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Piu’ privacy per gli assegni
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Tempi definiti per la conservazione dei dati e una corretta informativa ai clienti: sono le misure imposte dal Garante della privacy nei confronti di una società operante nel settore dei servizi finanziari telematici, relativamente al servizio di “garanzia assegni”.
Gli accertamenti effettuati sia presso la società sia presso esercizi commerciali convenzionati, avevano evidenziato in alcune situazioni il mancato rispetto del Codice della privacy.
Dagli esercizi commerciali convenzionati la società acquista pro-soluto il credito sorto in occasione di pagamenti che la clientela effettua tramite assegno di conto corrente.
L’esercente convenzionato, prima di accettare l’assegno avuto in pagamento rivolge una interrogazione alla società telefonicamente o tramite pos, e comunica una serie di dati raccolti dal cliente, nominativo, estremi del documento di identità, numero di telefono, di conto corrente, numero dell’assegno, codici Abi e cab della banca.
Queste informazioni, insieme ad altre provenienti dalle consultazioni di banche dati pubbliche e private (Cai, controllo protesti ecc.) sono raccolte dalla società e registrate nel proprio archivio informatico ed utilizzate per valutare il rischio dell’acquisto del credito.
Gli accertamenti del Garante hanno evidenziato alcuni casi di omessa o inidonea informativa alla clientela, anomalie nella designazione dei responsabili del trattamento e tempi “indefiniti” di conservazione dei dati.
Terminati i controlli, il Garante ha prescritto alla società di individuare al più presto e non oltre la fine di settembre i termini massimi di conservazione dei dati personali, cancellando o trasformando in forma anonima quelli di cui non risulti più giustificata la conservazione.
Le informazioni necessarie a gestire il servizio possono essere trattate, infatti, solo per il tempo strettamente necessario e comunque non oltre i termini di prescrizione delle azioni esercitabili a tutela del credito.
La società dovrà poi adottare le misure organizzative necessarie a garantire, anche attraverso controlli periodici presso gli esercizi commerciali convenzionati, che il personale incaricato fornisca una corretta e puntuale informativa alla clientela.
La società dovrà designare, infine, “responsabili del trattamento” gli esercizi convenzionati che raccolgono i dati nel suo interesse e definire le modalità per la nomina di eventuali “incaricati”.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Tempi definiti per la conservazione dei dati e una corretta informativa ai clienti: sono le misure imposte dal Garante della privacy nei confronti di una società operante nel settore dei servizi finanziari telematici, relativamente al servizio di “garanzia assegni”.
Gli accertamenti effettuati sia presso la società sia presso esercizi commerciali convenzionati, avevano evidenziato in alcune situazioni il mancato rispetto del Codice della privacy.
Dagli esercizi commerciali convenzionati la società acquista pro-soluto il credito sorto in occasione di pagamenti che la clientela effettua tramite assegno di conto corrente.
L’esercente convenzionato, prima di accettare l’assegno avuto in pagamento rivolge una interrogazione alla società telefonicamente o tramite pos, e comunica una serie di dati raccolti dal cliente, nominativo, estremi del documento di identità, numero di telefono, di conto corrente, numero dell’assegno, codici Abi e cab della banca.
Queste informazioni, insieme ad altre provenienti dalle consultazioni di banche dati pubbliche e private (Cai, controllo protesti ecc.) sono raccolte dalla società e registrate nel proprio archivio informatico ed utilizzate per valutare il rischio dell’acquisto del credito.
Gli accertamenti del Garante hanno evidenziato alcuni casi di omessa o inidonea informativa alla clientela, anomalie nella designazione dei responsabili del trattamento e tempi “indefiniti” di conservazione dei dati.
Terminati i controlli, il Garante ha prescritto alla società di individuare al più presto e non oltre la fine di settembre i termini massimi di conservazione dei dati personali, cancellando o trasformando in forma anonima quelli di cui non risulti più giustificata la conservazione.
Le informazioni necessarie a gestire il servizio possono essere trattate, infatti, solo per il tempo strettamente necessario e comunque non oltre i termini di prescrizione delle azioni esercitabili a tutela del credito.
La società dovrà poi adottare le misure organizzative necessarie a garantire, anche attraverso controlli periodici presso gli esercizi commerciali convenzionati, che il personale incaricato fornisca una corretta e puntuale informativa alla clientela.
La società dovrà designare, infine, “responsabili del trattamento” gli esercizi convenzionati che raccolgono i dati nel suo interesse e definire le modalità per la nomina di eventuali “incaricati”.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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