Edilizia: le misure di protezione collettiva e individuale sui tetti
Lucerna, 18 Dic – Sui tetti e sulle coperture i sistemi di protezione collettiva sono da considerare prioritari rispetto ai dispositivi di protezione individuale, i DPI anticaduta. E se sul piano costruttivo la situazione non offre alcuna protezione contro le cadute dall’alto, “bisogna prevedere sistematicamente dei dispositivi di ancoraggio” che “servono al fissaggio” dei DPI anticaduta.
A sottolinearlo e a ricordare la necessità di pianificare e progettare l’allestimento dei dispositivi di ancoraggio sui tetti è un documento realizzato da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, in collaborazione con Involucro Edilizio Svizzera, Swiss safety e Suissetec.
Riguardo al documento Suva “Progettare i dispositivi di ancoraggio sui tetti”, già presentato dal nostro giornale, riprendiamo oggi alcune indicazioni relative al rapporto tra protezione collettiva e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale anticaduta.
Il documento ricorda che le misure di protezione sui tetti hanno lo scopo di “proteggere in modo ottimale i lavoratori durante lo svolgimento della loro attività” e bisogna considerare la diversa efficacia e i vantaggi/svantaggi delle misure di protezione collettiva e individuale:
- misure di protezione collettiva: “per protezione collettiva si intendono le misure tecniche che proteggono le persone contro le cadute dall’alto a prescindere dal loro equipaggiamento e comportamento (ad es. parapetti, protezioni laterali, ponteggi, reti di sicurezza, griglie antisfondamento)”. E si indica che “spesso i lavoratori non rispettano le regole di comportamento. I sistemi di protezione collettiva offrono perciò una maggiore sicurezza rispetto ai dispositivi di protezione individuale”;
- misure di protezione individuale: “per protezione individuale si intendono i dispositivi di protezione individuale (DPI anticaduta) che proteggono solo le persone che utilizzano correttamente il relativo equipaggiamento”. E i “dispositivi di ancoraggio (protezione individuale) devono essere previsti quando non è possibile realizzare una protezione collettiva, ad esempio un parapetto permanente”.
Una figura del documento sintetizza bene l’efficacia delle misure di protezione in relazione all’uso di protezioni collettive o individuali:
Una tabella mette poi utilmente a confronto i vantaggi e gli svantaggi della protezione collettiva (parapetto permanente o protezione laterale) e della protezione individuale (imbracatura). E mostra proprio come nella protezione collettiva prevalgano chiaramente i vantaggi.
Questi i vantaggi della protezione collettiva riportati nella tabella:
- “protegge tutte le persone che si trovano sul tetto. offre una maggiore sicurezza rispetto alla protezione individuale (imbracatura);
- consente di lavorare da soli;
- più economica sul medio e lungo periodo rispetto all’imbracatura;
- lungo ciclo di vita;
- manutenzione minima;
- non richiede un equipaggiamento o una formazione particolare come per chi lavora con un’imbracatura ( DPI anticaduta)”;
- con riferimento alla normativa elvetica, si indica poi che la protezione collettiva “funge da corretta protezione anticaduta in caso di lavori su tetti di grande entità (durata superiore a 2 giorni per una persona)”.
Gli svantaggi della protezione collettiva:
- “scarsa accettazione da parte di committenti e architetti;
- possibile pregiudizio dell’aspetto architettonico dell’edificio”.
La tabella riporta anche i vantaggi della protezione individuale:
- “poco materiale/volume di trasporto esiguo;
- montaggio più rapido rispetto ai parapetti”.
E gli svantaggi della protezione individuale:
- “si sa che sui tetti piani i dispositivi di ancoraggio non vengono sempre usati”;
- con riferimento alla normativa elvetica non è poi “consentito dalla legge per lavori sui tetti di durata superiore a due giorni per una persona oppure un giorno per due persone”;
- “le persone che utilizzano i DPI anticaduta devono avere una formazione specifica”;
- “il salvataggio deve essere garantito con mezzi propri entro 10-20 minuti (trauma da sospensione)”;
- spese ricorrenti (manutenzione del dispositivo di ancoraggio, sostituzione delle imbracature e dei cordini ogni 5–8 anni);
- “manutenzione dispendiosa”.
Si specifica poi che un equipaggiamento personale di protezione anticaduta è “costituito da assorbitore, cordino, moschettone, imbracatura (EN 361) ed elmetto di protezione con sottogola. Tutti i componenti devono essere conformi alle norme vigenti e alla Direttiva 89/686/CEE sui dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto”.
E come dispositivo di protezione individuale anticaduta è possibile utilizzare “un sistema di trattenuta, un sistema arresto caduta o un sistema di posizionamento sul luogo di lavoro. I sistemi di trattenuta hanno la massima priorità. Impediscono la caduta oltre il bordo del tetto”. E i dispositivi di ancoraggio sui tetti sono sistemi per fissare l’equipaggiamento personale di protezione anticaduta. Sono costituiti da diversi elementi e comprendono uno o più punti di ancoraggio fissi o mobili”
Veniamo ai vari sistemi anticaduta utilizzati.
I sistemi di trattenuta sono dispositivi di protezione individuale “che impediscono all’utilizzatore di cadere oltre il bordo del tetto. I sistemi di trattenuta vanno sempre privilegiati rispetto ai sistemi di arresto caduta (ritenuta).
1 “Linea vita a binario
2 Cordino (EN 354)
3 Assorbitore (EN 355)
4 Imbracatura anticaduta (EN 361)
5 Elmetto con sottogola (EN 397, EN 12492, EN 14052)”.
I sistemi di posizionamento sul luogo di lavoro sono invece dispositivi di protezione individuale che “consentono all’utilizzatore di assumere una posizione ottimale per lavorare (in trattenuta) in modo da non cadere. Questi non vanno confusi con i sistemi riguardanti i lavori in sospensione a corde portanti”.
1 “Protezione collettiva (ponteggio per facciate)
2 Scala da tetto
3 Imbracatura anticaduta (EN 361)
4 Elmetto con sottogola (EN 397, EN 12492, EN 14052)
5 Cordino regolabile con assorbitore integrato (EN 353-2, EN 358 ed ev. EN 355)”.
Infine i sistemi di arresto caduta (ritenuta) sono dispositivi di protezione individuale che “arrestano la caduta della persona e limitano l’energia cinetica sviluppata (contraccolpo).
1 Ancoraggio puntuale
2 Cordino regolabile con assorbitore integrato (EN 353-2, EN 358 ed ev. EN 355)
3 Imbracatura anticaduta (EN 361)
4 Elmetto con sottogola (EN 397, EN 12492, EN 14052)”.
Concludiamo segnalando alcuni dei requisiti indicati nel documento per chi lavora con i DPI anticaduta:
- “i DPI anticaduta devono essere utilizzati secondo le indicazioni del fabbricante”;
- “i DPI anticaduta devono essere controllati periodicamente secondo le indicazioni del fabbricante”;
- “il salvataggio di una persona sospesa alla fune deve essere garantito con mezzi propri entro 10-20 minuti”.
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Suva, Involucro Edilizio Svizzera, Swiss safety e Suissetec, “ Progettare i dispositivi di ancoraggio sui tetti”, versione marzo 2016 (formato PDF, 1.52 MB).
N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nei documenti di Suva riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.
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