Quali sono i riferimenti normativi per la sicurezza dei ponti sospesi?
Roma, 12 Apr – Per “ponti sospesi e relativi argani” si devono intendere le piattaforme (chiamate anche ponti o navicelle), di qualunque forma geometrica, “sollevate da argani a motore o a mano, mediante organi flessibili, destinate al sollevamento di persone e materiali inerenti il lavoro da eseguire. Gli argani possono essere a tamburo o a puleggia di frizione”. E i ponti sospesi e relativi argani sono “macchine che trovano, sin dal 1999, come riferimento dello stato dell’arte, le diverse edizioni della norma EN 1808 in cui sono denominati Suspended Access Equipment (SAE) ovvero piattaforme sospese a livello variabile e classificati in:
- ponti sospesi installati in maniera permanente ovvero Building Maintenance Unit (BMU) e
- ponti sospesi installati in maniera temporanea ovvero Temporary Suspended Access Equipment (TSAE)”.
A ricordarlo e a fornire diverse informazioni sulle verifiche periodiche, sulla normativa e sui vari controlli ed esami per verificare la sicurezza di queste attrezzature, è il recente documento “ Apparecchi di sollevamento persone - Ponti sospesi e relativi argani. Istruzioni per la prima verifica periodica ai sensi del d.m. 11 aprile 2011”. Un documento elaborato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT) dell’ Inail che si aggiunge alle tante e utili pubblicazioni sulla prima verifica periodica degli apparecchi di sollevamento, ad esempio con riferimento ai ponti mobili sviluppabili.
Dopo aver ricordato, in un precedente articolo di presentazione, la periodicità delle verifiche e il regime di collaudo, ci soffermiamo oggi sui seguenti argomenti;
- Ponti sospesi: campo di applicazione, BMU, TSAE e sistemi ibridi
- Ponti sospesi: messa in servizio e prima verifica periodica
- Ponti sospesi: riferimenti normativi ed evoluzione nel tempo
Ponti sospesi: campo di applicazione, BMU, TSAE e sistemi ibridi
Riguardo al campo di applicazione, il documento - a cura di Francesco Amaro (Inail, UOT Palermo), Maria Nice Tini (Inail, UOT Terni), Alessandra Ferraro e Laura Tomassini (DIT, Inail) – segnala che, rispetto alla differenziazione fatta a inizio articolo, le BMU (Building Maintenance Unit) sono “ponti sospesi installati in permanenza in un edificio o in altra struttura permanente e destinati ad essere utilizzati per operazioni di routine quali l’ispezione, la pulizia e la manutenzione”.
Gli TSAE (Temporary Suspended Access Equipment) sono poi “ponti sospesi installati temporaneamente per l’esecuzione di lavori di costruzione, ristrutturazione e manutenzione (ad es. posa in opera di rivestimenti, pitturazione, riparazioni) di edifici, ponti, ciminiere e altre strutture o impianti”. Tra l’altro i sistemi ibridi, “costituiti da uno TSAE collegato ad una struttura di sospensione installata permanentemente, sono stati trattati” nelle norme tecniche norma e risultano “configurazioni impiantistiche sempre più ricorrenti”. Si ricorda anche che gli TSAE sono frequentemente “macchine multiconfigurazione e, tra le possibili configurazioni, si possono annoverare le piattaforme a più pianali uno sovrapposto all’altro, le piattaforme inclinate, le piattaforme a sbalzo, le piattaforme a punto di sospensione singolo, doppio o multiplo, etc”…
Sia le BMU che le TSAE e i sistemi ibridi sono oggetto di verifica periodica e per questo motivo sono trattate in questo documento.
Ponti sospesi: messa in servizio e prima verifica periodica
Prima di soffermarsi sui riferimenti normativi ricordiamo qualche aspetto relativo alla comunicazione di messa in servizio e alla richiesta di prima verifica periodica.
La comunicazione di messa in servizio di un ponte sospeso e relativi argani deve “essere presentata all’Inail utilizzando il servizio telematico CIVA disponibile sul sito Inail. Sempre sul portale è consultabile la documentazione (moduli e documenti utili) di supporto per l’utilizzo del servizio telematico (manuale utente e FAQ di carattere generale)”.
Riguardo alla prima verifica periodica il datore di lavoro, ai sensi dell’articolo 71, comma 11 del d.lgs. 81/08 e s.m.i. in conformità alla periodicità stabilita dall’allegato VII al medesimo decreto, dovrà farne richiesta all’Inail sempre utilizzando il servizio telematico CIVA (Certificazione e Verifica, Impianti e Apparecchi) disponibile sul sito Inail.
In particolare per richiedere una prima verifica periodica “occorre specificare la matricola del ponte sospeso e relativi argani e indicare, negli appositi campi, il luogo presso il quale è disponibile l’attrezzatura per l’esecuzione della verifica e il soggetto abilitato individuato”, ai sensi dell’art. 2, comma 2 del Decreto Ministeriale 11 aprile 2011, “del quale Inail si avvale qualora non sia in grado di provvedere con propri verificatori”.
Ponti sospesi: riferimenti normativi ed evoluzione nel tempo
Veniamo infine ad una breve rassegna dei riferimenti normativi e della loro evoluzione nel tempo.
Si segnala che “i ponti sospesi e relativi argani, sia motorizzati sia manuali, ricadono nel campo di applicazione della Direttiva macchine sin dalla sua prima entrata in vigore. Trattandosi di attrezzature che si installano su edifici/strutture, il fabbricante è responsabile della conformità della macchina ai requisiti essenziali di sicurezza e tutela della salute pertinenti e tiene conto, nella propria valutazione dei rischi, di tutti i rischi derivanti dalla macchina, inclusi quelli relativi all’installazione della macchina su un edificio o su una struttura”.
E le istruzioni per l’uso – continua il documento con riferimento alle responsabilità del fabbricante – “conterranno le specifiche necessarie per detto/a edificio/struttura (in particolare la resistenza al carico) e dettagliate indicazioni per l’installazione; colui che installa la macchina dovrà attenersi a queste indicazioni”.
Si segnala poi, in particolare, che “i ponti sospesi e relativi argani con pericolo di caduta verticale superiore a tre metri rientrano tra le macchine riportate nell’allegato IV della ‘direttiva macchine’. In tali casi, costruire la macchina in conformità alla norma armonizzata specifica (norma di tipo C), se esiste e se copre tutti i pertinenti requisiti di sicurezza e di tutela della salute, dal momento in cui è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, permette al fabbricante di seguire procedure di valutazione di conformità semplificate codificate nella stessa ‘ direttiva macchine’. In caso contrario le procedure previste sono comunque finalizzate a garantire il rispetto dei pertinenti requisiti di sicurezza e di tutela della salute riportati nell’allegato I della medesima direttiva”.
Quindi l’adozione di una norma armonizzata - anche per le macchine comprese in allegato IV – “seppure dia presunzione di conformità, ha carattere volontario. Essa fornisce un’indicazione dello stato dell’arte, determinando il livello di sicurezza minimo richiesto per quella tipologia di macchine al momento della costruzione”.
Riguardo poi alle norme tecniche vere e proprie si indica che la norma specifica per i ponti sospesi e relativi argani, come definiti nel campo di applicazione, “è la EN 1808 - “Requisiti di sicurezza per le piattaforme sospese a livelli variabili - Progettazione strutturale, criteri di stabilità, costruzione - Esami e prove”.
Riprendiamo dal documento una tabella che mostra la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle varie versioni della norma:
Rimandiamo in conclusione alla lettura integrale del documento che per rappresentare l’evoluzione dello stato dell’arte – “senza voler indicare soluzioni obbligatorie” - riporta una panoramica delle definizioni e delle soluzioni suggerite per alcuni elementi e dispositivi di sicurezza dei ponti sospesi e relativi argani nelle varie versioni della norma EN 1808.
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Apparecchi di sollevamento persone - Ponti sospesi e relativi argani. Istruzioni per la prima verifica periodica ai sensi del d.m. 11 aprile 2011”, a cura di Francesco Amaro (Inail, Unità operativa territoriale di Palermo), Alessandra Ferraro e Laura Tomassini (DIT, Inail), Maria Nice Tini (Inail, Unità operativa territoriale di Terni), Collana Ricerche, versione 2020 (formato PDF, 8,82 MB).
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