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Sanita’, servizi sociali ed istruzione sono i settori a maggior rischio di stress
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Mentre l’intensificazione del lavoro tende a stabilizzarsi, le conseguenze connesse allo stress (come, ad esempio, il burnout) sono ancora in aumento.
Lo afferma un’indagine curata Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, su un campione di lavoratori di sette Stati, precisamente: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Svezia.
Il report cerca di valutare la misura e la prevalenza dello stress correlato al lavoro ed analizza il ruolo di fattori che contribuiscono alla sua insorgenza, quali ad esempio la mancanza di padronanza del lavoro, oppure l'insicurezza dell'occupazione.
I settori più a rischio di stress connesso al lavoro risultano quelli della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione; comparti nei quali vi è una prevalenza di donne e nei quali le lavoratrici risultano più colpite da tali conseguenze rispetto ai loro colleghi uomini.
Nel Nord Europa si registra invece un uguale incremento di stess correlato al lavoro tra uomini e donne.
Il calcolo dei costi dello stress connesso al lavoro non è semplice; per una stima il report prende ad esempio i dati provenienti dalla Germania, dove le Autorità stimano che il costo dell’assenteismo dovuto a disturbi psicosociali sia di circa 3 miliardi di euro.
Lo stress correlato al lavoro è un fattore al quale è attribuito l’ampio incremento di questo tipo di assenze. Malgrado l’aumento dei costi dovuti a tale fattore, gli autori dell'indagine lamentano la scarsità di ricerche sull’efficacia di interventi organizzativi per combattere lo stress.
Mentre l’intensificazione del lavoro tende a stabilizzarsi, le conseguenze connesse allo stress (come, ad esempio, il burnout) sono ancora in aumento.
Lo afferma un’indagine curata Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, su un campione di lavoratori di sette Stati, precisamente: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Svezia.
Il report cerca di valutare la misura e la prevalenza dello stress correlato al lavoro ed analizza il ruolo di fattori che contribuiscono alla sua insorgenza, quali ad esempio la mancanza di padronanza del lavoro, oppure l'insicurezza dell'occupazione.
I settori più a rischio di stress connesso al lavoro risultano quelli della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione; comparti nei quali vi è una prevalenza di donne e nei quali le lavoratrici risultano più colpite da tali conseguenze rispetto ai loro colleghi uomini.
Nel Nord Europa si registra invece un uguale incremento di stess correlato al lavoro tra uomini e donne.
Il calcolo dei costi dello stress connesso al lavoro non è semplice; per una stima il report prende ad esempio i dati provenienti dalla Germania, dove le Autorità stimano che il costo dell’assenteismo dovuto a disturbi psicosociali sia di circa 3 miliardi di euro.
Lo stress correlato al lavoro è un fattore al quale è attribuito l’ampio incremento di questo tipo di assenze. Malgrado l’aumento dei costi dovuti a tale fattore, gli autori dell'indagine lamentano la scarsità di ricerche sull’efficacia di interventi organizzativi per combattere lo stress.
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