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Quando l’e-mail e' fraudolenta
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Miliardi di messaggi inviati nelle caselle di posta elettronica per cercare di carpire informazioni riservate o frodare gli utenti.
Non conosciamo l’effettiva quantità di questi pericolosi messaggi spazzatura, ma per comprendere l’entità del fenomeno è utile prendere in esame le rilevazioni effettuate da un società produttrice di filtri antispam, la Brightmail, che ha realizzato un monitoraggio delle e-mail fraudolente filtrate dal suo sistema di monitoraggio negli ultimi 9 mesi.
Da agosto ad aprile 2004 le e-mail fraudolente filtrate sono oltre tre miliardi; il maggior incremento dei casi si è registrato tra dicembre e gennaio e fra i mesi di febbraio e marzo.
Tra gli stratagemmi utilizzati dai truffatori vi è quello di indurre l’utente a pensare che l’e-mail giunga dal suo istituto di credito e di chiedere l’invio di dati bancari; in altri casi viene installato un programma in grado di inviare ad indirizzi predeterminati i dati digitati dall’utente. In altri casi vengono inviate proposte di investimenti allettanti, sotto i quali si cela la truffa.
A queste rilevazioni la Brightmail ha accostato le statistiche, provenienti da diverse fonti, che danno misura dell’impatto economico delle e-mail fraudolente.
Negli ultimi cinque anni, secondo la FTC (Federal Trade Commission), negli Stati Uniti i furti di identità sono costati 60 miliardi di dollari, mentre una indagine della Gartener ha rilevato che tra il giugno 2002 e il giugno successivo i furti di identità sono cresciuti del 79%.
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Miliardi di messaggi inviati nelle caselle di posta elettronica per cercare di carpire informazioni riservate o frodare gli utenti.
Non conosciamo l’effettiva quantità di questi pericolosi messaggi spazzatura, ma per comprendere l’entità del fenomeno è utile prendere in esame le rilevazioni effettuate da un società produttrice di filtri antispam, la Brightmail, che ha realizzato un monitoraggio delle e-mail fraudolente filtrate dal suo sistema di monitoraggio negli ultimi 9 mesi.
Da agosto ad aprile 2004 le e-mail fraudolente filtrate sono oltre tre miliardi; il maggior incremento dei casi si è registrato tra dicembre e gennaio e fra i mesi di febbraio e marzo.
Tra gli stratagemmi utilizzati dai truffatori vi è quello di indurre l’utente a pensare che l’e-mail giunga dal suo istituto di credito e di chiedere l’invio di dati bancari; in altri casi viene installato un programma in grado di inviare ad indirizzi predeterminati i dati digitati dall’utente. In altri casi vengono inviate proposte di investimenti allettanti, sotto i quali si cela la truffa.
A queste rilevazioni la Brightmail ha accostato le statistiche, provenienti da diverse fonti, che danno misura dell’impatto economico delle e-mail fraudolente.
Negli ultimi cinque anni, secondo la FTC (Federal Trade Commission), negli Stati Uniti i furti di identità sono costati 60 miliardi di dollari, mentre una indagine della Gartener ha rilevato che tra il giugno 2002 e il giugno successivo i furti di identità sono cresciuti del 79%.
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