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Carte d'identita' elettroniche a rischio privacy
Secondo un recente rapporto stilato dal Butler Group, organizzazione leader in Europa nell'analisi delle nuove tecnologie e del loro impatto, l'uso delle carte d'identita' digitali comporta seri problemi nella salvaguardia della privacy del titolare.
Le informazioni relative all'individuo sono di tale importanza, che non possono essere inserite su un'unica card senza valutarne le conseguenze.
Andrew Kellet, uno dei ricercatori che ha steso il rapporto, ritiene che la gestione delle informazioni personali sia estremamente delicata e possa costituire un freno nella creazione di card digitali, per l'identificazione, adatte a diverse funzionalità.
Il commercio elettronico, invece, potrebbe ricevere un grande impulso dall'uso di questo strumento, perché sarebbero ridotti i costi di gestione del denaro e delle transazioni.
Anche in Italia, il Garante per la privacy, Stefano Rodotà, aveva espresso perplessità in merito all'adozione della carta d'identità digitale, sottolineando che solo il titolare dovesse disporre del ''cuore'' delle informazioni contenute nella card.
Nel frattempo, comunque, è già partita la sperimentazione che interesserà quasi un milione di cittadini.
83 comuni italiani installeranno il software e l'hardware necessari e dovranno disporre di personale adeguatamente formato.
E' significativo ricordare che la carta d'identità elettronica è una card di policarbonato simile solo per dimensioni a una normale carta di credito, perché dotata sia di bande a memoria ottica che di un microprocessore.
La memoria ottica, utilizzata per archiviare le informazioni identificative, viene letta con strumentazioni laser; il chip, invece, consente l'identificazione in rete del titolare ed è utile per l'accesso ai servizi telematici.
Le informazioni relative all'individuo sono di tale importanza, che non possono essere inserite su un'unica card senza valutarne le conseguenze.
Andrew Kellet, uno dei ricercatori che ha steso il rapporto, ritiene che la gestione delle informazioni personali sia estremamente delicata e possa costituire un freno nella creazione di card digitali, per l'identificazione, adatte a diverse funzionalità.
Il commercio elettronico, invece, potrebbe ricevere un grande impulso dall'uso di questo strumento, perché sarebbero ridotti i costi di gestione del denaro e delle transazioni.
Anche in Italia, il Garante per la privacy, Stefano Rodotà, aveva espresso perplessità in merito all'adozione della carta d'identità digitale, sottolineando che solo il titolare dovesse disporre del ''cuore'' delle informazioni contenute nella card.
Nel frattempo, comunque, è già partita la sperimentazione che interesserà quasi un milione di cittadini.
83 comuni italiani installeranno il software e l'hardware necessari e dovranno disporre di personale adeguatamente formato.
E' significativo ricordare che la carta d'identità elettronica è una card di policarbonato simile solo per dimensioni a una normale carta di credito, perché dotata sia di bande a memoria ottica che di un microprocessore.
La memoria ottica, utilizzata per archiviare le informazioni identificative, viene letta con strumentazioni laser; il chip, invece, consente l'identificazione in rete del titolare ed è utile per l'accesso ai servizi telematici.
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