro Nazionale Sostanze Chimiche) e dal Ministero della Salute che aveva anche la funzione di ricordare che dal primo giugno 2015 è diventato obbligatorio seguire il Regolamento CLP non solo per la classificazione delle sostanze ma anche per la classificazione delle miscele.
Nell’intervento “Attività di informazione sul regolamento CLP: gli accordi di collaborazione”, a cura di Susanna Lupi (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali), si segnala che dopo l’entrata in vigore del Regolamento REACH e del Regolamento CLP sono state fatte diverse indagini europee per comprenderne la conoscenza tra lavoratori e consumatori:
- “indagine eurobarometro sulla comprensione da parte del consumatore delle etichette e del corretto uso dei prodotti chimici;
- studio qualitativo sulla percezione del rischio dei prodotti chimici di uso domestico;
- studio sulla comunicazione al pubblico di informazioni concernenti l’uso sicuro delle sostanze chimiche (in conformità al comma 1 dell’art. 34 del CLP)”.
E attraverso il lavoro dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche ( ECHA) è stata fatta una “Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla comunicazione relativa all’uso sicuro dei prodotti chimici”.
Dagli studi emerge:
- “scarsa lettura delle etichette;
- i pittogrammi e il loro significato sono poco conosciuti;
- solo insetticidi e antiparassitari sono riconosciuti come prodotti chimici;
- i prodotti utilizzati quotidianamente non vengono riconosciuti come sostanze chimiche;
- scarsa lettura delle istruzioni nei prodotti di uso quotidiano;
- scarsa comprensione sulle misure di sicurezza da adottare”.
La relazione della Commissione raccoglie i risultati riportati nello studio dell’ECHA e “dà indicazioni in merito alle attività di informazione e sensibilizzazione da svolgere e che devono:
- essere indirizzate al pubblico nazionale tenendo conto delle barriere linguistiche e utilizzando vari prodotti mediali;
- incoraggiare il pubblico a leggere l’etichetta, a riconoscere i pittogrammi, le indicazioni di pericolo e i consigli di prudenza;
- informare sulle possibili conseguenze di una manipolazione non corretta delle sostanze pericolose al fine di garantire adeguate misure di sicurezza”.
E la Commissione indica i “criteri da seguire per una adeguata informazione:
- tener conto delle capacità e delle risorse disponibili del pubblico e dei privati coinvolti;
- utilizzare messaggi mirati e disponibili nei punti vendita, negli spazi pubblici, nelle scuole, ecc.;
- utilizzare vari strumenti: pagine web, opuscoli, materiale audiovisivo, materiale educativo;
- rivolgersi a più destinatari, al pubblico in generale nonché a gruppi specifici, nuclei familiari, lavoratori, bambini in età scolare (dovrebbero essere ben informati sui pericoli dei vari prodotti)”.
E le indicazioni di orientamento della Commissione e dell’ECHA “spingono le Amministrazioni nazionali a svolgere attività di informazione sui prodotti chimici rivolte a:
- raggiungere nuovi segmenti di pubblico attraverso nuove reti;
- individuare strumenti idonei tenendo conto delle scarse risorse disponibili”.
In risposta a queste indicazioni il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) “ha individuato tra gli strumenti possibili di informazione e sensibilizzazione, gliaccordi di collaborazione.
Questi accordi sono strumenti utili ai “processi di interazione tra pubblico e privato”. Infatti attraverso gli accordi di collaborazione “i soggetti pubblici e quelli privati possono realizzare iniziative congiunte, con co-investimenti di tempo, risorse umane e talvolta anche di risorse finanziarie per il raggiungimento di un fine comune. Queste attività possono essere di breve o lunga durata. In genere il rapporto riguarda due entità specifiche, una Amministrazione Pubblica e un ente pubblico o una Amministrazione Pubblica e una impresa/operatore privato”.
In particolare il Ministero dell’ambiente, nell’ambito delle attività di informazione e sensibilizzazione in materia di sostanze chimiche, ha firmato due accordi di collaborazione:
- MATTM e Federsanità - ANCI (soggetto istituzionale che organizza Aziende Sanitarie Locali, Ospedali e Conferenze dei Sindaci);
- MATTM e Leroy Merlin Italia Srl (azienda della grande distribuzione organizzata-GDO).
Sono accordi che hanno “come obiettivo la sensibilizzazione di alcuni segmenti di pubblico attraverso un maggior contatto tra contenuto dell’informazione e destinatari. Lo strumento attraverso il quale veicolare le informazioni è la rete informativa esistente dei soggetti aderenti”.
Ci soffermiamo brevemente sull’accordo di collaborazione MATTM e Federsanità – ANCI che è stato firmato 2012 con lo scopo di promuovere e sviluppare le seguenti attività di informazione e diffusione:
- “conoscenza delle proprietà delle sostanze chimiche e uso sicuro delle stesse secondo le indicazioni delle normative vigenti in attuazione del Regolamento REACH;
- promozione per l’adozione di criteri ambientali minimi negli acquisti di beni e servizi nelle strutture sanitarie secondo quanto previsto dal Piano d’Azione sugli acquisti pubblici verdi”.
In particolare gli obiettivi dell’Accordo richiedono di:
- “informare i cittadini dell’esistenza del Regolamento REACH e delle problematiche ad esso connesse, aumentando la conoscenza sulle sostanze chimiche pericolose e dei rischi per la salute umana e l’ambiente;
- coinvolgere il mondo della scuola per accrescere le conoscenze sul Regolamento REACH e sensibilizzarlo alla tutela della salute e dell’ambiente nell’uso delle sostanze chimiche;
- informare la Governance delle Aziende Sanitarie Locali, affinché sia sensibilizzata la popolazione e le strutture sanitarie sui temi dell’uso sicuro delle sostanze chimiche e degli appalti verdi (GPP);
- raggiungere il più alto numero possibile di destinatari”.
L’intervento, che si sofferma anche sull’accordo di collaborazione MATTM e Leroy Merlin, si conclude sottolineando l’importanza degli accordi di collaborazione come buona pratica da seguire per il futuro:
- “permettono azioni mirate per la salvaguardia dell’ambiente e della salute umana al fine di attivare comportamenti responsabili del singolo e della collettività;
- permettono di rispondere in modo adeguato alle richieste di maggiore diffusione della conoscenza dell’etichetta e delle sostanze chimiche;
- permettono di realizzare attività utilizzando canali informativi esistenti e diffusi sul territorio raggiungendo il cittadino nei luoghi di vita quotidiana;
- favoriscono il dialogo tra i cittadini/consumatori e amministrazioni anche per individuare progetti e strumenti nuovi rispondenti alle esigenze dei cittadini;
- potenziano l’efficacia dell’informazione a parità di risorse”.
“ Attività di informazione sul regolamento CLP: gli accordi di collaborazione”, a cura di Susanna Lupi (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali), intervento alla “Conferenza CLP 2015. Verso la piena attuazione del Regolamento 1272/2008: 1 giugno 2015” (formato PDF, 1.23 MB).
Unione Europea, “ Relazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio sulla comunicazione relativa all'uso sicuro dei prodotti chimici”, Bruxelles, 29 ottobre 2012, COM(2012) 630 final (formato PDF, 155 kB).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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