Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Sicurezza e privacy inconciliabili?
La newsletter settimanale dell'Autorita' Garante per la privacy e' stata occasione di riflessione riguardo ai riflessi che la crescente esigenza di sicurezza della società, scaturita dopo la tragedia dell'11 settembre, potra' avere sulla tutela della riservatezza dell'individuo.
Secondo il presidente dell'Authority, Stefano Rodota', sicurezza e privacy non sono inconciliabili, "la privacy non è nemica della sicurezza. Anzi può essere uno strumento di tutela per rendere meno facile il lavoro di chi vuole organizzare azioni terroristiche".
Rodota' ha richiamato l'attenzione sul fatto che la privacy è un diritto fondamentale delle persone e puo' essere, quindi, in equilibrio con le esigenze di sicurezza.
La legge sulla privacy ''non prevede un'impermeabilità dei dati quando sono in ballo indagini di polizia o attività dei servizi di sicurezza".
Il presidente del Garante ha affermato che nella lotta al terrorismo servono "raccolte di dati mirate", professionalità di intelligence "adeguate", non schedature di massa.''
Anche Giuseppe Santaniello, Vicepresidente dell'Autorità Garante, ha ricordato che la legge italiana sulla protezione dei dati personali ha provveduto "a bilanciare i due valori della riservatezza e della sicurezza".
A tale proposito ha citato inoltre la raccomandazione del Parlamento europeo del 6 settembre, che traccia le linee guida per la lotta ai crimini contro la sicurezza interna ed esterna degli Stati.
Nelle linee guida si afferma che in presenza di tali attività criminose, il diritto alla protezione dei dati personali va garantito, "per cui ogni eccezione ai principi della riservatezza richiede una base giuridica''.
Secondo il presidente dell'Authority, Stefano Rodota', sicurezza e privacy non sono inconciliabili, "la privacy non è nemica della sicurezza. Anzi può essere uno strumento di tutela per rendere meno facile il lavoro di chi vuole organizzare azioni terroristiche".
Rodota' ha richiamato l'attenzione sul fatto che la privacy è un diritto fondamentale delle persone e puo' essere, quindi, in equilibrio con le esigenze di sicurezza.
La legge sulla privacy ''non prevede un'impermeabilità dei dati quando sono in ballo indagini di polizia o attività dei servizi di sicurezza".
Il presidente del Garante ha affermato che nella lotta al terrorismo servono "raccolte di dati mirate", professionalità di intelligence "adeguate", non schedature di massa.''
Anche Giuseppe Santaniello, Vicepresidente dell'Autorità Garante, ha ricordato che la legge italiana sulla protezione dei dati personali ha provveduto "a bilanciare i due valori della riservatezza e della sicurezza".
A tale proposito ha citato inoltre la raccomandazione del Parlamento europeo del 6 settembre, che traccia le linee guida per la lotta ai crimini contro la sicurezza interna ed esterna degli Stati.
Nelle linee guida si afferma che in presenza di tali attività criminose, il diritto alla protezione dei dati personali va garantito, "per cui ogni eccezione ai principi della riservatezza richiede una base giuridica''.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.