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Checklist e sicurezza: nella vostra azienda esistono polveri nocive?

Checklist e sicurezza: nella vostra azienda esistono polveri nocive?
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio cancerogeno, mutageno

16/06/2023

Una lista di controllo di Suva è dedicata alla possibile presenza di polveri nocive nei luoghi di lavoro. I rischi, l’individuazione dei rischi, le misure di protezione, i dispositivi di protezione e la manutenzione.

Lucerna, 16 Giu – In molti luoghi di lavoro e durante numerosi processi lavorativi, ad esempio nell'edilizia, nelle officine meccaniche o nella lavorazione del legno, vengono generate polveri.

A volte le proprietà di queste polveri, che in alcuni casi sono nocive, possono favorire l’insorgenza di malattie professionali e comportare danni irreversibili per la salute dei lavoratori e costi elevati per le aziende.

 

A raccontare in questi termini dei rischi connessi alle polveri nocive nei luoghi di lavoro, un tema sottolineato più volte anche durante la campagna europea sulle sostanze pericolose, è la presentazione di una lista di controllo pubblicata da   Suva, Istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni.

 

Il documento “Polveri nocive. Lista di controllo” permette di individuare i possibili pericoli nelle aziende e di adottare, di conseguenza, le misure giuste.

A questo proposito si segnalano alcuni valori limite, con riferimento alla normativa elvetica e, in particolare, ai valori MAK (Maximale Arbeitsstoffkonzentration – concentrazione massimale di una sostanza di lavoro) e BAT (Biologischer Arbeitstoff Toleranzwert – valori di tolleranza delle sostanze di lavoro biologiche).

 

 

Nello spazio web dedicato al documento si indica che “se nell'aria sono presenti sostanze nocive e/o i valori limite vengono superati, in una seconda fase occorre valutare l'uso di materiali o processi alternativi. Inoltre è necessario accertarsi che sia disponibile un numero adeguato di dispositivi di protezione e strutture igienico-sanitarie”. Ed è altrettanto importante che i lavoratori “vengano informati dei rischi e appropriatamente istruiti”.

 

Presentando il documento di Suva ci soffermiamo, in particolare, sui seguenti argomenti:

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Le polveri nocive, i rischi e la lista di controllo elvetica

Il documento elvetico “Polveri nocive. Lista di controllo” segnala che con il termine «polveri» si intendono “anche i fumi (ad es. fumi di metallo) e le sostanze fibrose (ad es. amianto, fibre minerali artificiali). Queste polveri possono essere la causa di malattie professionali che provocano conseguenze irreparabili e costi elevati. Da qui l’importanza di adottare misure appropriate ed efficaci”.

 

Si ricordano poi alcune malattie che possono essere connesse all’esposizione a polveri nocive:

  • “pneumoconiosi e cancro ai polmoni
  • malattie croniche delle vie respiratorie superiori
  • reazioni allergiche delle vie respiratorie, ad es. asma”.

 

Nella scheda sono presentate alcune sostanze fibrose o sotto forma di polvere:

  • Polveri di amianto”;
  • Altre polveri fibrose come
    • fibre ceramiche,
    • lana minerale e di vetro;
  • Polveri contenenti quarzo
  • Polveri di metalli, loro composti e leghe come
    • piombo, mercurio, cromo, nichelio, zinco, cobalto, alluminio, cadmio, ferro, manganese;
  • Polveri di legno, ad es. di
    • faggio, quercia, legni esotici;
  • Polveri organiche come
    • cotone, canapa, lino, cereali, farina di frumento e di segale, enzimi, muffe”. 

 

Dalla lista di controllo, che permette di “individuare meglio queste fonti di pericolo”, raccogliamo alcune indicazioni sulla gestione delle polveri nocive, ricordando, tuttavia, che si fa riferimento ai valori e alla normativa elvetica in materia di salute e sicurezza.

 

Le polveri nocive, l’individuazione dei rischi e le misure di protezione

Riguardo all’individuazione dei rischi per la salute, la lista di controllo chiede di verificare in modo accurato se nell’azienda i posti di lavoro sono esposti a polveri nocive e sono riportati alcuni documenti utili per questo controllo. Ad esempio le schede di sicurezza, i dati tecnici del fornitore, le etichette dei recipienti, ma anche altri documenti disponibili in Suva e/o connessi alla normativa elvetica.

 

La lista chiede poi se si conoscono le caratteristiche nocive delle polveri cui si è esposti nell’azienda (ad esempio per identificare le eventuali “sostanze con effetti cancerogeni, allergizzanti, causticanti o che possono provocare la pneumoconiosi”) o le concentrazioni di polvere sui diversi posti di lavoro (“per esempio sulla base di misurazioni, calcoli e stime, esperienze acquisite su posti di lavoro analoghi”).

 

Si rispettano poi i valori limite di esposizione sui posti di lavoro? In caso di superamento dei valori limite “bisogna adottare misure di protezione appropriate”.

 

Riguardo invece alle misure per la protezione della salute si chiede se è stata esaminata la possibilità di “sostituire le sostanze nocive con altre innocue o meno pericolose”.

O è stata esaminata la possibilità di introdurre procedimenti che generano meno polvere?

 

Ad esempio è possibile:

  • “sostituire i prodotti molto polverosi con granulati praticamente privi di polvere”;
  • “al posto di procedimenti ad elevata velocità con formazione di polvere prediligere le lavorazioni a velocità ridotta e a sminuzzatura grossolana”.

 

Al fine di osservare i valori limite vengono poi adottate misure tecniche di protezione?

 

Viene indicato un ordine di priorità:

  1. “Modifiche di processo, ossia evitare la formazione o la fuoriuscita di polvere utilizzando sistemi chiusi, impianti incapsulati, chiuse d’alimentazione, impianti automatici, ecc.
  2. Aspirazione della polvere nei punti di formazione o di fuoriuscita (aspirazione alla fonte); esempi: aspirazione ai bordi dei recipienti; tavole di aspirazione, cappelle, macchine con aspirazione integrata.
  3. Ventilazione del locale nel caso in cui l’aspirazione alla fonte risulti insufficiente”. 

E l’aria aspirata e inquinata di polvere viene evacuata senza rischi evitando che altre persone possano respirarla?

 

Le polveri nocive, i dispositivi di protezione e la manutenzione

Chiaramente se le misure tecniche risultano insufficienti, il personale deve disporre di adeguati dispositivi di protezione individuale e deve usarli.

Ad esempio, “maschere antipolvere, caschi ad immissione di aria fresca, guanti, occhiali di protezione”.

 

Inoltre gli accumuli di polvere devono essere eliminati periodicamente senza dispersione nell’aria. Ad esempio “con aspiratori portatili o fissi, con asportazione a umido”. Si sottolinea di “evitare l’uso di aria compressa”.

 

La lista, che parla anche dei divieti di mangiare, bere o fumare (per evitare di “ingerire polveri nocive”) o si sofferma sulle installazioni igienico-sanitarie (“lavandini, docce, armadi separati per deporre gli abiti da lavoro e quelli civili”, …), affronta anche il tema della manutenzione.

 

Infatti bisogna provvedere regolarmente a sottoporre a manutenzione gli impianti di aspirazione e a controllarne l’efficacia.

Ad esempio bisogna “misurare il flusso in volume, eliminare gli accumuli di polvere, controllare l’ermeticità”.

 

Un aspetto importante riguarda poi la formazione e la vigilanza.

 

Riprendiamo queste tre ultime domande rivolte direttamente alle aziende:

  • “i dipendenti vengono informati sui pericoli e istruiti sulle misure di protezione da adottare”?
  • “i superiori vigilano sul rispetto delle regole”?
  • “almeno una volta l’anno il personale viene sensibilizzato nei confronti dei rischi cui va incontro per trascuratezza, comodità e sottovalutazione dei pericoli”? 

 

Rimandiamo, infine, alla lettura integrale della lista di controllo elvetica che riporta diverse immagini esplicative e riporta, in allegato, un documento Suva dedicata alla pianificazione delle misure.

 

 

N.B.: Se i riferimenti legislativi e alcune indicazioni e valori limite di esposizione contenuti nei documenti di Suva riguardano la realtà elvetica, i suggerimenti indicati e le informazioni riportate sono comunque utili per migliorare la prevenzione di tutti gli operatori.

 

 

RTM

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Suva, Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni, “Polveri nocive. Lista di controllo”, lista di controllo, marzo 2019.

 


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