Il piano nazionale prevenzione e il macrobiettivo su infortuni e malattie
Milano, 29 Nov – In occasione della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, la Regione Lombardia, in collaborazione con le ATS lombarde, ha promosso sul territorio regionale diversi eventi per parlare di sicurezza e di salute sui luoghi di lavoro e per sensibilizzare i cittadini e la comunità sul valore della cultura della prevenzione.
Uno degli eventi, dal titolo “I Piani mirati di Prevenzione quale nuovo modello di controllo nei luoghi di lavoro nell’ambito della Strategia nazionale Sicurezza e Salute Lavoro”, che si è tenuto nella mattinata del 24 ottobre 2023, ha permesso di soffermarsi sulle strategie generali in materia di salute e sicurezza. Ad esempio, con riferimento anche al “ Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025” adottato il 6 agosto 2020.
Un piano, riguardo alla “vision” e ai principi, che:
- “rafforza una visione che considera la salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente (One Health), sostenendo l’approccio dell’Agenda 2030 e perseguendone gli Obiettivi di sviluppo sostenibile;
- promuove un approccio di tutto il governo, nazionale o locale, e dell’intera società (whole-of-government e whole-of-society), sostenendo l’intersettorialità e un maggiore coinvolgimento della comunità e dei suoi gruppi di interesse;
- riafferma i principi della ‘Salute in tutte le Politiche’, affinché nelle decisioni politiche dei diversi settori sia riconosciuto il benessere generale della popolazione come obiettivo comune;
- considera il contrasto alle disuguaglianze sociali e geografiche una priorità trasversale a tutti gli obiettivi”.
Inoltre il PNP 2020-2025:
- “ribadisce l’approccio:
- life course, finalizzato al mantenimento del benessere in ciascuna fase dell’esistenza
- per setting, come strumento facilitante per le azioni di promozione della salute e di prevenzione” (comunità e città, scuola, luoghi di lavoro)
- “di genere, al fine di migliorare l’appropriatezza e l’equità degli interventi”.
Inoltre “sostiene il coinvolgimento della comunità e dei suoi gruppi di interesse” e favorisce il processo di attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) della Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica (DPCM 12/01/2017).
A ricordarlo è l’intervento “Il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 ed il Macrobiettivo 4” a cura di Daniela Galeone (Ministero della Salute DGPRE Ufficio 8 - Promozione della salute e prevenzione e controllo delle malattie cronico-degenerative).
Nel presentare l’intervento l’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- Piano nazionale di prevenzione: formazione e comunicazione
- Piano nazionale di prevenzione: macrobiettivo 4 e obiettivi strategici
- Piano nazionale di prevenzione: promozione della salute e programmi predefiniti
Piano nazionale di prevenzione: formazione e comunicazione
L’intervento parla anche della formazione nel PNP, un’azione trasversale e “fattore di efficacia per raggiungere gli obiettivi di salute”:
- “occasione di incontro tra contesti diversi per rinforzare la collaborazione intersettoriale in un’ottica One Health, per creare cultura, linguaggi e obiettivi condivisi, sia tra i vari Servizi dei Dipartimenti di prevenzione, sia con altri Dipartimenti/Servizi/figure professionali sanitarie, oltre che con il mondo non sanitario;
- essenziale per accrescere le competenze degli operatori sanitari incluse le figure strategiche del sistema di assistenza primaria”;
- “finalizzata all’acquisizione di competenze nuove (es. Urban Health, counselling, ecc.) da parte degli operatori dei Dip. Prev. ma anche di competenze di base e specialistiche da parte di tutte le figure coinvolte nella declinazione locale del piano;
- fortemente orientata all’azione e contestualizzata rispetto agli interventi da realizzare nel territorio”.
Mentre la comunicazione nel PNP è strumento strategico e azione di sistema “per:
- aumentare la conoscenza e l’empowerment
- promuovere atteggiamenti favorevoli alla salute
- favorire modifiche di norme sociali e l’adesione a programmi di prevenzione
- favorire il coinvolgimento attivo del cittadino (engagement)
- facilitare la creazione di reti inter-istituzionali
- contribuire al contrasto alle diseguaglianze”.
Piano nazionale di prevenzione: macrobiettivo 4 e obiettivi strategici
L’intervento ricorda poi i Macro Obiettivi (MO):
- Malattie croniche non trasmissibili
- Dipendenze da sostanze e comportamenti (Dipendenza da sostanze e dipendenza da Internet, Alcoldipendenza)
- Incidenti stradali e domestici
- Infortuni e incidenti sul lavoro, malattie professionali
- Ambiente, salute e clima
- Malattie infettive prioritarie
E si sofferma sul Macrobiettivo 4 “Infortuni e incidenti sul lavoro, malattie professionali” con 13 Obiettivi strategici, 23 Linee strategiche di intervento e 3 Programmi Predefiniti:
- PP6: Piano mirato di prevenzione
- PP7: Prevenzione in edilizia ed agricoltura
- PP8: Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro
Questi i tredici obiettivi strategici:
- Programmare interventi di prevenzione in ragione delle esigenze dettate dalle evidenze epidemiologiche e dal contesto socio-occupazionale
- Perfezionare la conoscenza delle storie lavorative ed espositive dei lavoratori
- Redazione e ricognizione linee di indirizzo (ex art. 2 decreto 81/2008) da approvare in sede di Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le regioni e le PA Trento e Bolzano
- Assicurare alle micro e piccole aziende ed alle medio e grandi aziende attività di controllo modulate secondo approcci distinti
- Applicare alle attività di controllo i principi dell’assistenza, dell’empowerment e dell’informazione, e adottare azioni di enforcement in relazione alla capacità ed alla motivazione dell’impresa
- Favorire nei giovani l’acquisizione e competenze specifiche in materia di SSL
- Implementare un modello di tutela del lavoratore che sia evoluzione della prevenzione degli infortuni e malattie verso la “conservazione attiva” della salute, ovvero verso la Total worker health
- Potenziare la rete di collaborazione tra professionisti sanitari medici del lavoro dei servizi territoriali e ospedalieri e MMG, per la tutela della salute del lavoratore in un’ottica di Total worker health
- Incentivare, orientare e monitorare le azioni di welfare aziendale più strettamente connesse alla salute globale del lavoratore
- Assicurare la sorveglianza sanitaria degli ex esposti
- Assicurare la funzionalità di OCCAM incrociando i dati sanitari disponibili negli archivi regionali con le storie lavorative INPS
- Portare a regime i Registri di patologia tumorale ReNaM, ReNaTuNS e neoplasie a bassa frazione eziologica, registri esposti ad agenti cancerogeni biologici e de relativi casi di eventi accidentali, malattia e decesso
- Assicurare la fruibilità delle informazioni che compongono il Registro degli esposti
Piano nazionale di prevenzione: promozione della salute e programmi predefiniti
L’intervento si sofferma, all’interno del PNP, anche sul Programma Predefinito PP3 “Luoghi di Lavoro che Promuovono Salute”:
L’obiettivo specifico è quello di “sostenere la promozione della salute negli ambienti di lavoro, secondo il modello Workplace Health Promotion (WHP) raccomandato dall’OMS, in particolare per:
- la prevenzione dei fattori di rischio comportamentali delle malattie croniche
- la promozione dell’invecchiamento attivo e in buona salute”
In particolare il Programma, “utilizza la leva della Responsabilità Sociale d’Impresa, prevedendo l’ingaggio dei ‘Datori di lavoro’ (del privato e del pubblico) nella attivazione di processi e interventi tesi a rendere il luogo di lavoro un ambiente ‘favorevole alla salute’, attraverso cambiamenti organizzativo-ambientali che incoraggino e facilitino l’adozione di stili di vita salutari e l’incremento di competenze e consapevolezze (empowerment) nei lavoratori”.
Mentre il PP7 “Prevenzione in edilizia e agricoltura” ha come obiettivi:
- “Promozione delle attività di vigilanza, controllo e assistenza alle imprese anche applicando alle attività di controllo i principi dell’assistenza empowerment e dell’informazione;
- Contrasto all’utilizzo di macchine ed attrezzature da lavoro non conformi o prive dei Requisiti Essenziali di Sicurezza e creazione della banca dati delle non conformità”.
E il PP8 “Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro” ha come obiettivi:
- “Avvalendosi di strumenti efficaci, quali il Piano Mirato di Prevenzione (PMP), definizione partecipata di strategie di intervento (controllo e assistenza) mirate al contrasto dei rischi specifici (cancerogeno, ergonomico, psicosociale) per favorire l’incremento dell’estensione e della omogeneità sul territorio nazionale delle attività di controllo, di informazione e di assistenza.
- Promozione della qualità, dell’appropriatezza e dell’efficacia della sorveglianza sanitaria preventiva e periodica svolta dai medici competenti”.
Rimandiamo, in definitiva, alla lettura integrale delle slide dell’intervento che riportano informazioni anche sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) di riferimento (Area C Sorveglianza, prevenzione e tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) e sul Piano Oncologico Nazionale del 26 gennaio 2023.
Tiziano Menduto
Scarica i documenti da cui è tratto l'articolo:
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.