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Numero unico di emergenza 112: Italia in ritardo

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Gestione emergenza ed evacuazione

26/03/2007

Europa a due velocità sul numero unico di emergenza, il 112: Spagna e paesi del Nord esempi di innovazione nel settore, Italia deferita alla Corte di giustizia europea per le mancanze nell’organizzazione del servizio. Un convegno a Roma.

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"Gli Stati membri sono tenuti ad assicurare che il numero di emergenza europeo 112 sia pienamente funzionale e disponibile. È deplorevole che diversi paesi mettano attualmente a repentaglio i propri cittadini e i cittadini di altri Stati membri della UE che si recano sul loro territorio non garantendo ai servizi di emergenza la piena disponibilità delle informazioni sull'ubicazione del chiamante. Sollecito questi Stati membri a prendere provvedimenti immediati per garantire maggiore sicurezza ai cittadini della UE", ha affermato il commissario della UE per le telecomunicazioni, Viviane Reding.
 

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La Commissione ha deciso di deferire Italia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo e Slovacchia alla Corte di giustizia europea poiché vi sono tuttora carenze pratiche per quanto riguarda le informazioni sull'ubicazione del chiamante in caso di telefonate al 112, il numero unico europeo di emergenza che dovrebbe già essere in vigore in tutta Europa.
 
Secondo il sito italiano dedicato al 112 (www.e112.it) “sembra di essere in un'Europa a due velocità, quella della Spagna e dei paesi del Nord Europa che, non solo adottano le Direttive Europee alla lettera divenendo nella localizzazione delle chiamate di emergenza al 112 gli esempi di "best practice", ma sono anche esempi di efficienza e di innovazione nel settore dell'emergenza, offrendo ai propri cittadini ed ai turisti, un servizio efficace di cui viene data una informazione dettagliata, circa il suo funzionamento, ai cittadini.”
 
A Madrid le chiamate di emergenza al numero unico 112 vengono ricevute tutte da questa struttura che poi, dopo aver intervistato il chiamante e registrata la localizzazione del chiamante (sia da fisso che da mobile), inoltra in via telematica, in tempo reale e senza la necessità di effettuare una chiamata telefonica vocale, ai diversi enti le informazioni necessarie all'intervento di Polizia, Soccorso Sanitario, Vigili del Fuoco e Protezione Civile.
Per una panoramica dei servizi offerti in Spagna vedere il sito del 112 spagnolo: www.madrid112.es.
 
In Italia, dopo tre anni di progettazione di una struttura simile a quella spagnola, si è invece deciso di utilizzare per rispondere al 112,  le attuali centrali operative senza necessità di una struttura superiore di primo livello che invece servirebbe da filtro e coordinamento per gli interventi che coinvolgono più enti. In pratica chi chiama il 112 per segnalare ad esempio un incidente stradale, parlerà con la centrale operativa dei Carabinieri che registrerà la chiamata sui propri sistemi informatici, con le informazioni di localizzazione del chiamante ricevuti dagli operatori di telefonia, per poi inoltrarla in via telematica.
 
Diverso invece è l'aspetto del Soccorso Sanitario nazionale che ha piattaforme tecnologiche molto diverse da regione a regione. Di certo se le chiamate dal 112 al Soccorso Sanitario verranno semplicemente inoltrate, si perderà gran parte della logica di riduzione dei tempi grazie a localizzazione e inoltro telematico delle informazioni, anzi si andrà ad aggiungere un ulteriore anello alla catena dell'emergenza.
Proprio per discutere di questi temi è previsto a Roma il convegno "Presentazione del progetto Multicom 112 e stato di attuazione del numero di soccorso europeo" che si terrà all'ISA (Istituto Superiore Antincendi) il prossimo 27 marzo.
 

 

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