Operazione palestre sicure
Il 24% delle palestre non richiede il certificato medico e, dal punto di vista strutturale, il 7,4% dei locali adibiti a questo uso non è dotato di uscite di emergenza.
I dati sono stati rilevati nell’ambito di un’indagine del progetto “Palestre sicure”, promosso dalla Commissione europea, che in Italia è stato portato avanti dalla Regione Toscana e da alcuni partner italiani ed europei.
Obiettivo del progetto è di indagare sul tema della sicurezza nella pratica sportiva e nelle attività motorie e ricreative svolte in palestre, centri fitness e wellness, per capire quali norme ne regolano l’attività, le modalità gestionali delle strutture, quali sono le garanzie e le tutele offerte ai consumatori, quali le carenze più evidenti in un comparto che ha avuto, negli ultimi anni, un notevole sviluppo in tutta Europa, non sempre accompagnato da una legislazione adeguata ed omogenea.In Italia il settore conta circa 40 mila addetti per un giro di affari di circa 2 miliardi di euro e oltre 5 milioni di frequentatori.
L’indagine effettuata in Toscana nell’ambito del progetto “palestre sicure” ha preso in esame un campione di 35 palestre pubbliche e private. Oltre alle già citate carenze per quanto concerne la richiesta di certificato medico e delle porte di emergenza, il 14% del campione dichiara di non avere impianto di riscaldamento, il 18,5% non ha illuminazione di emergenza, solo il 48,1% prevede una soglia massima di affollamento e il 3,7% non dispone della cassetta di pronto soccorso, peraltro obbligatoria per legge.
Positivamente è stato valutato il fatto che oltre il 60% delle palestre possieda un locale per il primo soccorso, misura non richiesta dalla legge vigente, e che nell’84% delle strutture sia stata stipulata una polizza assicurativa.
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