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Quali sono le principali regole per lavorare in sicurezza su tetti e facciate?

Quali sono le principali regole per lavorare in sicurezza su tetti e facciate?
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio cadute e lavori in quota

21/03/2025

Un documento svizzero, aggiornato nel 2022, si sofferma sul lavoro in sicurezza per chi lavora su tetti e facciate. Le nove regole vitali. Focus sugli accessi sicuri e sulla messa in sicurezza delle aperture nel tetto.


Lucerna, 21 Mar – Come dimostra l’elevato numero degli infortuni, dovuti alle  cadute dall’alto da opere provvisionali e coperture, lavorare su tetti e facciate può essere pericoloso. E se molti lavoratori cadono dai tetti e dalle coperture, ad esempio attraverso aperture non messe in sicurezza, con l’attenzione a determinate regole e con l’uso di dispositivi di protezione adeguati“si possono risparmiare molte sofferenze”.

 

A ricordarlo con queste parole è un documento prodotto da Suva, Istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, dal titolo “Nove regole vitali per chi lavora su tetti e facciate”, un documento che avevamo presentato già nel 2016 ma che è stato aggiornato nel 2022, anche in considerazione di alcune modifiche normative elvetiche.

 

 

La pubblicazione, agile e di facile lettura, riassume le misure più importanti per aumentare la sicurezza nei lavori su tetti e facciate, ad esempio con riferimento ai dispositivi di sicurezza, agli accessi sicuri, alle aperture in sicurezze, alle superfici di copertura resistenti alla rottura, ai ponteggi per i lavori sulle facciate e alla protezione dalle polveri di amianto.

Una pubblicazione – noi ci soffermiamo in particolare sul vademecum – che può essere utile per la formazione, che è corredata di brevi video didattici e che. malgrado le differenze tra la normativa italiana e quella elvetica, possono essere utili anche ai nostri lavoratori per migliorare la prevenzione.

 

Nel presentare l’aggiornamento del documento affrontiamo i seguenti argomenti:   



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Modello DVR
Modello del Documento di Valutazione dei Rischi per l'Attività di: Tetti e Coperture - Categoria Istat: C - Attività Manifatturiere

 

Suva: le nove regole vitali per chi lavora su tetti e facciate

Dal documento Suva riprendiamo brevemente le nove regole vitali accompagnate dalle indicazioni relative a quanto dovrebbe fare il lavoratore e il superiore (dirigente, datore di lavoro, …).

 

Prima regola: “Realizziamo accessi sicuri per ogni postazione di lavoro”.

  • Lavoratore: “Uso solo accessi sicuri”;
  • Superiore: “Prima di iniziare i lavori faccio realizzare accessi sicuri”.

 

Seconda regola: “A partire da un’altezza di 2 m mettiamo in sicurezza le zone con rischio di caduta a bordo tetto”.

  • Lavoratore: “Lavoro sui tetti solo se i bordi sono stati messi in sicurezza”.
  • Superiore “Faccio sempre mettere in sicurezza come si deve le zone con rischio di caduta a bordo tetto”.

 

Terza regola: “A partire da un’altezza di 2 m ci proteggiamo contro le cadute verso l’interno dell’edificio”.

  • Lavoratore: “Monto gli elementi del tetto solo se sono presenti misure di protezione collettiva contro le cadute su tutta la superficie”.
  • Superiore: “Prima di montare gli elementi del tetto, faccio installare misure di protezione collettiva contro le cadute su tutta la superficie”.

 

Quarta regola: “Mettiamo in sicurezza le aperture nel tetto”.

  • Lavoratore: “Se non riesco a mettere in sicurezza da solo un’apertura nel tetto, sospendo i lavori”.
  • Superiore: “Prima che venga realizzata l’apertura nel tetto fornisco i materiali per la sua messa in sicurezza”.

 

Quinta regola: “Lavoriamo solo su superfici del tetto resistenti alla rottura”.

  • Lavoratore: “Sui tetti che non sono completamente resistenti alla rottura lavoro solo dopo aver adottato efficaci misure di protezione”.
  • Superiore: “Faccio in modo che le postazioni di lavoro sui tetti si trovino su superfici resistenti alla rottura”.

 

Sesta regola: “Per i lavori sulle facciate utilizziamo un ponteggio sicuro o una piattaforma di lavoro elevabile

  • Lavoratore: “Lavoro solo con ponteggi sicuri o con una piattaforma di lavoro elevabile correttamente funzionante”.
  • Superiore: “Fornisco solo attrezzature di lavoro adeguate e le faccio controllare prima e durante l’uso”.

 

Settima regola: “Ispezioniamo i ponteggi prima dell’uso

  • Lavoratore: “Utilizzo solo i ponteggi che mi garantiscono una protezione efficace dalle cadute dall’alto”.
  • Superiore: “Ispeziono i ponteggi e gli accessi al primo utilizzo e, successivamente, ogni giorno”.

 

Ottava regola: “Lavoriamo con i DPI anticaduta solo se abbiamo ricevuto una formazione in materia

  • Lavoratore: “Svolgo i lavori con i dispositivi di protezione individuale anticaduta solo se ho ricevuto una formazione approfondita”.
  • Superiore: “Dispongo l’impiego di DPI anticaduta solo se non è possibile installare dei dispositivi di protezione collettiva (ad es. protezioni laterali o reti di sicurezza)”.

 

Nona regola: “Ci proteggiamo dall’eventuale presenza di polveri di amianto

  • Lavoratore: “Eseguo lavori con materiale contenente amianto solo se sono state prese le misure di protezione necessarie e ho ricevuto istruzioni precise”.
  • Superiore: “Verifico se c’è amianto negli edifici costruiti prima del 1990 e stabilisco le misure di protezione necessarie” (ricordiamo che in Italia è con la legge n. 257 del 27 marzo 1992 che sono state dettate le norme per la cessazione dell'impiego dell'amianto e per il suo smaltimento controllato).

 

Lavorare in sicurezza su tetti e facciate: gli accessi sicuri alle postazioni

Riguardo alle regole indicate ci soffermiamo in particolare sulla prima regola per la realizzazione di accessi sicuri per ogni postazione di lavoro.

 

Il vademecum, con riferimento alla normativa elvetica, indica che per gli accessi ai ponteggi di facciata bisogna seguire alcune regole:

  • “Tutte le corsie dei ponteggi devono essere facilmente accessibili in condizioni di sicurezza.  Questo vale anche per le corsie nella zona del frontone.
  • Gli accessi devono essere realizzati sotto forma di scale a rampa.
  • L’utilizzo delle scale a pioli come accesso esterno è proibito”.

Mentre le postazioni di lavoro sui tetti “possono essere raggiunte mediante i seguenti accessi:

  • ponteggi di facciata
  • torri-scala
  • accesso dall’interno dell’edificio
  • montacarichi da cantiere per il trasporto di persone”.

 

A questo proposito si ricorda che le scale a rampa “sono più sicure delle scale a pioli e più facili da usare. Per questo, se possibile, si consiglia di evitare l’impiego delle scale a pioli”.

Nelle attività di controllo si suggerisce di controllare che:

  • tutte le postazioni di lavoro siano raggiungibili tramite accessi sicuri;
  • eventuali carenze o irregolarità vengano subito eliminate o segnalate.

 

Lavorare in sicurezza su tetti e facciate: mettere in sicurezza le aperture

Ci soffermiamo poi sulla quarta regola relativa al mettere in sicurezza le aperture nel tetto.

 

Si sottolinea che le aperture nel tetto non sicure “sono delle trappole mortali”. E bisogna ricordare ai lavoratori che “è necessario controllare sempre se tutte le aperture sono state messe in sicurezza in modo efficace”.

 

Un’apertura nel tetto diventa pericolosa:

  • “Quando non viene messa in sicurezza subito dopo essere stata realizzata.
  • Quando vengono rimosse le protezioni anticaduta.
  • Quando la copertura è allentata o non è sufficiente”.

 

Si segnala che i superiori e i lavoratori “devono controllare sempre se tutte le aperture nel tetto sono state messe in sicurezza.  Bisogna anche osservare gli altri artigiani coinvolti nei lavori e verificare che non creino delle aperture o non rimuovano i dispositivi di protezione”. E chi vede un’apertura pericolosa, “deve intervenire subito, dire « STOP», mettere in guardia i colleghi e fare tutto quanto è necessario per mettere subito in sicurezza l’apertura”.

 

Si riportano alcune informazioni sulle misure di sicurezza:

  • Dare “priorità all’installazione dal basso di reti di sicurezza solidamente fissate”. “Queste reti possono essere montate in precedenza, garantendo sicurezza in ogni fase di lavoro”.
  • “Griglie di protezione fisse come protezione permanente per i lucernari”.
  • “Ponteggi di ritenuta” (il documento rimanda alla terza regola).
  • “Coperture montate dal basso o dall’alto, solidamente fissate e non smontabile”.
  • “Protezione laterale a tre elementi lungo tutto il perimetro dell’apertura”.

 

Si indica poi che se in casi eccezionali la protezione anticaduta “deve essere rimossa, ad esempio per montare una finestra, tutti gli addetti ai lavori devono dotarsi di DPI anticaduta come indicato nella regola 8. Le persone che si trovano nelle immediate vicinanze devono essere allertate”.

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del vademecum Suva, corredato anche di immagini esplicative, e ricordiamo brevemente le nove regole per prevenire gli infortuni:

  1. Realizzare accessi sicuri
  2. Mettere in sicurezza i bordi con rischio di caduta
  3. Impedire le cadute verso l’interno dell’edificio
  4. Mettere in sicurezza le aperture nel tetto
  5. Garantire superfici del tetto resistenti alla rottura
  6. Lavorare sulle facciate solo con attrezzature sicure
  7. Ispezionare i ponteggi
  8. Utilizzare correttamente i DPI anticaduta
  9. Proteggersi dalle polveri di amianto

 

 

RTM

 

 

N.B.: Se i riferimenti legislativi e le indicazioni del documento di Suva riguardano la realtà elvetica, i suggerimenti indicati e le informazioni riportate possono essere comunque utili per migliorare la prevenzione di tutti gli operatori.

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Suva, Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni, “Nove regole vitali per chi lavora su tetti e facciate”, versione gennaio 2022.

 

 

 

Leggi gli altri articoli di PuntoSicuro, con riferimento alla normativa italiana, sul rischio cadute e lavori in quota.

 



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