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Multe per telecamere senza...informativa
Una multa di 516,46 euro al titolare di una discoteca del nord Italia per non aver rispettato la normativa sulla privacy relativamente ai sistemi di videosorveglianza.
Il caso e' stato illustrato nella newsletter del Garante per la protezione dei dati personali. Su segnalazione dei carabinieri, che avevano rilevato un sistema di telecamere a circuito chiuso, l'Autorità aveva chiesto alle forze dell'ordine di svolgere ulteriori accertamenti sull'attività di raccolta dei dati effettuata presso la discoteca.
In un secondo rapporto i carabinieri avevano riferito che la qualità delle immagini riprodotte dal sistema di videosorveglianza consentiva la piena riconoscibilità dei clienti di volta in volta inquadrati.
I carabinieri avevano anche rilevato che soltanto dopo la prima ispezione, il responsabile dell'esercizio pubblico aveva posto, in uno dei locali, un'avvertenza, comunque assolutamente generica ed inadeguata.
I cartelli riportavano solamente la dicitura: ''Si avvisano i clienti che sono attive delle telecamere''.
I clienti della discoteca non erano stati informati preventivamente ''dei diritti attribuiti loro dalla legge sulla privacy, sulle modalità e finalità del trattamento, sulla natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati (in questo caso delle loro immagini), che la presenza di un sistema di riprese a circuito chiuso installato nella discoteca avrebbe richiesto.''
Al responsabile della discoteca e' stata, quindi, contestata la violazione dell'art. 10 della legge 675/96 per la quale era prevista la possibilità di un pagamento nella misura ridotta di 516,46 euro.
Il caso e' stato illustrato nella newsletter del Garante per la protezione dei dati personali. Su segnalazione dei carabinieri, che avevano rilevato un sistema di telecamere a circuito chiuso, l'Autorità aveva chiesto alle forze dell'ordine di svolgere ulteriori accertamenti sull'attività di raccolta dei dati effettuata presso la discoteca.
In un secondo rapporto i carabinieri avevano riferito che la qualità delle immagini riprodotte dal sistema di videosorveglianza consentiva la piena riconoscibilità dei clienti di volta in volta inquadrati.
I carabinieri avevano anche rilevato che soltanto dopo la prima ispezione, il responsabile dell'esercizio pubblico aveva posto, in uno dei locali, un'avvertenza, comunque assolutamente generica ed inadeguata.
I cartelli riportavano solamente la dicitura: ''Si avvisano i clienti che sono attive delle telecamere''.
I clienti della discoteca non erano stati informati preventivamente ''dei diritti attribuiti loro dalla legge sulla privacy, sulle modalità e finalità del trattamento, sulla natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati (in questo caso delle loro immagini), che la presenza di un sistema di riprese a circuito chiuso installato nella discoteca avrebbe richiesto.''
Al responsabile della discoteca e' stata, quindi, contestata la violazione dell'art. 10 della legge 675/96 per la quale era prevista la possibilità di un pagamento nella misura ridotta di 516,46 euro.
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