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Fitosanitari: le buone prassi nell’esecuzione del trattamento

Fitosanitari: le buone prassi nell’esecuzione del trattamento
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Agricoltura

26/09/2016

Una pubblicazione della Regione Piemonte introduce all’uso corretto dei prodotti fitosanitari in agricoltura. Focus sulle regole da seguire nell’esecuzione del trattamento e sulle norme di igiene personale durante e dopo l’uso dei prodotti fitosanitari.


Torino, 26 Sett - Nelle scorse settimane abbiamo approfondito il tema dei rischi e delle buone prassi correlate all’utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura. E lo abbiamo fatto sfogliando e presentando i contenuti della pubblicazione della Regione PiemonteGuida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari”, un documento elaborato da un gruppo di lavoro regionale (Direzione Agricoltura, in collaborazione con Asl e Università di Torino) e inserito come supplemento al n. 87 dei Quaderni della Regione Piemonte della Collana “Agricoltura”.

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Dopo aver parlato di cosa siano i prodotti fitosanitari, delle criticità nel trasporto e nella conservazione, della fase di trattamento e dei dispositivi di protezione utilizzabili, ci soffermiamo, infine,  sulle regole da seguire nell’utilizzo dei prodotti, nella fase di trattamento.

 

Il volume indica innanzitutto che un prodotto fitosanitario può essere esclusivamente “utilizzato alle condizioni, sulle colture e contro le avversità indicate in etichetta, indipendentemente dalla sostanza attiva contenuta, in quanto la stessa può avere modalità d’impiego differenziate a seconda del tipo di formulazione e della concentrazione”. Si ricorda, a questo proposito, l’importanza dei simboli e delle frasi di rischio che consentono all’utilizzatore una prima serie di informazioni sulla pericolosità del prodotto, sul rischio  e sulle precauzioni da adottare.

Si fa inoltre presente che:

- “ chi esegue il trattamento è responsabile degli eventuali danni che potrebbero verificarsi in seguito ad un uso non conforme dei prodotti; l’uso improprio è considerato un reato ed è passibile di sanzione amministrativa e penale;

- i prodotti fitosanitari non devono essere assolutamente utilizzati per trattamenti di disinfezione o disinfestazione degli animali o dell’uomo”.

 

Per un corretto ed efficace impiego è necessario in particolare “tenere presenti:

-  “lo spettro di azione, ossia le avversità contro le quali il prodotto è autorizzato ed efficace;

- le colture su cui può essere utilizzato;

- lo stadio colturale o il periodo di impiego;

- il numero massimo di trattamenti;

- la dose di applicazione;

- l’eventuale possibilità d’impiego in ambiente protetto”.

E attenzione deve essere posta anche a:

intervallo di sicurezza o tempo di carenza: “rappresenta il periodo minimo, espresso in giorni, tra l’ultimo trattamento e la raccolta (trattamenti in campo) o l’ultimo trattamento ed il consumo (trattamenti post raccolta); tale dato può essere anche molto differente da coltura a coltura sulla base delle caratteristiche vegetative delle stesse, della parte edibile e del ciclo di sviluppo; è ottenuto in base a studi sperimentali sulla degradazione nelle condizioni colturali medie. Poiché la degradazione è strettamente legata al clima, i tempi di carenza sono spesso molto diversi per la stessa coltura tra i Paesi nordici e quelli mediterranei”. Nel documento sono riportate ulteriori notizie sui tempi di carenza;

- tempo di rientro: “è il tempo minimo che deve intercorrere tra il trattamento e la possibilità di rientrare nell’appezzamento trattato da parte dell’uomo e degli animali. Quando questo non è indicato è comunque buona norma far passare almeno 48 ore; tale tempo dovrebbe essere aumentato nel caso in cui vengano effettuate operazioni colturali che prevedono la manipolazione delle parti trattate (ad es. potatura, diradamento, ecc.); in etichetta possono anche essere segnalati, quando necessario, i tempi relativi al periodo di attesa tra il trattamento e la manipolazione dei prodotti trattati nonché il periodo tra l’applicazione del prodotto e la semina o la messa a dimora della coltura successiva”;

- salvaguardia degli insetti impollinatori (pronubi): “dovranno essere evitati i trattamenti in fioritura, provvedendo anche sfalciare le erbe fiorite presenti in prossimità delle colture arboree da trattare”. Nel documento sono ricordate le specifiche norme della Regione Piemonte.

Si ricorda poi che alcuni prodotti tossici “sono veicolati dai grassi (ad esempio il latte) o possono interagire con l’alcool etilico degli alcolici, per cui è consigliabile non ingerire tali sostanze durante o immediatamente dopo il trattamento e non somministrarle mai in caso di supposta intossicazione. In generale comunque non è necessario da parte degli addetti ai trattamenti adottare una alimentazione particolare”. 

 

Veniamo alle regole da seguire nell’esecuzione del trattamento:

- utilizzare solo prodotti autorizzati allo scopo;

- cercare di sostituire i prodotti più tossici con prodotti meno pericolosi;

- utilizzare preferibilmente formulati a basso impatto ambientale e selettivi per gli organismi utili;

- effettuare i trattamenti solo dopo aver verificato la reale necessità degli stessi;

- verificare lo stadio di sviluppo dell’avversità da combattere e della coltura, agendo nella situazione più sfavorevole all’avversità;

- verificare la modalità di azione del prodotto, il suo spettro di azione e la sua selettività;

- prima di iniziare il trattamento leggere sempre l’etichetta del prodotto utilizzato ed attenersi scrupolosamente alle sue indicazioni;

- in caso di trattamento in serra verificare che il formulato sia autorizzato a tale scopo;

- non trattare durante il periodo della fioritura per salvaguardare gli insetti pronubi;

- sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture arboree da trattare;

- non trattare in presenza di bambini, estranei, animali;

- non trattare nelle ore più calde della giornata o in giornate piovose;

- non trattare in giornate ventose per evitare l’effetto di deriva del prodotto;

- evitare che la nube di prodotto fuoriesca dall’appezzamento irrorato, investendo case, strade, giardini, corsi d’acqua e colture confinanti;

- rispettare le fasce di rispetto da un corso d’acqua riportate in etichetta;

- avvertire dell’esecuzione del trattamento tutti coloro che potrebbero venirne coinvolti;

- apporre cartelli ai bordi dei campi trattati per segnalare la presenza di sostanze tossiche che avvertono che è pericoloso toccare la vegetazione, raccogliere e consumare i frutti;

- annotare tutte le informazioni relative ai trattamenti effettuati durante l’anno su ogni appezzamento o coltura nel registro dei trattamenti”.

 

Concludiamo elencando le norme di igiene personale durante e dopo il trattamento, contenute nel documento della Regione Piemonte:

- “prima di iniziare le attività assicurarsi che non siano presenti altre persone nelle aree oggetto del trattamenti;

- utilizzare attrezzature in perfetta efficienza, distribuendo miscele preparate secondo le norme riportate in etichetta;

- non lavorare mai contro vento, evitando di esporsi al getto dell’atomizzatore o di esser investiti dalla nuvola di prodotto;

- nel caso in cui la nube irrorante colpisca l’operatore è necessario sospendere immediatamente il lavoro, lavarsi accuratamente e cambiare gli indumenti;

- indossare od utilizzare i dispositivi di protezione previsti per lo specifico prodotto, in relazione a quanto indicato nella scheda di sicurezza e quando presente dalle conclusioni della valutazione del rischio;

- in caso di guasto meccanico durante il trattamento fermare immediatamente la macchina e scaricare la pressione formatasi nelle pompe e nelle tubature; se si tratta di sgocciolamento cambiare le guarnizioni, se di scoppio di tubi sostituirli avendo cura di non abbandonare i vecchi, smaltendoli a norma di legge; pulire con appositi mezzi valvole ed ugelli ostruiti, evitando assolutamente di avvicinarli alla bocca e di soffiarvi dentro;

- se durante le operazioni compaiono chiazze ed arrossamenti cutanei, sospendere immediatamente il trattamento e lavare accuratamente la superficie cutanea interessata con acqua e sapone neutro;

- durante i trattamenti non bere, non mangiare, non fumare;

- intervallare con soste il lavoro prolungato, per non esporsi troppo a lungo ai prodotti tossici;

- non effettuare i trattamenti in caso di affaticamento, con sudorazione abbondante e respiro affannoso, poiché in questo stato l’organismo assorbe maggiormente le sostanze tossiche;

- prima di togliere i guanti è opportuno lavarli a lungo con acqua e sapone; sfilarli contemporaneamente, a poco a poco, aiutandosi ogni volta con la mano più protetta;

- al termine del trattamento, o comunque prima di mangiare, bere, fumare o compiere atti fisiologici, lavarsi abbondantemente con acqua e sapone effettuando una doccia per eliminare eventuali residui di prodotto fitosanitario penetrati attraverso i dispositivi di protezione;

- sottoporsi regolarmente a visite di controllo per verificare che non siano sopravvenute problematiche legate all’uso di sostanze tossiche o che possano rendere più pericoloso il loro uso”. 

 

 

Regione Piemonte, “ Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari”, gruppo di lavoro con il coordinamento tecnico di Alba Cotroneo e il coordinamento editoriale di Andrea Marelli, edizione 2015, inserito come supplemento al n. 87 dei Quaderni della Regione Piemonte della Collana “Agricoltura” (formato PDF, 5.84 MB).

 

 

Tiziano Menduto



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Rispondi Autore: gabriella allerino - likes: 0
07/07/2019 (12:16:15)
Cosa succede alla persona se non si rispettano i giorni di carenza x il consumo di verdure dopo aver usato olio minerale puro x acari..?

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