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La tragedia delle guerre riguarda anche i beni culturali

La tragedia delle guerre riguarda anche i beni culturali
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

04/03/2022

Giunge notizia che un museo ucraino, che ospitava numerose opere di una nota artista locale, è stato completamente bruciato durante l’invasione russa.

Nessuno può dubitare dellimportanza di proteggere la vita umana e il benessere delle persone, soprattutto in tempi di guerra.

 

Ciò non toglie che occorre prestare anche attenzione alla tutela del patrimonio culturale, che rappresenta appunto una parte essenziale della storia delluomo e la cui distruzione può cancellare, in misura più o meno significativa, la nostra cultura e, di conseguenza, la nostra storia.

 

Chi scrive ha avuto occasione di assistere, su mandato dellUnesco, alcuni paesi del sud est Europa, quando hanno attivato urgenti procedure di messa in sicurezza del patrimonio culturale, a fronte di bombardamenti in atto.

 

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Giunge notizia dal ministero degli affari esteri dellUcraina che il museo della storia locale, nella città di Ivankiv, è stato messo a fuoco dalle truppe di invasione.

 

Questo museo è stato fondato nel 1891 e sono disponibili su Twitter delle fotografie dei danni arrecati ledificio.

 

Il museo è famoso perché ospita le opere di vari pittori locali, tra i quali si pone in particolare evidenza Maria Prymachenko. Questa pittrice ha realizzato numerosi quadri, con temi ricavati dalla mitologia e dal folklore locale. Molte altre opere di questa pittrice sono custodite nel museo nazionale a Kyiv.

 

Le informazioni che giungono dal campo descrivono come irreparabili i danni subiti dal museo, le cui opere sono pertanto da ritenere per sempre perdute per la cultura ucraina e del mondo.

 

questa foto del museo di fiamme è stata distribuita dal ministero degli affari esteri dellUcraina.

 

Ecco un esempio delle attività di salvaguardia del patrimonio culturale, messe in atto a Belgrado, dopo i bombardamenti delle forze della Nato, nel 1999.

 

Adalberto Biasiotti




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