Giustizia e informazione a convegno
Quali limiti è giusto porre alle intercettazioni telefoniche? Perché le fughe di notizie sono tanto frequenti? Esiste ancora il giornalismo investigativo? Il segreto istruttorio è uno strumento ancora efficace? Libertà di stampa, diritto di cronaca, diritto di critica: sono alcuni dei temi al centro del dibattito proposto dal secondo meeting "Giustizia e informazione" che si svolge sabato 8 luglio a Bema in Valtellina.
Il meeting prende spunto dai più recenti scandali che hanno coinvolto, tra l'altro, il mondo del calcio e la casa Savoia, per affrontare uno dei problemi più importanti per la buona salute della democrazia: il rapporto tra libertà di stampa e diritto alla privacy.
Secondo il comunicato dell’ordine dei giornalisti di Milano “se è vero infatti che la stampa esercita un'imprescindibile garanzia di controllo sull'operato dei poteri dello Stato, è pur vero che la straordinaria capacità di influenzare e orientare l'opinione pubblica di cui essa gode esige, oggi, una riflessione attenta, depurata di ogni tentazione ideologica. Sappiamo tutti che troppo spesso la notizia di un arresto data con particolare enfasi viene recepita dal pubblico come una sentenza di colpevolezza, ancor prima che si sia svolto il processo. E siamo tutti d'accordo sulla necessità di evitare ogni gogna mediatica che metta a repentaglio l'inviolabile diritto alla dignità della persona. Tuttavia non si può nemmeno chiedere a chi fa informazione di attendere, per dare la notizia, la fine di un processo che in Italia ha spesso una durate addirittura estenuante”.
In quali modi, dunque, si può reinventare il rapporto tra giornalismo e giustizia? Quali limiti è ragionevole imporre al diritto di cronaca? Quando è giusto servirsi di intercettazioni telefoniche? Il segreto istruttorio è uno strumento ancora efficace o dovrebbe essere abolito come qualcuno ha proposto? Quali nuove regole sono necessarie nell'era di internet? Esiste ancora il giornalismo investigativo?
Sono soltanto alcuni dei molti temi che saranno affrontati nel convegno di Bema e attorno ai quali si confronteranno alcuni dei più noti giornalisti e magistrati italiani: Franco ABRUZZO (presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia), l'avvocato Corso BOVIO, il dottor Piero CALABRÒ (giudice del Tribunale civile di Monza), la d.ssa Maria Clementina FORLEO (giudice delle indagini preliminari di Milano), il colonnello Luciano GAROFALO (comandante del RIS di Parma), l'avvocato Tiziana MEVIO (presidente della Camera Penale di Sondrio), Luciano REGOLO (direttore di "Novella 2000").
In allegato la relazione “Diffamazione a mezzo stampa, una riforma possibile che bilanci diritto di cronaca e tutela della dignità della persona” di Francesco (“Franco”) Abruzzo presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
Secondo convegno regionale "GIUSTIZIA e INFORMAZIONE"
Sabato 8 luglio, Bema, Centro polifunzionale, via Lissi, ore 9,30
Per informazioni: info@eventivaltellinesi.it, www.odg.mi.it
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