L’intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti?
La Federal Aviation Agency (FAA), che è responsabile per la mobilità e la sicurezza dei trasporti aerei negli Stati Uniti, ha nominato un responsabile tecnico-scientifico per l’utilizzo di applicativi di intelligenza artificiale; questo soggetto ha cominciato a lavorare in collegamento con la NASA, per vedere se e come questi applicativi possano permettere di aumentare l’efficienza ed efficacia dei movimenti aerei negli Stati Uniti e nel resto del mondo.
I problemi da superare sono numerosi, anche se l’agenzia aerea ha già messo a punto un serie di norme per la gestione del rischio nell’utilizzo di questi applicativi. Ad oggi qualche applicativo è stato già utilizzato, ma in applicazioni di nicchia, con un impatto assai modesto sul quadro generale della movimentazione degli aerei civili.
Sono inoltre apparse nuove limitazioni, che non erano state previste.
Approfondimento della normativa ISO 11064 e altre norme per la progettazione delle sale di controllo, a cura di di Adalberto Biasiotti. |
Ad esempio, l’agenzia si trova davanti ad una popolazione di controllori del traffico, che lavorano in condizioni di elevato stress e non sembra che ad oggi si possano trovare applicativi di intelligenza artificiale, che possano aiutare i controllori del traffico a lavorare in modo meno stressante.
Quanto sia delicato il tema è confermato dal fatto che numerose pubblicazioni del settore hanno preso contatto con la FAA per avere maggiori informazioni, ma al momento la FAA si è rifiutata di rispondere, rimandando gli incontri a tempi futuri, quando maggiori informazioni ed esperienze saranno disponibili.
Un campo, tuttavia, in cui già cominciano essere utilizzati applicativi di intelligenza artificiale riguarda la sicurezza dei voli, laddove gli applicativi possono mettere in evidenza possibili situazioni di rischio, che vengono poi segnalate e gestite dai controllori del traffico. Il problema però è legato al fatto che ancora non esistono dati statistici soddisfacenti circa la tempestività e la qualità di queste segnalazioni.
Altri applicativi vengono utilizzati nelle previsioni meteorologiche, laddove la conoscenza anticipata di situazioni meteorologiche a rischio può certamente aiutare i piloti a scegliere rotte meno pericoloso.
Un’altra area dove gli applicativi sembrano interessanti è legata alle previsioni di traffico, che potrebbe verificarsi in zone dove non esiste continua copertura dei radar. In questo caso, sarebbe possibile prevedere il percorso dei velivoli, che hanno abbandonato la zona in copertura e solo dopo qualche tempo rientreranno nella zona di copertura di un altro radar.
Anche in questo caso, sembra che per poter avere risultati credibili debbano passare addirittura degli anni di sperimentazione pratica, per avere a disposizione una base statistica, che possa dare credibilità alle previsioni degli applicativi.
Come giustamente ha detto uno studioso del settore: “Va tutto bene finché l’applicativo si comporta correttamente, ma basta una sola previsione sbagliata per portare a conseguenze che potrebbero compromettere in modo irrimediabile la sicurezza e l’operatività dei voli”.
Adalberto Biasiotti
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