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La valutazione dei rischi e la valutazione delle opportunità per la sicurezza

La valutazione dei rischi e la valutazione delle opportunità per la sicurezza
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Valutazione dei rischi

16/11/2022

Le linee di indirizzo SGI – AE per un sistema di gestione integrato nelle aziende del settore energia e petrolio. Focus sulla valutazione dei rischi e sulla valutazione delle opportunità per la salute e sicurezza.

 

Roma, 16 Nov – Nel processo continuo di pianificazione in un sistema di gestione integrato (SGI), la valutazione dei rischi, insieme all’integrazione dei requisiti legislativi con i requisiti del SGI fin dalla progettazione di attività, impianti e servizi, rappresentano oltre che aspetti essenziali per la prevenzione anche “opportunità di miglioramento delle prestazioni e dei benefici a medio e lungo periodo, anche in termini economici”.

 

Inoltre il datore di lavoro dell’azienda che implementa il sistema di gestione integrato deve tener conto non solo dei pericoli/rischi, del contesto dell’organizzazione e dei requisiti normativi, ma anche delle opportunità per la HSE (Health Safety Environment).

 

A sottolinearlo e a soffermarsi sulla valutazione dei rischi e delle opportunità per la salute e sicurezza è il documento della Contarp e del Dipartimento di innovazione tecnologica (DIT) dell’ Inail dal titolo “ Linee di indirizzo SGI – AE. Sistema di gestione integrato salute sicurezza ambiente aziende energia”; un documento aggiornato nel 2021 in relazione alla migrazione alla norma tecnica UNI ISO 45001:2018.

 

Per affrontare questi temi, l’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:


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Sistemi di gestione integrati: indicazioni sulla valutazione dei rischi

Il documento sottolinea che valutare i rischi e individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione ha l’obiettivo di assicurare il “migliore livello possibile di salute e sicurezza dei dipendenti, degli appaltatori, di tutte le persone che accedono alle aree sotto il controllo diretto dell’azienda, inclusi i visitatori e la popolazione, nonché proteggere l’integrità degli asset e l’immagine dell’azienda”.

 

In particolare, la valutazione dei rischi deve avvenire tramite:

  • “identificazione sistematica degli aspetti salute e sicurezza collegati a impianti, processi, attività, organizzazione del lavoro e ai materiali che sono utilizzati o prodotti;
  • valutazione dei rischi connessi con gli aspetti salute e sicurezza identificati, assegnando loro un ordine di priorità;
  • identificazione di misure idonee atte a prevenire, eliminare e mitigare i rischi connessi con gli aspetti di salute e sicurezza identificati secondo l’approccio seguente:
    • eliminazione dello specifico rischio, ove possibile;
    • riduzione degli specifici rischi ad un livello accettabile;
    • accettazione del rischio residuo sulla base di analisi e dimostrazioni di conformità con i criteri di accettabilità adottati;
  • definizione delle priorità di intervento
  • valutazione dell’efficacia delle misure implementate”.

 

Chiaramente il risultato atteso è “la riduzione del numero, della frequenza e della gravità degli eventi incidentali (es.: infortunio, incidente, near miss, malattie professionali, danneggiamento bene / impianto …)”.

 

Si indica poi che l’analisi dei rischi “deve essere effettuata considerando:

  • tutti i possibili rischi;
  • gli interventi manutentivi:
  • le infrastrutture, apparecchiature e materiali (fornite sia dall’organizzazione che da terzi);
  • le modifiche, includendo i cambiamenti temporanei e i loro impatti sulle operazioni, processi e attività;
  • la progettazione delle aree di lavoro, dei processi, delle installazioni, delle macchine/ attrezzature, procedure operative e organizzazione del lavoro;
  • le interazioni tra le attività interne e gli appaltatori”.

 

Inoltre l’analisi “deve essere condotta utilizzando metodologie riconosciute e deve essere appropriata alla natura e alla dimensione dei rischi presenti e ai possibili impatti sulla salute e sicurezza di tutto il personale presente all’interno dell’unità produttiva”.

 

Con riferimento al documento si segnala poi che:

  • “i piani di azione devono essere funzionali alla riduzione del rischio secondo quanto previsto nel processo 3.4 (Obiettivi per il SGI)”;
  • “la valutazione dei rischi connessi con situazioni di emergenza deve essere tenuta in considerazione, in conformità a quanto previsto nel processo 4.6 (Preparazione e risposta alle emergenze)”.

 

Riguardo poi alla valutazione delle prestazioni relative all’attività, si elencano, a titolo di esempio, alcuni possibili indicatori di prestazione:

  • “Numero, frequenza e gravità di eventi incidentali e non conformità”;
  • “Numero di modifiche alla documentazione a fronte di variazioni dovute a:
    • nuovi processi e/o variazioni dell’esistente 
    • nuovi prodotti
    • nuove sostanze e/o additivi
    • nuove normative e/o standard internazionali
    • variazioni organizzative”. 

 

Sistemi di gestione integrati: la valutazione delle opportunità per la sicurezza

Riguardo invece alla valutazione delle opportunità per la salute e sicurezza e di altre opportunità per il sistema di gestione integrato, si indica che il datore di lavoro “deve stabilire, attuare e mantenere processi per valutare:

  • opportunità per migliorare le prestazioni in termini del SGI, tenendo conto delle modifiche pianificate dall’organizzazione, delle sue politiche, dei processi o delle sue attività, e:
    • delle opportunità di adattare il lavoro, l’organizzazione del lavoro e l’ambiente di lavoro ai lavoratori;
    • delle opportunità di eliminare i pericoli e ridurre i rischi per la Ssl;
  • delle altre opportunità di migliorare il SGI;
  • dei benefici apportati e il potenziale di ulteriore miglioramento”.

 

Ad esempio, le opportunità per migliorare le prestazioni in termini di HSE possono essere:

  • “funzioni di ispezione e auditing;
  • analisi dei pericoli sul lavoro (analisi della sicurezza sul lavoro) e valutazioni associate alle mansioni;
  • miglioramento delle prestazioni in termini di Ssl attenuando condizioni di monotonia del lavoro o lavoro con ritmo predefinito potenzialmente pericoloso;
  • permessi di lavori, e altri metodi di riconoscimento e controllo;
  • indagini su incidenti o su non conformità e azioni correttive;
  • valutazioni ergonomiche e altre valutazioni per la prevenzione delle lesioni”.

 

Altre opportunità sono:

  • “integrazione dei requisiti di SGI fin dalla progettazione di attività, impianti e servizi o in caso di trasferimento delle installazioni, nella riprogettazione dei processi o nella sostituzione di macchine e impianti;
  • miglioramento dei processi per l’identificazione di esigenze ed aspettative delle altre parti interessate pertinenti;
  • miglioramento dei processi per la consultazione e la partecipazione dei lavoratori;
  • analisi di benchmark (analisi comparativa);
  • analisi della sicurezza sul lavoro e delle interazioni tra uomo, macchina, impianto, attrezzatura di lavoro, ambiente di lavoro fisico e sociale in relazione alle mansioni;
  • valutazioni ergonomiche e altre valutazioni per prevenire lesioni, in particolare per gli operatori che svolgono il lavoro su strada e con attrezzature mobili;
  • miglioramento delle condizioni di lavoro per attenuare la monotonia del lavoro o i ritmi predefiniti, potenzialmente pericolosi soprattutto per i lavoratori che operano su strada, in turni notturni o in solitario;
  • permessi di lavoro e metodi di riconoscimento e controllo soprattutto in relazione agli ambienti potenzialmente confinati in cui operano aziende terze;
  • ispezione e auditing, sia all’interno degli impianti sia per le attività che si svolgono su strada o con automezzi;
  • miglioramento delle competenze al fine di incoraggiare i lavoratori a segnalare tempestivamente gli incidenti;
  • indagini su incidenti o su non conformità e azioni correttive, anche estese alle ditte terze;
  • valutazione dell’idoneità tecnico professionale delle ditte terze”.

 

Concludiamo ricordando che le risorse su cui fare affidamento per la valutazione delle opportunità “sono:

  • umane
    • figure coinvolte nel processo;
    • consulenti esterni.
  • strumentali
    • fonti di informazione: banche dati, riviste specializzate, intranet, eventi, riunioni, incontri, ecc.;
    • buone prassi in uso nei comparti interessati o analoghi;
    • interviste ai lavoratori;
    • finanziamenti per il miglioramento dei cicli produttivi e delle condizioni di HSE”.

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale delle Linee di indirizzo SGI-AE, che riportano ulteriori dettagli e, lo ricordiamo, hanno carattere volontario e sono rivolte alle aziende del settore Energia-Petrolio.

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Inail, Dipartimento DIT Inail, “ Linee di indirizzo SGI – AE. Sistema di gestione integrato salute sicurezza ambiente aziende energia”, a cura di Paolo Fioretti e Giambattista Zarrelli (Contarp Inail), Fabio Pera (DIT, Inail), Daniele Evaristo (Confindustria Energia), Donatella Giacopetti (Unem), Gianfranco Peiretti (IPLOM), Marco Lupi (Uiltec UIL), Stefano Ruvolo e Antonio Ingallinesi (Femca CISL), Domenico Celiento, Fabrizio Fantò e Stefano Pessina (Eni), Collana Salute e sicurezza, edizione 2021 (formato PDF, 4.03 MB).

 

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Linee di indirizzo SGI – AE: aziende energia”.

 

 

Leggi gli altri articoli di PuntoSicuro su SGSL, Modelli organizzativi, decreto 231

 



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