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I quesiti sul decreto 81: spazi confinati e requisiti di qualificazione
Bari, 1 Ott – Un quesito sui requisiti di qualificazione delle imprese per lo svolgimento di attività nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Risposta a cura di Gerardo Porreca ( www.porreca.it).
Quesito
Con riferimento al requisito relativo alla presenza di lavoratori con esperienza almeno triennale in una percentuale non inferiore al 30 per cento del personale, richiesto per effettuare lavori in ambienti confinati, la percentuale stessa è da riferire all’organico totale dell’azienda o al personale effettivamente da adibire ai lavori da effettuare? Per il personale assunto con contratto a tempo non indeterminato, inoltre, come si deve verificare la condizione dei contratti preventivamente certificati di cui al punto 1 lettera c) dell’art. 2 del D.P.R. n. 177/2011?
Risposta
Il quesito fa riferimento all’applicazione del D.P.R. 14/9/2011 n. 177, pubblicato sulla G.U. n. 260 dell’8/11/2011 ed entrato in vigore il 23/11/2011, contenente il “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81” con il quale, in attesa della definizione di un sistema complessivo di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, previsto dagli articoli 6, comma 8 lettera g) e 27 del D. Lgs. 9/4/2008 n. 81, è stato disciplinato il sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi destinati ad operare nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati e con il quale sono state fornite le disposizioni minime di sicurezza dei lavoratori chiamati ad operare negli ambienti medesimi. Il quesito fa riferimento più precisamente al requisito di qualificazione delle imprese o dei lavoratori autonomi contenuto nel comma 1 lettera c) dell’articolo 2 del citato D.P.R.
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