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Attenzione ai furti di identita’

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

07/10/2003

Negli USA nell’ultimo anno sono cresciuti dell’80%. Conseguenze economiche e psicologiche.

Il furto di identità, cioè di dati personali, è in forte aumento. Le vittime non solo hanno conseguenze dal punto di vista economico, ma anche da quello psicologico.

Negli USA il fenomeno è stato studiato da alcune recenti ricerche, illustrate nell’ultimo numero della newsletter del Garante italiano per la protezione dei dati personali.

Secondo uno studio condotto dalla società di consulenza Gartner su 2.445 nuclei familiari in USA, nel 2003 il numero di furti di identità è salito dell’80% circa rispetto al 2002.

Da uno studio della FTC, realizzata fra marzo e aprile 2003 su un campione di oltre 4.000 famiglie, si stima che almeno 27 milioni di americani hanno subito un furto di identità negli ultimi cinque anni.
Nella maggioranza dei casi (67%) i criminali si erano impadroniti surrettiziamente dei dati relativi alla carta di credito, mentre in altri (25%) il problema era sorto dopo che le vittime avevano smarrito documenti personali (carte di credito, libretti per assegni) o ne avevano subito il furto.
Ingenti i costi per le imprese e per i consumatori.
Imprese e le istituzioni finanziarie hanno subito danni per oltre 47 miliardi di dollari nel solo 2002, mentre i consumatori vittime di questi furti hanno dovuto sostenere spese a vario titolo per oltre 5 miliardi di dollari.

Ma i danni di un furto di identità non riguardano solo la sfera economica. Un recente studio, pubblicato dall’Identity Theft Resource Center, ha ricostrutito anche le conseguenze psicologiche del furto di identità analizzando le vicende personali di 173 vittime.

Nell’85% dei casi, la vittima si è accorta del furto di identità dall’estratto conto.
Ogni vittima ha dovuto spendere mediamente 600 ore del proprio tempo per eliminare le conseguenze negative (soprattutto per quanto riguarda le informazioni sulla solvibilità), con un costo pari a 16.971 dollari (ore di lavoro perdute, impegni mancati, ecc.), oltre agli oneri legati al furto vero e proprio (in media, pari a 1.495 dollari).
Inoltre, a distanza di oltre 2 anni dalla scoperta del furto, il 41% delle vittime non è ancora riuscita a regolarizzare la propria posizione.
L’impatto emotivo della vicenda è stato paragonato dagli intervistati a quello di un crimine violento; in effetti, nelle spese sostenute dalle vittime occorre anche considerare i costi dell’assistenza sanitaria, che non sono indifferenti (stati d’ansia, crisi di panico, collassi nervosi).

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