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Sicurezza delle infrastrutture e dei servizi

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

05/03/2002

I rischi degli edifici scolastici di 81 capoluoghi in un dossier di Legambiente.

Rischio amianto, incuria, inquinamento acustico, edifici in affitto: questi alcuni dei problemi emersi dal dossier 2002 di Legambiente in merito alla situazione delle scuole comunali.

Il dossier raccoglie i risultati dei questionari inviati agli assessorati all'istruzione degli 81 capoluoghi che hanno risposto all'invio e presenta la situazione di circa seimila scuole, nelle quali sono stati valutati lo stato delle strutture, la qualità dei servizi e le situazioni di rischio.

Brescia e Ferrara occupano i primi posti della classifica che ne è emersa, mentre Terni e Foggia sono alle ultime posizioni.
Genova e Torino sono i comuni maggiormente a rischio amianto rispettivamente con il 67,4% e il 57,8 % degli edifici scolastici, mentre Modena e Imperia risultano avere il maggior numero di edifici a meno di un chilometro di distanza da una fonte di pericolo o di inquinamento con un'incidenza del 60,2% e del 57,1%.

Per quanto riguarda l'inquinamento acustico circa il 7% degli edifici è esposto a fonti di rumore e circa il 26% necessita di interventi di manutenzione urgenti, a fronte di un 44,68% di strutture che hanno subito interventi di manutenzione negli ultimi 5 anni.

Da sottolineare anche il fatto che il 5,74% degli edifici scolastici risulta essere in affitto, con il rischio che i ragazzi siano inseriti in locali non idonei all'attività scolastica e nati per scopi diversi.
Il comune, che presenta il maggior numero di locali in affitto, è Reggio Calabria con una percentuale pari al 95,8% del totale.

Positivi, invece, i dati relativi alle mense e alla qualità dei pasti somministrati.
Nel 27,80% delle scuole sono parzialmente presenti i cibi biologici, mentre lo 0,13% del totale assicura una completa disponibilità di pasti biologici.

Anche la raccolta differenziata di rifiuti si sta diffondendo: il 27,65% delle scuole ricicla la plastica, il 20,27% il vetro e 15,64% i rifiuti organici.







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