Animali esotici importati illegalmente: un rischio per la popolazione

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L’importazione illegale di animali esotici, senza quindi i necessari controlli sanitari, comporta gravi rischi per la popolazione, in quanto questi animali potrebbero essere contagiati da malattie infettive trasmissibili all’uomo.
Un problema crescente, anche nel nostro Paese che, per citare alcune cifre, è tra i primi 5 paesi europei per le importazioni di uccelli vivi; oltre un milione di uccelli è stato importato negli ultimi dieci anni. In molti casi questi animali, che hanno le più diverse provenienze, finiscono nelle case degli italiani senza preventivi controlli sanitari.

A fronte di questa situazione, il WWF ha firmato un protocollo d’intesa con l’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) per la formazione dei medici veterinari, per la messa a punto di regole e strategie all’interno dei Centri Recupero Animali Selvatici ed Esotici del WWF e per incentivare attività di ricerca.

“Malattie come la Sars, la Chlamydia Psittacidi, la diffusione della Salmonella nelle testuggini e nelle tartarughine d’acqua e la Tubercolosi dei Primati - ha affermato il WWF - devono cominciare a farci riflettere sulla necessità di attivare controlli sanitari sempre più seri nel mercato degli animali da compagnia.”

In Italia, nel solo 2004, si sono registrati diversi casi di Salmonella, Chlamydia, e un caso di END (Exotic Newcastle Disease), influenza aviare che ha comportato la soppressione di oltre 4.000 animali.

In Italia nello stesso periodo sono stati sequestrati circa 10.000 animali vivi in applicazione delle norme in materia di animali pericolosi o per maltrattamento. Oltre 9.000 esemplari sono stati sequestrati in una sola operazione a Milano che ha fatto emergere come molti pappagalli liberamente in commercio fossero infetti dalla Chlamydia, una zoonosi molto pericolosa anche per l’uomo.