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Quante sono le vittime del furto d'identità?

Quante sono le vittime del furto d'identità?
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Sicurezza informatica

12/02/2024

Il furto d’identità rappresenta uno dei più gravi attacchi di tipo informatico, come confermato da un recente documento statistico, pubblicato dall’agenzia per le statistiche della giustizia, negli Stati Uniti.

L’agenzia per le statistiche della giustizia, negli Stati Uniti, raccoglie informazioni su vari tipi di furti di identità, come ad esempio l’uso improprio di un conto corrente, l’uso di informazioni personali per aprire un nuovo conto corrente e altre attività fraudolente, tutte legate al furto di identità.

 

I lettori troveranno in allegato un documento, che mette in evidenza un problema assolutamente drammatico, per il quale purtroppo in Europa non esistono ancora statistiche aggiornate.

 

Nel 2021, ben il 12% di tutte le persone di età superiore a 16 anni hanno ricevuto una notifica che la informava che i loro dati personali erano stati violati, nei precedenti 12 mesi.

 

Le vittime del furto identità, nel 24% dei casi, sono state coinvolte in eventi criminosi, con una probabilità doppia rispetto a soggetti, che non avevano subito questo furto di identità.


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Le statistiche mettono in evidenza come i dati personali sottratti vengono poi utilizzati in modo criminoso; ecco le statistiche relative:

  • utilizzo improprio di carte di credito 25,4%
  • interferenze sui conti correnti bancari 16,4%
  • utilizzo improprio su messaggi di posta elettronica e social media 23,1%
  • altri usi criminosi 27%

 

Un problema, messo in evidenza da questa ricerca statistica, riguarda il fatto che spesso può passare un intervallo di tempo relativamente lungo tra il momento in cui il dato è stato sottratto, il momento in cui è stato utilizzato in modo improprio ed il momento in cui la vittima del furto di dati si rende conto della situazione anomala, connessa questo furto.

 

Particolarmente preoccupanti sono gli utilizzi fraudolenti, che vengono utilizzati per poter accedere a condizione di favore a trattamenti medici, scavalcando chi ne ha effettivamente maggior necessità e maggior diritto.

 

In molti casi i dati fraudolenti vengono utilizzati per richiedere una patente di guida, che negli Stati Uniti sostituisce una carta identità. Questa situazione evidentemente comporta il fatto che l’innocente cittadino, i cui dati sono stati rubati, si trovi poi a subire le conseguenze di violazioni del traffico, effettuate dal malvivente che ha acquisito illegalmente i suoi dati.

 

Il problema è ben noto alle autorità di molti paesi, anche in Italia, ed ecco perché oggi sempre più spesso si utilizzano tecniche di autentica a due livelli, quando ad esempio un cliente, che ha un conto corrente bancario informatico, chiede di effettuare un bonifico.

 

Per fronteggiare questo fenomeno, non è sufficiente validare il collegamento con la banca con i metodi tradizionali, basati ad esempio sulla digitazione di una parola chiave, ma occorre anche introdurre misure sussidiarie, come ad esempio la digitazione di un OTP-one time password, spedita sul telefono cellulare del cliente bancario.

 

Purtroppo per molti utenti queste complessità rappresentano più un fastidio, che non un elemento positivo, che accresce la protezione dei loro dati e delle loro operazioni bancarie.

 

Si tratta di un campo nel quale è importante che le strutture coinvolte sensibilizzino le controparti, chiarendo che queste misure sussidiarie rappresentano una protezione per l’utente e non un fastidio.

 

Victims of Identity Theft, 2021 (PDF)

 

Adalberto Biasiotti




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