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Tessera sanitaria elettronica contro le truffe
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E’ partita da Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, Veneto e Lazio , e verrà progressivamente estesa alle altre regioni, la distribuzione della Tessera Sanitaria Elettronica che entro il mese di aprile sarà consegnata a 15 milioni di utenti.
La tessera sanitaria elettronica sarà in grado di monitorare, attraverso gli 800 milioni di ricette emesse annualmente, l'andamento della spesa farmaceutica, di acquisire dati statistici aggregati e, soprattutto, di contrastare gli sprechi e le truffe e gli abusi.
In particolare l’iniziativa consentirà di rilevare i casi in cui alle prescrizione effettuate in regime di esenzione non corrisponde un effettivo diritto; di accertare se un cittadino risulta iscritto a medici posti in Asl diverse; rilevare utilizzi abnormi di particolari farmaci o l'emissione di ricette a carico di persone decedute.
L’iniziativa, promossa dai ministeri dell'Economia dell'Innovazione e della Salute, si inserisce nel più ampio progetto di “Sanità elettronica”, operativo dal 2010.
“Nell'ambito di tale progetto - ha precisato il ministro dell’Innovazione - sono diverse le aree di applicazione delle tecnologie digitali. Ad esempio, "stiamo realizzando un sistema omogeneo di prenotazione delle visite mediche e dei ricoveri a livello regionale, in modo da ridurre i tempi di attesa ed avere sistemi in grado di dare maggiori informazioni al cittadino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. […]”.
Quando il progetto entrerà nella sua fase operativa, consentirà di ricostruire, in caso di necessità, la storia clinica di ogni cittadino, in qualsiasi parte del Paese si trovi.
“Lo sforzo che stiamo facendo con il ministro Sirchia - afferma il ministro stanca - è di ottenere uno standard nazionale e, quindi, di avere uno schema uguale per tutto il Paese, con due obiettivi: quello individuale, ossia avere le informazioni sulla propria storia clinica disponibili e accessibili a prescindere dal posto in cui ci si trova; e quello scientifico, in quanto tutte queste informazioni fruibili in formato digitale possono essere utilizzate pure per la ricerca scientifica allo scopo di avere analisi statistiche di scenario effettuate su dati reali”.
Evidenti sono, quindi, i problemi di tutela della privacy che comporta la gestione e l’accesso a dati di questo genere.
Su tale versante il Ministro dell’Innovazione ritiene che esistano tutti gli strumenti necessari per superarli. “Ci sono non solo le leggi specifiche – precisa il ministro - , ma anche tecnologie adeguate che consentono accessi controllati e autorizzati alle informazioni riservate. Esistono sistemi estremamente sicuri per consentire l'accesso solo alle persone autorizzate, proprio come avviene oggi, ad esempio, con il bancomat per il quale si impiegano tecnologie di basso livello. Ma per informazioni delicate, come quelle relative alla salute, si possono applicare tecnologie ancora più sofisticate per avere la totale sicurezza della protezione dei dati”.
E’ partita da Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, Veneto e Lazio , e verrà progressivamente estesa alle altre regioni, la distribuzione della Tessera Sanitaria Elettronica che entro il mese di aprile sarà consegnata a 15 milioni di utenti.
La tessera sanitaria elettronica sarà in grado di monitorare, attraverso gli 800 milioni di ricette emesse annualmente, l'andamento della spesa farmaceutica, di acquisire dati statistici aggregati e, soprattutto, di contrastare gli sprechi e le truffe e gli abusi.
In particolare l’iniziativa consentirà di rilevare i casi in cui alle prescrizione effettuate in regime di esenzione non corrisponde un effettivo diritto; di accertare se un cittadino risulta iscritto a medici posti in Asl diverse; rilevare utilizzi abnormi di particolari farmaci o l'emissione di ricette a carico di persone decedute.
L’iniziativa, promossa dai ministeri dell'Economia dell'Innovazione e della Salute, si inserisce nel più ampio progetto di “Sanità elettronica”, operativo dal 2010.
“Nell'ambito di tale progetto - ha precisato il ministro dell’Innovazione - sono diverse le aree di applicazione delle tecnologie digitali. Ad esempio, "stiamo realizzando un sistema omogeneo di prenotazione delle visite mediche e dei ricoveri a livello regionale, in modo da ridurre i tempi di attesa ed avere sistemi in grado di dare maggiori informazioni al cittadino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. […]”.
Quando il progetto entrerà nella sua fase operativa, consentirà di ricostruire, in caso di necessità, la storia clinica di ogni cittadino, in qualsiasi parte del Paese si trovi.
“Lo sforzo che stiamo facendo con il ministro Sirchia - afferma il ministro stanca - è di ottenere uno standard nazionale e, quindi, di avere uno schema uguale per tutto il Paese, con due obiettivi: quello individuale, ossia avere le informazioni sulla propria storia clinica disponibili e accessibili a prescindere dal posto in cui ci si trova; e quello scientifico, in quanto tutte queste informazioni fruibili in formato digitale possono essere utilizzate pure per la ricerca scientifica allo scopo di avere analisi statistiche di scenario effettuate su dati reali”.
Evidenti sono, quindi, i problemi di tutela della privacy che comporta la gestione e l’accesso a dati di questo genere.
Su tale versante il Ministro dell’Innovazione ritiene che esistano tutti gli strumenti necessari per superarli. “Ci sono non solo le leggi specifiche – precisa il ministro - , ma anche tecnologie adeguate che consentono accessi controllati e autorizzati alle informazioni riservate. Esistono sistemi estremamente sicuri per consentire l'accesso solo alle persone autorizzate, proprio come avviene oggi, ad esempio, con il bancomat per il quale si impiegano tecnologie di basso livello. Ma per informazioni delicate, come quelle relative alla salute, si possono applicare tecnologie ancora più sofisticate per avere la totale sicurezza della protezione dei dati”.
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