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Pubblicato il rapporto annuale del supervisore europeo per la protezione dei dati

Pubblicato il rapporto annuale del supervisore europeo per la protezione dei dati
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Privacy

19/04/2024

Una sintesi del rapporto annuale del supervisore europeo per la protezione dei dati che inquadra i vari livelli di autorizzazione e di controllo, a livello europeo, in materia di protezione dei dati.

Certamente tutti i lettori hanno familiarità con il nostro Garante per la protezione dei dati personali. Si tratta di un’autorità indipendente, istituita nel regolamento 679/2016, cui è attribuito l’incarico di tenere sotto controllo l’applicazione del regolamento in Italia. In realtà, il regolamento ha previsto l’istituzione di una simile autorità in ogni paese dell’unione europea: il nome con cui queste autorità vengono chiamate varia da paese a paese, ma il ruolo è esattamente lo stesso. Per tenere sotto controllo, coordinare ed armonizzatore le attività di tutte le autorità garanti nazionali, è stato costituito il comitato europeo per la protezione dei dati.

 

Alquanto diversa è la situazione per quanto riguarda le istituzioni dell’unione europea. In questo caso, e siamo parlando di più di 200 agenzie europee, non viene istituita una sorta di garante, ma ogni singola agenzia europea provvede al trattamento dei dati personali secondo un apposito regolamento, che è diverso dal regolamento 679/2016, in quanto è il regolamento 1725/2018, che assomiglia a G d.p.r., ma ha alcune peculiarità. Questo regolamento ha istituito un organismo di coordinamento e controllo, a livello europeo centrale, chiamato supervisore europeo per la protezione dei dati. Ho ritenuto opportuno effettuare questa breve rassegna, perché talvolta si tende a fare confusione fra gli organismi che devono applicare le disposizioni europee in materia di protezione dati personali, a livello nazionale, od a livello di istituzioni europee.

 

Ciò premesso, andiamo ad esaminare il rapporto annuale che il supervisore europeo per la protezione dei dati ha appena pubblicato. Il supervisore prende in considerazione le attività svolte nel controllo delle varie agenzie europee coinvolte ed offre preziose indicazioni su situazioni attuali e tendenze future, sempre in tema di protezione dei dati personali.


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Il rapporto annuale, che fotografa l’attività svolta nel 2023, mette in evidenza come lo scenario operativo stia modificandosi in maniera accelerata. Il presidente, Wojciech Wiewiórowski, ha dichiarato come una stretta collaborazione fra tutte le agenzie coinvolte rappresenti un elemento fondamentale per elevare il livello di protezione dei dati personali, sia in Europa, sia in altri paesi. Dopo 20 anni dalla fondazione del supervisore europeo, gli organismi coinvolti devono guardare lontano, in particolare a quanto potrà accadere nelle prossime due decadi.

 

Inutile dire che gli aspetti afferenti all’intelligenza artificiale rappresentano una sfida non indifferente, anche alla luce della pubblicazione delle disposizioni europee su questo stesso tema.

 

Un altro obiettivo fondamentale è quello di cercare di mettere a punto degli standard di livello mondiale, in materia di protezione dei dati personali, che siano conformi ai valori e principi, definiti dalla unione europea. Al proposito, vale la pena di sottolineare come numerosi altri paesi, del mondo hanno preso come riferimento, per l’elaborazione di regole in materia di protezione dati personali, le regole già in vigore nell’unione europea.

 

Un altro tema che ha attirato l’attenzione del presidente riguarda la pubblicazione di un regolamento afferente a dati, che riguardano abusi sessuali sui bambini, che richiede una analisi assai allargata, che coinvolge numerose strutture, anche esterne all’unione europea.

 

Un altro aspetto, che ha richiamato l’attenzione del presidente, riguarda il trattamento dei dati personali di persone che entrano nell’unione europea provenienti da paesi terzi, in particolare migranti, trasportati in Europa dalla agenzia FRONTEX.

 

Non per nulla, proprio mentre scriviamo queste righe, il parlamento europeo ha approvato un aggiornamento del famoso accordo di Dublino, che definisce le modalità con cui i vari paesi europei possano e debbano essere coinvolti nella accoglienza dei migranti.

 

European Data Protection - Supervisorannual Report - Executive Summary 2023 (pdf)

 

 

Adalberto Biasiotti




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