Inail: dati statistici e novità sulle malattie asbesto correlate
Roma, 16 Nov – Il 4 ottobre 2023 il Parlamento europeo, come indicato nella “ Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro”, ha approvato, con l’adozione di una direttiva, nuove norme che diminuiscono sensibilmente i limiti di esposizione all'amianto dei lavoratori, introducono l'uso di tecnologie più moderne e accurate per rilevare la presenza di fibre sottili di amianto e prevedono nuovi requisiti sui dispositivi di protezione individuali.
A ricordarlo è un recente documento realizzato dalla Consulenza statistico attuariale dell’ Inail - “Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica - 2023” – che segue analoghi documenti pubblicati nel 2022 ( Le malattie asbesto correlate - Analisi statistica - anno 2022) e nel 2021 ( Le malattie asbesto correlate - anno 2021).
Il documento fa il punto anche della situazione italiana ricordando che la Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge di stabilità 2008), “per garantire una maggior tutela ai malati affetti da patologie legate all’amianto”, ha istituito presso l'Inail il " Fondo per le vittime dell’amianto". In particolare i beneficiari del Fondo “sono i titolari di rendita di inabilità permanente ai quali sia stata riconosciuta dall'Inail una patologia asbesto correlata per esposizione all'amianto e i titolari di rendita a superstiti dei lavoratori vittime dell'amianto individuati ai sensi dell'art. 85 del Testo Unico e successive modifiche ed integrazioni”. Si indica poi che “l’art.1, comma 116, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015) ha esteso le prestazioni del Fondo, in via sperimentale, ai malati affetti da mesotelioma riconducibile a esposizione ambientale o familiare all’amianto”. Mentre la Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021) “ha reso stabili tali benefici e a partire dal 1° gennaio 2023” e la Legge di Bilancio 2023 “ha incrementato le prestazioni rivolte ai malati professionali e non e ai loro eredi”.
Dunque la Consulenza statistico attuariale (CSA) predispone annualmente “un’analisi statistica sulle malattie asbesto-correlate con l’obiettivo di diffondere informazioni utili alla comprensione del fenomeno quali ad esempio l’andamento nel tempo della numerosità delle malattie, la gravità, i territori nazionali più coinvolti, i settori in cui si concentrano le malattie professionali”.
Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:
- Le malattie asbesto correlate e i dati statistici
- Le malattie più diffuse e le indicazioni su genere, territorio e settore
- L’indice del documento Inail
Le malattie asbesto correlate e i dati statistici
La nuova pubblicazione Inail, a cura di Daniela Martini (Inail, CSA), si sofferma sui dati statistici relativi alle malattie professionali asbesto correlate riconosciute dall’Inail utilizzando come l’Open data Inail, sezione malattie professionali, nel quinquennio di osservazione anni di protocollo della denuncia 2018-2022.
Nella lettura dei dati si chiede di tenere presente che “il riconoscimento della malattia professionale necessita di congrui tempi tecnici per la gestione e la definizione della pratica, inoltre i postumi delle malattie asbesto correlate sono fortemente influenzati dal periodo di tempo che intercorre tra la data di contrazione della patologia e la data di osservazione del fenomeno, pertanto, i dati esposti sono soggetti a variazione in funzione della data di aggiornamento e le informazioni più recenti non possono ritenersi consolidate”.
Si indica che nel quinquennio 2018-2022 “ogni anno mediamente i lavoratori che si vedono riconosciuta dall’Inail l’origine lavorativa alla patologia contratta sono 18.831, di questi mediamente il 3% (587) è deceduto a causa della malattia”.
In oltre i tecnopatici “con riconoscimento di malattia professionale nel triennio più consolidato 2018-2020 sono annualmente in media 19.906, la quota di decessi sale al 4% (733 casi)”.
Se andiamo sul tema delle patologie connesse all’amianto si segnala che, invece, “i lavoratori affetti da patologie asbesto correlate di origine professionale, nel quinquennio 2018-2022, risultano mediamente 1.329, il 7% del complesso dei tecnopatici”. E mediamente “ogni anno il 40% (525 casi) dei malati affetti da patologie asbesto correlate decede a causa della malattia”. In particolare, nel triennio 2018-2020, “in media annualmente i lavoratori a cui viene riconosciuta la malattia professionale asbesto correlata sono 1.544, la percentuale degli esiti mortali sale al 42% (in media 650 decessi l’anno)”.
Le malattie più diffuse e le indicazioni su genere, territorio e settore
Si indica poi che, riguardo alle malattie asbesto correlate, nel triennio 2018-2020, “le patologie più riconosciute, con circa 550 casi l’anno, sono “Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli” (codifica ICD-10 C45-C49, “mesotelioma della pleura” in particolare); seguono le “Altre malattie della pleura” con circa 500 casi l’anno, le “Malattie polmonari da agenti esterni” con 270 casi l’anno e i “Tumori maligni dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici” con circa 230 riconoscimenti l’anno”.
Inoltre negli anni 2018-2020 il “Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli” “rappresenta il 36% delle patologie derivanti dall’esposizione alle fibre dell’amianto, i “Tumori maligni dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici” il 14%, complessivamente le malattie professionali con esiti più severi costituiscono il 50% delle malattie asbesto correlate di origine professionale”.
Riprendiamo dal documento una tabella con riferimento alle malattie asbesto correlate per anno di protocollo, genere e classe:
Si indica poi che la distribuzione percentuale delle malattie asbesto-correlate per classe ICD-10 è sensibilmente diversa per genere del malato, infatti, per il genere femminile il “Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli” con il 72% dei riconoscimenti, rappresenta la malattia asbesto correlata più diffusa”.
Riguardo poi ai territori, con riferimento al territorio di residenza del lavoratore malato e all’anno di protocollazione 2022, “i casi riconosciuti sono così distribuiti: il 31% nel Nord-Ovest (Lombardia 127 riconoscimenti, Piemonte 81), il 30% nel Mezzogiorno (la Campania con 131 riconoscimenti è la regione con il maggior numero in Italia), il 25% nel Nord-Est (Friuli Venezia Giulia 125 malattie professionali riconosciute, Veneto 68) ed infine il 14% nel Centro (Toscana in larga parte con 88 riconoscimenti)”.
Inoltre nell’anno di protocollo 2022 “il 76% delle malattie asbesto correlate si concentra nel settore Industria, segue l’Artigianato con l’11%”.
Rimandiamo alla lettura integrale del documento e alla visione delle tabelle che si soffermano ed entrano nel dettaglio di vari altri aspetti significativi.
L’indice del documento Inail
Concludiamo riportando l’indice del documento Inail “Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica – 2023”.
1. Le malattie professionali asbesto correlate riconosciute dall’Inail nel quinquennio 2018-2022
2. Le rendite Inail di inabilità permanente e a superstiti per malattie professionali asbesto correlate, anni 2018-2022
3. Le prestazioni del Fondo vittime dell’amianto ai malati professionali e loro superstiti
4. Le prestazioni una tantum a favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale e dei loro eredi
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Consulenza statistico attuariale, “ Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica - 2023”, a cura di Daniela Martini (Inail, CSA), edizione 2023 (formato PDF, 2.14 MB).
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Rispondi Autore: Sergio Bisiani - likes: 0 | 16/11/2023 (08:49:44) |
Come mai nella tabulazione Inail relativa a patologie asbesto correlate non rientra il carcinoma alla vescica la cui correlazione all'esposizione all'amianto è nota, a prescindere dagli altri fattori di rischio (IPA, cloruro di vinile, tabagismo, etc) ? Grazie |