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Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

15/06/2007

La sintesi della seduta del Senato nella quale è stato presentato il disegno di legge delega.

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Nel numero di ieri del nostro quotidiano abbiamo dato notizia dell’avvio della discussione generale al Senato sul disegno di legge delega per il riassetto e la riforma della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Nell’articolo abbiamo riportato la sintesi degli interventi della seduta antimeridiana relativi al disegno di legge.

La discussione è proseguita nel pomeriggio del 13 giugno, con numerosi interventi dei senatori sia della maggioranza, sia dell’opposizione.
La sintesi fornita dal Senato riporta che i senatori Amato, Bonfrisco, Malan, Sacconi, Fazzone e Sanciu (FI), Massidda, Stracquadanio e Pianetta (DCA-PRI-MPA), Galli (Lega) e Poli (UDC) hanno auspicato il miglioramento del testo, troppo condizionato da un’impostazione ideologica punitiva nei confronti dell’impresa e caratterizzato da una logica emergenziale che deriva anche da una non corretta analisi dei dati. Ad esempio considerato l’aumento dei lavoratori occupati, la percentuale degli incidenti sul lavoro è in costante diminuzione in Italia e si mantiene al di sotto degli indici forniti da Paesi economicamente omogenei; inoltre è rilevante l'incidenza degli infortuni "in itinere" (avvenuti negli spostamenti lavor-casa) e, infine, i casi di infortunio o di incidente mortale derivano in primo luogo dalla mancata osservanza delle disposizioni esistenti.

Ha affermato il sen. Poli (UDC):"Le ormai tristemente famose morti bianche costituiscono una piaga sociale da risolvere intervenendo alle radici del fenomeno, che sono culturali prima ancora che giuridiche. La complessità del tema e l’importanza dei valori in gioco impongono, infatti, la promozione di un vero e proprio cambiamento di passo.
Si sente il bisogno che il maggiore rispetto della normativa vigente si possa fondare non solo sul consueto meccanismo sanzionatorio (la cui effettività, peraltro, risente di una cronica mancanza di risorse e mezzi), ma anche sulla predisposizione di un percorso che sia capace di venire incontro alle carenze di formazione, informazione e prevenzione."


Secondo i senatori dell’opposizione è necessario abbandonare un approccio basato sull’imposizione di regole, adempimenti formali e pesanti sanzioni, per puntare a misure tendenti a favorire il rispetto della legislazione vigente, quali un monitoraggio che coinvolga Stato e autonomie locali, investimenti per la formazione e l’informazione dei lavoratori e per l’adeguamento delle tecnologie delle piccole imprese e forme di collaborazione bilaterale tra impresa e lavoro.
Il sen. Fazzone (FI) ha affermato: “E’ positivo l’intervento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, per contenere una vera e propria piaga sociale e riconsiderare l’eccessiva formalità di alcuni adempimenti previsti del decreto legislativo n. 626 del 1994, ma le modalità individuate non sono condivisibili.
In primo luogo, lo strumento della delega dilata i tempi per l’effettiva entrata in vigore di misure che dovrebbero fronteggiare l’emergenza; inoltre, si propone un intervento legislativo di dubbia costituzionalità per l’ingerenza in materie di competenza delle Regioni, ma soprattutto si rafforza un approccio formalistico attraverso un impianto sanzionatorio che evidenzia la volontà punitiva nei confronti delle piccole e medie imprese e che rischia peraltro di incoraggiare il sommerso. Come proposto nel disegno di legge presentato dal senatore Sacconi , sarebbe stato invece preferibile una normativa mirata sui diversi contesti organizzativi, che facesse perno su controlli preventivi diffusi capillarmente sul territorio.”

La maggioranza ha invitato a non sottovalutare la drammatica rilevanza del problema della salute e della sicurezza dei lavoratori, che vede statisticamente più esposti coloro che operano in condizioni di lavoro precario, nelle piccole e micro imprese dove lo Statuto dei lavoratori non si applica, nelle attività economiche in nero e nelle aree dove più forte è la criminalità organizzata.

Secondo i senatori Alfonzi (RC), Pellegatta e Ripamonti (Verdi-Com), molti dei cosiddetti incidenti in itinere sono tentativi di far passare per stradali incidenti verificatisi nei luoghi di lavoro per violazione delle norme sulla sicurezza. I senatori hanno, quindi, sostenuto la necessità di incrementare i controlli, di migliorare le misure di prevenzione e di rafforzare l’apparato sanzionatorio per la violazione di norme a tutela delle condizioni di sicurezza del lavoro.
Nel suo intervento il sen. Ripamonti ha sottolineato che: "la gravità dei dati relativi agli incidenti sul lavoro, che non può essere messa in discussione, richiede un riordino complessivo della normativa attraverso un testo unico, la cui esigenza è stata evidenziata da tutte le Commissioni d’inchiesta che si sono succedute negli anni. Da ciò deriva la necessità di procedere attraverso una legge delega: non c’e' dunque alcun esproprio a danno del Parlamento, che dovrà impegnarsi a porre criteri direttivi stringenti e a monitorare attentamente l’esercizio della delega da parte del Governo. Molto alto è in particolare il dato degli incidenti che coinvolgono i lavoratori precari, sulla cui formazione non si investe a sufficienza: occorre dunque riflettere, coinvolgendo anche le organizzazioni datoriali, sugli effetti negativi derivati in materia di sicurezza dalla legge n. 30 del 2003. Il disegno di legge delega mira ad aumentare l’informazione e la prevenzione, a rendere più efficace l’azione repressiva, anche attraverso l’introduzione di una normativa piu` snella e a coordinare meglio il sistema delle competenze e delle responsabilità. A tal proposito considera strategico il ruolo dei datori di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, che dovranno essere eletti e non designati dalle organizzazioni sindacali. Afferma inoltre l’opportunità di incrementare i controlli e il numero degli ispettori e di incentivare le piccole e medie imprese ad adeguarsi alla normativa anti-infortunistica. Sottolinea infine che con il provvedimento in esame si scongiura il rischio di non assicurare in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale la tutela del diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori."

Il seguito della discussione generale è stato rinviato ad altra seduta.

I testi completi degli interventi:
seduta antimeridiana
seduta pomeridiana


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