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Ingestione di sostanze nocive: come intervenire?
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L’ingestione accidentale di sostanze nocive è tra gli incidenti domestici che più frequentemente colpiscono i bambini. Detersivi, disinfettanti o medicinali lasciati alla portata dei più piccoli, l’erronea o la mancata indicazione della pericolosità del prodotto sul contenitore nel quale è stato travasato, sono solo alcune delle cause all’origine di questi gravi infortuni.
Cattive abitudini che sono frequenti tra gli italiani: una indagine Censis ha infatti rilevato che il 3,6% lascia sparsi per casa prodotti nocivi.
Gli incidenti domestici causati dall’ingestione di sostanze pericolose potrebbero esser evitati ponendo i contenitori in armadietti (meglio se chiusi a chiave ) non accessibili ai bambini, usando contenitori con apertura di sicurezza, e avendo l’avvertenza di non versare mai, nemmeno provvisoriamente, sostanze tossiche liquide in recipienti destinati ad altro uso e preferire prodotti e confezioni dove il caustico non possa essere scambiato per commestibile.
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Ma come intervenire se un bambino ingerisce una sostanza caustica?
Tre le regole d’oro da seguire:
-Contattare telefonicamente uno dei centri antiveleni attivi 24 ore su 24;
-evitare interventi "fai-da-te" che possono solamente peggiorare la situazione come somministrare latte o provocare il vomito;
-portare il bambino al pronto soccorso e comunicare ai medici il nome esatto e possibilmente la quantità della sostanza tossica ingerita e il tempo trascorso dall'ingestione. È bene anche portare il contenitore della sostanza nociva, infatti è di fondamentale importanza per il medico, conoscere il tipo di caustico ingerito e soprattutto il suo grado di acidità o alcalinità - pH.
Queste prime semplici, ma fondamentali istruzioni sono state ricordate in occasione di un workshop, svoltosi presso l'Università Cattolica di Roma, dal titolo "L'ingestione di caustici in età pediatrica: dalla prevenzione alla terapia” e sono state sintetizzate da Bur.it (Bollettino Università & ricerca).
L’ingestione accidentale di sostanze nocive è tra gli incidenti domestici che più frequentemente colpiscono i bambini. Detersivi, disinfettanti o medicinali lasciati alla portata dei più piccoli, l’erronea o la mancata indicazione della pericolosità del prodotto sul contenitore nel quale è stato travasato, sono solo alcune delle cause all’origine di questi gravi infortuni.
Cattive abitudini che sono frequenti tra gli italiani: una indagine Censis ha infatti rilevato che il 3,6% lascia sparsi per casa prodotti nocivi.
Gli incidenti domestici causati dall’ingestione di sostanze pericolose potrebbero esser evitati ponendo i contenitori in armadietti (meglio se chiusi a chiave ) non accessibili ai bambini, usando contenitori con apertura di sicurezza, e avendo l’avvertenza di non versare mai, nemmeno provvisoriamente, sostanze tossiche liquide in recipienti destinati ad altro uso e preferire prodotti e confezioni dove il caustico non possa essere scambiato per commestibile.
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Ma come intervenire se un bambino ingerisce una sostanza caustica?
Tre le regole d’oro da seguire:
-Contattare telefonicamente uno dei centri antiveleni attivi 24 ore su 24;
-evitare interventi "fai-da-te" che possono solamente peggiorare la situazione come somministrare latte o provocare il vomito;
-portare il bambino al pronto soccorso e comunicare ai medici il nome esatto e possibilmente la quantità della sostanza tossica ingerita e il tempo trascorso dall'ingestione. È bene anche portare il contenitore della sostanza nociva, infatti è di fondamentale importanza per il medico, conoscere il tipo di caustico ingerito e soprattutto il suo grado di acidità o alcalinità - pH.
Queste prime semplici, ma fondamentali istruzioni sono state ricordate in occasione di un workshop, svoltosi presso l'Università Cattolica di Roma, dal titolo "L'ingestione di caustici in età pediatrica: dalla prevenzione alla terapia” e sono state sintetizzate da Bur.it (Bollettino Università & ricerca).
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