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INCIDENTI DOMESTICI NUOVO STUDIO ISPESL SUGLI INFORTUNI

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Il Corriere della sera nell’edizione del 26 marzo 2006 ha anticipato i dati di un nuovo studio dell’ispesl sugli infortuni domestici.

Dallo studio emerge che le case sono poco sicure per nonni e bambini e in particolare i pericoli maggiori sono per gli anziani soli.

Spesso sottovalutati, gli incidenti casalinghi coinvolgono ogni anno da 3 a oltre 4 milioni di italiani, secondo dati dell'Istituto superiore di sanità e dell'Ispesl. Tra questi circa 8 mila infortuni hanno esito fatale.

La ricerca, svolta su un campione di 2500 infortunati dall'Osservatorio epidemiologico dell'Ispesl, ha calcolato le probabilità di infortunio domestico a seconda di età, condizioni di salute, tempo trascorso in casa, nonché per causa e agente materiale responsabili dell' infortunio.
Dai risultati preliminari emerge che gli incidenti domestici più pericolosi interessano in particolar modo i bambini e gli anziani. “Il dato più allarmante riguarda proprio questi ultimi - segnala il coordinatore dell'Osservatorio, Patrizio Erba -. In circa quattro infortuni mortali su dieci, l'esito fatale è dipeso non dalla gravità dell'incidente, che in sé non avrebbe provocato la morte, ma dal fatto che l'anziano era solo in casa e non è stato soccorso tempestivamente”.
Inoltre, per chi soffre di più patologie, e quindi assume molti farmaci al giorno, può nascere un rischio ulteriore: aumenta infatti la possibilità che uno di questi (o più di uno) influisca sulla prontezza di riflessi e sulla concentrazione. «Per esempio, un anziano che assume una pasticca per combattere l’insonnia ed è costretto ad alzarsi di notte per motivi fisiologici non è molto vigile. Ecco perché, contrariamente a quanto accade per altri gruppi di età, la maggior parte degli infortuni avviene in camera da letto o in bagno, più spesso nel primo mattino o di notte.

Il primato della pericolosità spetta alle cadute. «Purtroppo, quelle degli anziani, soprattutto di donne con più di 75 anni, in molti casi sono fatali - aggiunge Alessio Pitidis, responsabile del Siniaca, il Sistema informativo nazionale sugli infortuni nelle abitazioni civili, istituito dall'Istituto superiore di sanità -. Lo conferma un nostro studio pilota sugli arrivi al pronto soccorso in 50 ospedali italiani. Le cadute sono, però, frequenti anche tra i bambini che hanno meno di un anno. Cadono dal tavolo, dalla culla, dal seggiolone: eventi evidentemente prevenibili solo con la sorveglianza dei genitori - continua Pitidis -. In seguito, fino ai 4 anni, i pericoli maggiori, oltre alle cadute, sono ustioni, soffocamento e avvelenamento».

Dalla indagine svolta dall'Ispesl, in collaborazione con istituti di ricerca, Asl e Università di nove regioni, è infatti emerso come: «Circa il 50% dei genitori ammetta che l'incidente è avvenuto in presenza di adulti”.

 

 

 

 

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