Le energie rinnovabili possono espandersi senza creare nuovi danni al territorio
Durante la Cop 28 di Dubai si è deciso di triplicare la capacità di energia rinnovabile e l’efficienza energetica globale entro la fine del decennio. Si tratta di un impegno importante, che per essere portato avanti necessita di un maggiore impegno da parte dei governi chiamati anche a integrare le rinnovabili nel territorio, evitando così il sorgere di nuovi impatti negativi.
È il messaggio lanciato a fine gennaio dall’organizzazione Ren21 con il rapporto dal titolo “Renewable energy and sustainability report”, che per la sua stesura ha coinvolto ambientalisti, leader del settore energetico, organizzazioni per i diritti umani e altri attori chiave.
L’indagine, che si è protratta per circa un anno, ha ribadito un concetto chiaro al mondo della scienza ma meno all’opinione pubblica: le energie rinnovabili rappresentano la fonte energetica più sostenibile che abbiamo e possono essere integrate nel territorio senza creare danni al suolo, all’acqua, alla biodiversità, alle foreste, ai diritti umani. Inoltre, la gestione dei materiali critici e dei rifiuti può e deve essere fatta grazie all’uso di processi ispirati all’economia circolare.
"Le prove sono chiare: non c'è spazio per lo scetticismo e le scuse, le energie rinnovabili sono la fonte energetica più sostenibile. Aiutano a combattere il cambiamento climatico, l'inquinamento e la perdita di biodiversità”. Lo studio di Ren21 illustra come massimizzare i benefici delle energie rinnovabili nelle nostre economie e comunità, riducendo al contempo i possibili impatti negativi. Sviluppato utilizzando un processo collaborativo e intersettoriale, questo Rapporto si propone come guida per tutti i decisori che si sono impegnati a triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030 e devono garantire il sostegno della società per realizzare la transizione energetica", ha dichiarato Rana Adib, direttore esecutivo di Ren21.
Fossili contro rinnovabili
Ren21 ricorda che tra rinnovabili e fonti fossili ci sono enormi e significative differenze. È risaputo che i combustibili fossili, responsabili del 75% delle emissioni di gas serra di origine antropica, sono la principale causa del cambiamento climatico. L'inquinamento generato dalla loro estrazione, produzione e combustione è inoltre responsabile di milioni di morti premature ogni anno, ed è un decisivo fattore di perdita di biodiversità. In confronto, le emissioni medie del ciclo di vita di tutte le tecnologie di energia rinnovabile sono molto più basse rispetto a petrolio, gas e carbone.
“Mentre le operazioni di estrazione dei fossili lasciano il terreno inquinato, degradato e impoverito per lungo tempo dopo che le strutture sono state dismesse, le energie rinnovabili non hanno gli stessi impatti a lungo termine su terra e acqua. Inoltre, la maggior parte delle installazioni di energia rinnovabile può coesistere con altri usi come l'agricoltura o la pesca. Le energie rinnovabili possono anche essere installate su terreni degradati o ex industriali, contaminati e marginali e possono sfruttare le infrastrutture esistenti come tetti, ferrovie, autostrade e parcheggi per ridurre il loro impatto sulla terra”, si legge nello studio.
La maggior parte dei materiali utilizzati per costruire impianti e infrastrutture rinnovabili sono altamente riciclabili, a differenza dei combustibili fossili che vengono continuamente estratti per essere bruciati. Nel 2021, l'estrazione di combustibili fossili ha superato gli otto miliardi di tonnellate di carbone, i quattro miliardi di tonnellate di petrolio e l'equivalente di 2,6 miliardi di tonnellate di gas fossile. In confronto, i materiali estratti per le energie rinnovabili includevano solo 21 milioni di tonnellate di rame, 2,6 milioni di tonnellate di nichel, 0,17 milioni di tonnellate di cobalto e 0,11 milioni di tonnellate di litio.
Nella maggior parte degli scenari di transizione energetica, grossa parte dell'aumento della domanda di materiali è rappresentata dalle reti elettriche e dallo stoccaggio delle batterie, specialmente per i veicoli elettrici, che sono essenziali per una vera transizione energetica.
L'incremento dell'efficienza energetica e l'attuazione di pratiche di mobilità sostenibile come camminare, andare in bicicletta e utilizzare i trasporti pubblici possono ulteriormente ridurre l'uso di materiali non rinnovabili. Anche gli avanzamenti tecnologici e l'attuazione dei principi di circolarità ridurranno l'uso di materiali critici, ricorda lo studio.
Infine, Ren21 mette in mostra una serie di buone pratiche, regolamentazioni, standard e certificazioni del settore, nonché iniziative ispiratrici, che possono essere applicate o adattate per garantire il dispiegamento sostenibile delle energie rinnovabili.
Scarica il rapporto “Renewable energy and sustainability report” (pdf)
Fonte: ASVIS
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