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Le immagini dell'insicurezza: POSsiamo buttarlo?

Oggi pubblichiamo un’immagine dell’insicurezza di SICURELLO.no differente dal solito. Non è una foto, ma uno screenshot fatto ad un POS ricevuto per una lavorazione che prevede lo smontaggio ed il rimontaggio di elementi lapidei di facciata.
Certamente la lavorazione era di breve durata,
certamente i rischi erano ridotti,
certamente il tempo per fare le carte “non lo paga nessuno”,
certamente “è più il tempo che si impiega per i documenti che quello per il lavoro”,
ma quello che è altrettanto certo è che un POS così non si può proprio vedere.
Il datore di lavoro (o chi per lui) ha predisposto il POS sulla base dei modelli semplificati e questo è certamente un elemento che permette una compilazione più agevole rispetto ad un POS elaborato senza l’utilizzo di tali modelli, ma qui non siamo alla “semplificazione”, ma di fronte ad una vera e propria raccolta di assurdità dove – tra le altre cose – troviamo indicato
- Tra le misure preventive e protettive c’è “l’utilizzo della gru”,
- Nelle modalità di svolgimento della lavorazione è indicato “normali” (non si capisce cosa voglia si dire con “normali”),
- Modalità e organizzazione della fase di lavoro: “come sopra” (ovvero posa e cambio marmi),
- Macchine: “camion e attrezzi vari”
- DPI: “tutti”
Anche il resto del POS si rivela essere elaborato sulla stessa traccia di cui sopra, con confusione tra le figure del Committente, del Responsabile dei Lavori, dell’impresa affidataria, ma anche del Datore di Lavoro e via dicendo.
Quanta strada dovremo ancora fare per avere documenti con corretta indicazione degli elementi minimi previsti da una norma che ormai ha superato da un po’ la maggiore età (i primi contenuti minimi dei POS sono stati inseriti nel Decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003, n. 222) .
Geom. Stefano Farina
Fonte: SICURELLO.no: l’evidenza dei mancati infortuni
Le immagini vengono concesse in Licenza Creative Commons alle seguenti condizioni:
CC BY-NC-ND
Attribuzione – Non Commerciale – Non Opere Derivate
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Pubblica un commento
Rispondi Autore: Alberto ![]() | 13/06/2025 (06:55:50) |
E' la normalità dei POS che girano nel cuore dell' Emilia Romagna, se ti scandalizzi per così poco viviamo in mondi paralleli, pochi mesi fa mi è arrivato un POS, generico, che non centrava niente con la lavorazione (almeno lì c'è scritta la lavorazione); l'impresa si è inc.... quando l'ho contestato perchè andava bene a tutti i miei colleghi, ciliegina finale "revisione anno 2011" |
Rispondi Autore: gianni ![]() | 13/06/2025 (08:14:50) |
Benvenuto nel mondo reale per il geom. Farina, dove per un lavoro in subappalto di 3 giorni ce ne vogliono 6 per preparare i documenti, dove ti chiedono anche tutti gli attestati dell'RLST con aggiornamenti. Facile fare il CSE e fare il controllore. Meno facile stare dall'altra parte |
Rispondi Autore: Giovanni Bersani ![]() | 13/06/2025 (12:40:42) |
In effetti per i cantieri piccolini il ruolo di RL (se c'è), e ancor più quello di CSE, è davvero impegnativo nel cercare di salvare capra e cavoli... La sicurezza innanzitutto sempre, ma in certi casi la sostanza che conta non riesce a essere raggiunta dalla forma (carta) e ci si trova a fare gli equilibristi per riuscire ad avere garanzie minime anche nella forma, se non altro per tutela a posteriori casomai succedesse qualcosa (controlli, infortuni...). Parliamo di cantieri piccoli ovviamente. C'è da dire che col mondo digitale ormai anche molta carta è la stessa per ogni cantiere, e questo dovrebbe facilitare (uno ZIP con la formazione, uno ZIP con le visite mediche, uno ZIP con consegna DPI, ecc. ecc.) e quindi anche le 'povere' segretarie tuttofare dovrebbero essere facilitate, e la ditta potrebbe tentare di fare almeno un POS che stia un minimo in piedi... Vita complessa...per tutti! |
Rispondi Autore: Eugenio Roncelli ![]() | 13/06/2025 (13:50:19) |
Con riferimento al commento di "gianni", devo dire che sono preoccupato: se non ha già pronti i pdf per tutti, allora è meglio che torni a studiare per la sicurezza. I documenti vanno tenuti aggiornati e ben archiviati, pronti per essere inviati a richiesta (che poi sono sempre quelli): se non riesce ad organizzare questo, non riuscirà certo ad organizzare il proprio lavoro. Spiace dirlo, ma è una realtà: saper fare un lavoro, non vuole automaticamente dire che lo si sa fare in sicurezza. Altrettanto vale per chi compila PSC con i sw: non ha nemmeno capito quale è la differenza tra attività/rischi "propri dell'esecutore" (stanno nel POS) e quelli, invece, dovuti ad interferenza. Ho visto PSC di 100 e più pagine di nulla, ma anche di sole 10 pagine di contenuti precisi che, essendo molto agile, è stato letto e capito. Ovviamente: pensiero personale |
Rispondi Autore: Sergio Misuri ![]() | 13/06/2025 (17:37:04) |
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