La nuova ISO 45002 e il futuro dei sistemi di gestione
Bergamo, 28 Set – Più volte in questi anni il nostro giornale ha ricordato, anche attraverso approfondimenti e interviste dedicate, come l’adozione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) possa avere rilevanti ricadute positive in termini di effettiva tutela della salute e sicurezza negli ambienti lavorativi.
E partendo da questa constatazione abbiamo dato molto spazio al racconto delle novità della norma tecnica UNI ISO 45001:2018 “Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro – Requisiti e guida per l'uso” pubblicata il 12 marzo 2018. Norma che rappresenta – come sottolineato ai nostri microfoni da Lucina Mercadante - “un punto in avanti indiscusso nel modo di gestire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori”.
Tuttavia riguardo ai sistemi di gestione il mondo della normazione nazionale e internazionale è in continua evoluzione. Si parla di nuove norme (45002, 45003, 45004, …) e di nuovi sviluppi che hanno come fattor comune l’approccio secondo il “risk based thinking”, aspetto fondamentale della cultura del rischio come riscritta dalla UNI ISO 45001.
E alla base di questa evoluzione ci sono sicuramente le attività del gruppo ISO (International Organization for Standardization, organizzazione internazionale per la normazione) ISO/TC 283.
Per parlare non solo del presente della UNI ISO 45001 e della ISO 45002 (linee guida applicative della 45001), ma anche più in generale del futuro dei sistemi di gestione secondo le nuove norme, abbiamo intervistato il 21 settembre 2022 a Bergamo, presso la manifestazione Safety Expo 2022, Lucina Mercadante (Contarp, Inail) e Antonio Terracina (Inail Contarp Coordinatore Settore Tariffe e Rischi e Coordinatore del Gruppo di Lavoro UNI/CT 042/GL).
Entrambi erano non solo referenti scientifici, ma anche relatori al seminario Inail “L’evoluzione degli SGSL attraverso le norme UNI ISO 45001; ISO 45002; UNI ISO 45003; ISO 45004” con due interventi proprio sulla ISO 45002 e sulle attività del ISO/TC 283.
Cosa indicano le sigle ISO/TC 283 e UNI/CT 042/GL 55 e che obiettivi hanno questi gruppi?
In un organismo internazionale come ISO/TC 283 è facile trovare un linguaggio comune? A cosa si sta lavorando attualmente? Perché è importante il lavoro di questo gruppo?
Cosa è la ISO 45002 e a che punto siamo con lo sviluppo di questa norma?
Quali sono le criticità o difficoltà a cui si vuole ovviare con la pubblicazione della norma 45002?
Come è stato il passaggio tra standard 18001 e 45001?
Esistono dati sul numero di aziende che usando lo standard 18001 sono passati alla 45001?
Che strategie utilizzare per favorire lo sviluppo, la diffusione dei sistemi di gestione nelle aziende?
Questi in breve sintesi gli argomenti trattati nell’intervista:
- Le attività dei gruppi ISO/TC 283 e UNI/CT 042/GL 55
- La futura norma 45002 con le linee guida applicative della 45001
- L’esito della migrazione e le strategie per diffondere i sistemi di gestione
Come sempre diamo ai nostri lettori la possibilità di visualizzare integralmente l’intervista e/o di leggerne una parziale trascrizione.
L’intervista di PuntoSicuro ad Antonio Terracina e Lucina Mercadante
Le attività dei gruppi ISO/TC 283 e UNI/CT 042/GL 55
Per parlare delle novità in materia di sistemi di gestione e della normativa tecnica correlata, con riferimento in particolare alle norme UNI ISO 45001 e ISO 45002, comincerei a fare qualche domanda ad Antonio Terracina che è il Coordinatore del Gruppo di Lavoro UNI/CT 042/GL 55 e che segue le attività del ISO/TC 283.
Vediamo di spiegare innanzitutto cosa indicano queste sigle e gli obiettivi dell’ISO/TC 283…
Antonio Terracina: Il gruppo ISO, il 283, è il gruppo con cui abbiamo redatto inizialmente la 45001, a quel tempo si chiamava PC (Project Committee) e dal 2018, con la pubblicazione del documento madre, è diventato un TC (Technical Committee). E poi il 283 è il numero identificativo ISO.
Come tutti i gruppi ISO di un certo rilievo in Italia abbiamo un Mirror Committee, un gruppo specchio, in qualche modo, che è quello individuato da quella sigla particolarmente lunga che in realtà ha un significato preciso e significa che è il gruppo di lavoro numero 55 in seno alla Commissione Sicurezza dell’UNI.
Al di là delle sigle, che non chiedo a nessuno di ricordare né di imparare, il punto fondamentale è che noi in questo gruppo italiano, che ho il piacere di coordinare, seguiamo le attività del gruppo internazionale e poi io rappresento anche le istanze, le opinioni, porto i contributi italiani presso il gruppo internazionale.
Quale è la genesi e quali sono gli obiettivi di questo gruppo internazionale ISO?
Antonio Terracina: La genesi è creare un documento, uno standard sui sistemi di gestione della sicurezza condiviso a livello globale; standard che, come ricordiamo tutti era prima rappresentato esclusivamente dal 18001, il documento più noto, e in Italia anche dalle Uni-INAIL, documenti utilizzatissimi ma che chiaramente non avevano il riconoscimento a livello né europeo, né mondiale. Di fatto erano documenti molto diffusi ma non riconosciuti.
Finalmente si è arrivati alla ISO 45001, dopo quel lungo percorso dal 2013 al 2018, e ad un documento riconosciuto in tutto il mondo che significa possibilità di scambio fra aziende, di riconoscimento in sede di appalti, piuttosto che nel business to business. Aziende che ora adottano un linguaggio comune per la gestione della salute e sicurezza.
In un organismo internazionale come questo è facile trovare un linguaggio comune?
Antonio Terracina: Assolutamente no. Per questo per oltre 20 anni non si riusciva a pubblicare questo standard. Per questo per la pubblicazione del 2018 ci sono voluti 5 anni di lavoro particolarmente complessi. E lo standard, come sempre in tutte queste cose, come tutte le prime volte, è il frutto di una serie di equilibri trovati a livello globale. Ma io sono molto contento che nonostante gli equilibri non sempre facilissimi, lo abbiamo pubblicato, perché già ora stiamo parlando di rivederlo, di migliorarlo, di portarlo a un livello superiore, di testarlo, …
Quindi non è mai facile, perché gli approcci culturali alla salute e sicurezza, come tante altre cose, sono ovviamente molto diversi a livello globale. Se penso ai Paesi in via di sviluppo o comunque alla Cina e l'India, con il mondo manifatturiero che ha un approccio decisamente diverso rispetto all'Occidente. È chiaro che sono realtà molto diverse. Però trovare un punto di equilibrio è stato fondamentale e sono convinto che potremo migliorarlo ancora.
Il lavoro che si sta svolgendo oggi in questo organismo internazionale, arrivato alla pubblicazione della norma 45001, è un lavoro che va verso il perfezionamento di questo standard o verso la produzione di altre norme?
Antonio Terracina: Più che perfezionamento, che è una cosa fisiologica nelle norme che vengono riviste periodicamente, in questo momento ci stiamo preoccupando di creare una serie di strumenti a corredo per far sì che l'applicazione di questo strumento, che in molti contesti mondiali è del tutto nuovo, sia effettivamente adottato con logiche condivise e con strumenti applicativi migliori. Quindi stiamo ragionando di linee guida - ne parliamo fra un attimo – di un documento relativo agli indicatori di prestazione, fondamentali per tracciare il miglioramento continuo - argomento utilizzato pochissimo finora – di rischi psicosociali, questa ultima è l'unica norma, già pubblicata, che affronta un argomento nuovissimo.
E poi l'innovazione che, immagino, sia più interessante è che finalmente si inizia a parlare di strumenti per le piccole imprese, che non è un dettaglio. La mia personalissima opinione è che il grosso pregio/difetto di questi grandi standard è che si applicano a tutte le aziende, di tutti i tipi, di tutte le tipologie, di tutte le dimensioni, di tutto il mondo. E quindi uno standard di questo tipo vola alto e finisce, qualche volta, per dare strumenti non sempre efficaci a un certo comparto produttivo. (…) Finalmente si è compreso, si è accettato che per le piccole imprese, che è il contesto in cui ci sono gli infortuni (le piccole imprese non sono solo un problema italiano, perché è un problema che abbiamo dappertutto) bisogna fornire degli strumenti dedicati. E quindi è stato creato un sottogruppo, fra i tanti sottogruppi (…), dedicato. E si sta seriamente iniziando a ragionare per creare un documento e quindi un sistema di gestione ad hoc per le piccole imprese.
Se ci riusciamo, questa sarà la vera innovazione, il vero contributo di questo gruppo.
Prima di arrivare a parlare della ISO 45002, vorrei però fare un ultimo approfondimento. Nel pianificare con lei l’intervista e nel prepararla ho percepito come lei ritenga importante questo organismo per migliorare le strategie di salute e sicurezza sul lavoro…
Antonio Terracina: Il punto è questo: io credo fortemente che la salute e sicurezza vada affrontata dal punto di vista gestionale e organizzativo ben prima dei dettagli tecnici. È una cosa che in casa Inail sosteniamo da anni e che è la ragione per la quale ci siamo tanto impegnati all’INAIL, poi all'UNI e poi anche con il mio contributo all’ISO.
(…) In Italia il decreto 81 in qualche modo spinge, anche in maniera abbastanza esplicita, a ragionare in questa direzione. E quindi questi documenti sono la modalità applicativa per applicare la normativa vigente nel migliore dei modi. Uso il termine “nel migliore dei modi” non a caso, perché applicare una norma tecnica - c'è la regola dell'arte - vuol dire farlo nel migliore dei modi oggi noto.
Il collegamento con il TC 283 è fondamentale perché questo discorso legato agli aspetti organizzativi e gestionali è affrontato anche da tante altre discipline, al punto che oggi abbiamo scoperto ci sono al mondo qualcosa come 100 standard sui sistemi di gestione. (…)
Però non sono sicurissimo che produrre moltissimi standard, sempre più di dettaglio, sia un valore aggiunto. E anche a livello internazionale si sta ragionando un po' di ristrutturare l'architettura complessiva e il gruppo ha una serie di collegamenti con altri gruppi simili per cercare di dare strumenti in qualche modo coerenti.
Nella mia personale opinione io sono da sempre un sostenitore dei sistemi integrati perché sennò si parcellizzano le risorse e si rischia di stare appresso al certificato, al sistema piuttosto che all'obiettivo vero. L’obiettivo è che un'azienda deve funzionare in maniera efficace e deve farlo lavorando in sicurezza.
Portare questo contributo a livello internazionale e cercare di evitare il proliferare di documenti magari utili ma che rischiano di distrarre dall’attenzione principale, è qualcosa che credo vada sostenuto e quindi bisogna metterci tempo, impegno e risorse.
La futura norma 45002 con le linee guida applicative della 45001
Passiamo alla 45002. Cerchiamo di comprendere cosa è e a che punto siamo con lo sviluppo di questa norma…
Lucina Mercadante: La 45002 è uno standard in corso di redazione a livello internazionale che si aggancia a quella strategia complessiva a cui faceva riferimento il dottor Terracina e che sta producendo un documento in fase di redazione abbastanza avanzata, tale che si suppone che venga concluso a scadere del 2022.
Quindi questo è il contesto nel quale ci muoviamo, in un panorama internazionale che ha poi trovato delle ricadute da noi in Italia - proprio per quel ragionamento a “specchio”, a “cascata” - per cui in UNI, in maniera immediata e proattiva, ci siamo spesi per creare un documento che sia in assoluta rispondenza e conformità alla 45002, che altro non è che una linea applicativa a sostegno e a chiarimento della UNI ISO 45001. Norma 45001 che, ancorché viva di un'appendice splendida, rimane ostica in alcuni passaggi, nelle applicazioni. (…)
Se serve una linea guida c'è ancora qualche cosa che non è stato compreso, qualche criticità. Quali sono le criticità o difficoltà a cui si vuole ovviare con la pubblicazione della norma 45002?
Lucina Mercadante: Partiamo dall’obiettivo. L'obiettivo è rendere più possibile e facile l'applicazione della UNI ISO 45001. Questo è l'obiettivo fondante ed è la ragione per cui ci si è avvicinati a scrivere, a livello internazionale, la 45002. Questo è l'obiettivo che noi manteniamo.
Quali sono le criticità? Le criticità stanno in alcuni punti della norma particolarmente ostici, o perché nuovi o perché proprio di difficile applicazione.
Faccio dei riferimenti concreti e forse ci viene più semplice il ragionamento. La famosa “Analisi del contesto”, il punto iniziale cardine nella strutturazione di un sistema di gestione secondo la 45001. Non è così facile determinare un'analisi del contesto e quindi ecco che serve magari essere più chiari e contestualmente proporre delle soluzioni metodologiche che siano magari accompagnate anche da esempi applicativi.
Altro punto di grande difficoltà, di grande difficoltà interpretativa oltre che applicativa, il “processo di approvvigionamento” con il dettaglio dell’outsourcing. Questo è un punto molto importante ed è talmente tanto difficile, da sviscerare ed applicare, che nella nuova definizione della HS (High Structure) l’outsourcing in realtà è stato eliminato o verrà eliminato.
Cosa vogliamo fare? Aiutare. Come? Con una proposta metodologica.
Si sta lavorando per lo sviluppo della norma. Ma a che stadio? A che punto siamo?
Lucina Mercadante: Allora noi abbiamo, come qualunque bozza progettuale, delle milestone (pietre miliari, ndR). Abbiamo avviato questi lavori con una proposta di documento nel 2021, abbiamo avviato realmente i lavori con un sottogruppo nel primo semestre del 2021. Il nostro obiettivo è dare luogo a un documento che sia allineato, anche temporalmente, con la pubblicazione della 45002. Quindi noi verosimilmente, come gruppo italiano, presumiamo di concludere il nostro iter di redazione intorno i primi mesi del 2023. Perché verosimilmente quelli sono i tempi tecnici che ci permettono di non precorrere la pubblicazione della 45002, a livello internazionale, né di tardare troppo, perché non vorremmo creare uno scollamento temporale.
A questo punto poniamo di essere nei primi mesi del 2023 con la norma pubblicata. Cosa deve fare un’azienda?
Lucina Mercadante: Leggere questa proposta metodologica che verrà fuori e seguire quello che è un percorso per tappe, che noi ci auguriamo sia abbastanza chiaro, in cui chiaramente ci siamo dati anche degli obiettivi redazionali nella scrittura, oltre che degli obiettivi nella metodologia di lavoro.
Diciamo che le caratteristiche su cui abbiamo voluto fondare tutto il nostro processo, il nostro lavoro, sono i criteri di scalabilità; il discorso delle PMI, a cui faceva riferimento poc'anzi il dottor Terracina, è ben più che evidente. Abbiamo lavorato ad una maggiore fruibilità, consapevoli del fatto che l’appendice della 45001 vive, anche lì, di qualche piccola difficoltà.
E poi abbiamo cercato di lavorare sulla semplicità. Un documento (…) facile da applicare, sintetico, con delle proposte metodologiche, quindi degli strumenti, a cui, a fianco, ci sono anche delle soluzioni.
L’esito della migrazione e le strategie per diffondere i sistemi di gestione
Come è stato il passaggio tra standard 18001 e 45001? Anche per comprendere quanto si sta diffondendo la norma 45001 tra le aziende che utilizzano sistemi di gestione…
Antonio Terracina: Il passaggio è stato, devo dire, non facile, perché la 45001 non è un mero restyling della 18001 ma è veramente un'altra norma, con un altro approccio culturale. E devo dire che, come spesso avviene in questi casi, le aziende e gli enti di certificazione, … hanno un po’ sottovalutato questo passaggio.
La mia impressione forte è che la prima transizione è stata più formale che sostanziale, in molte situazioni. Oggi, a poco a poco, nei successivi rinnovi, si comincia a guardare con più attenzione all'approccio basato sul rischio che è la principale innovazione della 45001 e che è naturalmente parte di un'azione complessiva della struttura di alto livello, cioè le norme di nuova generazione.
Questo aspetto è particolarmente rilevante perché si fa una differenza fondamentale tra una valutazione del rischio sulla salute e sicurezza lavoro e la valutazione del rischio degli aspetti organizzativi e gestionali. E quindi, in qualche modo, cercare di capire a monte quali sono quelle situazioni organizzative e gestionali che possono creare i presupposti per un infortunio. (…) Con riferimento a tutti quei contesti in cui la cattiva organizzazione crea il presupposto per l'infortunio. È qualcosa che non esiste così esplicitamente nel decreto 81, nella 18001 e in nessuna norma, ma che invece è, secondo me, la chiave di volta per aggredire ad alto livello gli infortuni anche, soprattutto, nell'ottica 231, dei modelli organizzativi gestionali.
Esistono dati che indicano se tutte le aziende che usavano lo standard 18001 sono passati alla 45001?
Antonio Terracina: A fine del triennio di transizione - che per effetto del COVID-19 è stato il 30 settembre 2021, se non vado errato - il 19% delle aziende certificate 18001, vado a memoria, non hanno effettuato la migrazione.
Però adesso il numero, da allora, è tornato a salire, per cui il trend delle aziende che adottano la 45001 è in continuo aumento. Guardando il trend l’aumento è costante (…) ma siamo ancora a livelli veramente bassi.
Veniamo all’ultima domanda. Che strategie utilizzare per favorire uno sviluppo, una diffusione dei sistemi di gestione nelle aziende?
Lucina Mercadante: Beh, le strategie che noi mettiamo in campo come INAIL chiaramente sono delle strategie ormai consolidate è abbastanza diffuse e che ripercorrono gli strumenti che noi abbiamo a disposizione. Quindi i famosi bandi ISI che rinnoviamo ogni anno, in cui la 45001 è presente, con la stessa importanza di sempre e con lo stesso rilievo di sempre.
Finanziamenti, finanziamenti in cui c'è una parte importante che è a fondo perduto, nel capitale che eroghiamo, perché proprio vogliamo sostenere l'adozione di questa norma credendoci fortemente per tutto quanto abbiamo già detto.
E poi, con un meccanismo di ritorno, un riconoscimento nella premialità per quelle aziende che hanno adottato i sistemi di gestione secondo la 45001 e dunque il nostro consolidato modello OT23 che, in varie voci, in vari modi e in vari punti, prevede un riconoscimento della riduzione del nostro premio laddove le aziende abbiano adottato un sistema di gestione in coerenza con questi standard.
Antonio Terracina: Invece un’ipotesi ancora embrionale, ma che ormai pubblica perché è stata oggetto di un comunicato stampa Inail di qualche settimana fa, è che stiamo cercando fortemente di sostenere il mondo degli appalti, cioè l'affidamento degli appalti pubblici, ulteriormente supportando l'utilizzo della 45001.
Questo non è un dettaglio, io sono personalmente convinto che tanti infortuni, anche se non ci sono su questi dati, (…) avvengano nel contesto dell’affidamento dei lavori, questo sia nel mondo pubblico e privato. (…)
Noi come Inail abbiamo deciso di tentare di creare uno strumento per dare una sorta di rating alle aziende, dal punto di vista della sicurezza, per essere utilizzato in gara d'appalto. E la 45001, come i modelli di organizzazione asseverati, sono parte di questo rating.
È tutto ancora embrionale, ci stiamo lavorando in questi giorni, ma strategicamente l’Inail ha preso questa strada ed è una cosa che, io ne sono convinto, può essere estremamente importante.
Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.