Stabilimenti a pericolo di incidente rilevante: caldo e rischio incendio
Roma, 30 Ago – Le ondate di caldo unite a prolungati periodi di siccità, connessi alle conseguenze del surriscaldamento climatico, non riguardano il mondo della sicurezza solo in relazione ai rischi microclimatici, ai quali il nostro giornale ha dedicato in questi mesi diversi articoli e approfondimenti.
Un altro tema importante, come mostrano le cronache dei continui incendi che avvengono in molte parti del mondo, è quello del rischio incendio. Rischio che è ancora più necessario monitorare con attenzione negli stabilimenti a pericolo di incidente rilevante (PIR).
Infatti il caldo e la siccità “aumentano il rischio di incendi della vegetazione, coinvolgendo anche insediamenti industriali” e tra questi anche gli “stabilimenti con pericolo di incidente rilevante PIR”.
A parlarne proponendo anche schede degli eventi più significativi, con lo scopo di fornire spunti di attenzione e indicazioni per il miglioramento della sicurezza, è un nuovo fact sheet, una scheda informativa, dal titolo “Rischi dell'estate negli stabilimenti Pir”, prodotta dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’ Inail.
Ricordiamo, a proposito di incidenti rilevanti, che l’Inail ha prodotto nel 2022 anche una scheda sui lavori in quota negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR).
La nuova scheda, a cura di S.M. Ansaldi, A. Pirone, M.R. Vallerotonda, P. Agnello (Inail Dit), si sofferma sugli incendi di vegetazione esterni allo stabilimento, sugli incendi di vegetazione innescati all’interno e sulle lezioni apprese da questi eventi.
Nel presentare il nuovo fact sheet ci soffermiamo, dunque, sui seguenti argomenti:
- Stabilimenti PIR: gli incendi di vegetazione esterni allo stabilimento
- Stabilimenti PIR: gli incendi di vegetazione innescati all’interno
- Stabilimenti PIR: cosa si può apprendere dagli eventi incidentali?
Stabilimenti PIR: gli incendi di vegetazione esterni allo stabilimento
Riguardo agli incendi di vegetazione esterni si segnala che “alcuni incendi di vegetazione avvenuti all’esterno dello stabilimento PIR, hanno finito col provocare principi di incendio in prossimità della recinzione o all’interno del sito stesso”.
In particolare si evidenziano due tipologie di eventi da incendi esterni allo stabilimento:
- Incendi esterni a ridosso della recinzione: “per spegnere l’incendio della sterpaglia, presente in zone limitrofe alla recinzione dello stabilimento e alimentato da forte vento di scirocco, è stato necessario richiedere l’intervento della Squadra di Emergenza interna e dei Vigili del Fuoco. Al perdurare dei forti venti, si è ritenuto utile presidiare la zona per monitorare la situazione” (come indicato nella scheda EO1);
- Innesco da oggetti incandescenti: “incendi di vegetazione possono essere innescati dalla proiezione di oggetti incandescenti provenienti dall’esterno dello stabilimento”. In un caso, (scheda EO2), “è stato un tizzone proveniente dall’incendio boschivo limitrofo; in un altro caso, si è trattato di un pezzo di metallo incandescente proiettato dal trattore durante lo sfalcio” (EO3).
Riportiamo a tutolo esemplificativo il contenuto della scheda EO3 che fa riferimento ad un principio d’incendio nel terrapieno del deposito, durante il taglio dell’erba circostante.
La scheda indica che “a causa della stagione particolarmente arida, dell’elevata temperatura (>38 °C) e del vento presente l’erba era molto secca. La fonte d’innesco è stato un pezzo di metallo incandescente, proiettato dal trattore trincia stocchi. Estinzione con estintore portatile. Intervento della squadra di emergenza VVF interna. Cambiato periodo di esecuzione dello sfalcio dell’erba, da settembre a giugno”.
Stabilimenti PIR: gli incendi di vegetazione innescati all’interno
Veniamo ora agli incendi di vegetazione innescati all’interno dello stabilimento.
Si segnala che i lavori a caldo, anche se temporanei, “possono essere causa di innesco di un incendio nell’ambiente circostante”. Ad esempio un caso riporta “un evento in cui la fuoriuscita di alcune particelle incandescenti all’esterno della recinzione ha provocato un incendio della sterpaglia presente, interessando la zona contigua del bosco. In un altro caso, durante il lavoro di saldatura, alcune scintille sono ricadute in un’aiuola causando l’incendio dell’erba secca”.
Riportiamo a titolo esemplificativo la scheda EO4.
Si indica che un operatore di una ditta appaltatrice per la manutenzione meccanica “era intento ad eseguire le attività di posa di staffe di sostegno nel magazzino infiammabili, utilizzando un cannello a fiamma ossiacetilenica (il magazzino era stato vuotato). Alle ore 12 circa si è riscontrato l’innesco di un incendio nella sterpaglia adiacente il capannone che in breve tempo ha interessato la parte contigua del bosco. L’innesco dell’incendio è stato dovuto alla fuoriuscita di particelle incandescenti all’esterno del magazzino lato montagna, attraverso la luce esistente tra il muro del magazzino e il tetto dello stesso”.
Anche in questo caso sono presentate diverse tipologie di eventi:
- Erba secca e sterpaglie nell’area di lavoro: “dalle operazioni di taglio scaturiscono scintille che possono innescare incendio di erba secca in prossimità di attrezzature critiche” come nel caso di un generatore elettrico (scheda EO5). La presenza di sterpaglie accumulate “è anch’essa fonte di pericolo di incendio. È il caso registrato (EO6), in cui l’intervento in emergenza della torcia per lo scarico di idrocarburi provenienti dalla colonna, ha innescato l’incendio di alcune sterpaglie raccolte in prossimità della stessa ma non smaltite;
- Mancati controlli di fine lavoro: “lo svolgimento di lavori a caldo, come per altre attività lavorative negli stabilimenti PIR, prevede l’adozione di Permessi di Lavoro PdL per autorizzare, gestire e documentare l’esecuzione di lavori, all’interno di un impianto in esercizio. Il mancato controllo di fine lavoro sia da parte della ditta appaltatrice che del capo turno può impedire di accorgersi di un pericolo immediato”. Ad esempio la scheda EO7 riporta che al termine di lavori di taglio su tubazioni metalliche posizionate sul piano campagna nessuno si è accorto della presenza di braci che hanno poi provocato un incendio.
In un altro caso si indica che l’incendio, “provocato da scintille durante le operazioni di taglio di un profilo metallico, ha interessato una piccola parte erbosa di un terrapieno”. E prima di ripartire con i lavori, “si è ritenuto necessario modificare il PdL aggiornandolo come segue: ‘Prima di proseguire i lavori assicurarsi che i terrapieni siano bagnati e privi di vegetazione secca. Vietato eseguire operazioni di taglio e a caldo presso zona lavoro dei terrapieni’”.
Stabilimenti PIR: cosa si può apprendere dagli eventi incidentali?
Il fact sheet mostra poi le “lezioni” apprese proprio dalla conoscenza e analisi di questi eventi.
Si indica che la maggior parte degli eventi analizzati “è avvenuta nel periodo estivo o in seguito a forte siccità. Tali eventi non hanno comportato perdita di contenimento di sostanze pericolose”; tuttavia “hanno messo in situazione di pericolo lo stabilimento”.
Inoltre in tutti gli eventi analizzati “la condizione che ha favorito il propagarsi dell’incendio è stata la presenza di vegetazione secca o sterpaglie”.
Queste alcune indicazioni utili per favorire la prevenzione di questi incendi:
- “Le aree esterne limitrofe alla recinzione dello stabilimento devono essere sempre mantenute pulite mediante frequenti arature ed eventuali azioni di diserbo.
- È utile il monitoraggio e controllo preventivo esterno allo stabilimento in stagioni particolarmente aride e in presenza di forti venti.
- Le piante di alto fusto vicine alla recinzione possono rappresentare un pericolo in caso di incendio delle aree circostanti.
- Le aree ‘verdi’ interne allo stabilimento devono essere sempre mantenute in accurato stato di pulizia, in particolare se presso le attrezzature critiche e di servizio.
- Al termine dei lavori di falciatura, le sterpaglie accumulate devono essere prontamente raccolte e smaltite negli appositi contenitori di rifiuti, lontano da situazioni di infiammabilità.
- Prima di iniziare lo svolgimento di lavori a caldo, assicurarsi che l’area circostante sia pulita, priva di sterpaglie.
- Evitare di svolgere lavori a caldo vicino a terrapieni, aiuole, zone verdi; altrimenti assicurarsi che l’area sia sufficientemente bagnata.
- Nel caso di lavori a caldo, inserire nel Permesso di Lavoro, in modo esplicito, i controlli preventivi per l’eventuale rimozione di vegetazione secca.
- Al termine dei lavori a caldo assicurarsi che non ci siano condizioni latenti, es. braci incandescenti, che possono provocare principi di incendio”.
Rimandiamo alla lettura integrale del documento che riporta ulteriori schede di eventi incidentali con riferimento agli incendi e, in qualche caso, alle possibili cause e alle eventuali misure di prevenzione applicabili.
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Rischi dell'estate negli stabilimenti Pir”, a cura di S.M. Ansaldi, A. Pirone, M.R. Vallerotonda, P. Agnello (Inail Dit) – Factsheet edizione 2022 (formato PDF, 128 kB).
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