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In Usa aumentano i disoccupati dell'industria high-tech e...gli hacker

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza informatica

07/06/2001

I due fenomeni sono collegati? Negli ultimi 12 mesi gli assalti ai network hanno provocato alle aziende della Silicon Valley un danno di circa 830 miliardi di lire.

L'incremento dei licenziamenti nelle aziende high-tech della Silicon Valley sembra aver determinato una crescita esponenziale degli attacchi alle loro reti informatiche da parte di cyber-pirati "professionisti".
In quest'area, negli ultimi sette mesi i licenziamenti sono stati quasi quattrocentomila e parallelamente il numero degli attacchi ai network aziendali e' cresciuto a dismisura.

L'Fbi e il Computer Security Institute di San Francisco hanno analizzato il fenomeno, rilevando che le aziende attaccate corrispondono all'86% delle imprese high-tech californiane ed il danno subito ammonta a circa 830 miliardi di lire.
L'aspetto nuovo consiste nella provenienza e nella qualità degli attacchi: non si tratterebbe dei classici pirati della rete, ma di ex-dipendenti delle aziende "violate", licenziati in tronco.

E' necessario intervenire immediatamente e a diversi livelli, sostengono gli esperti della divisione computer crimes dell'Fbi di San Francisco.
Certo non sarà possibile bloccare tempestivamente l'accesso alla rete da parte degli ex dipendenti, se ogni licenziamento non sarà comunicato immediatamente al network administrator.



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