Attenzione alla privacy anche...in Nuova Zelanda

Dopo alcune contestazioni in base alle quali la tutela della privacy in Nuova Zelanda sarebbe dannosa e addirittura inutile, è stato condotto un sondaggio per verificare l'opinione dei cittadini.
La newsletter del Garante, recentemente pubblicata, ha riportato il risultato di questo sondaggio in base al quale il 10% degli intervistati non nutre particolari timori per la propria privacy e, nei contatti con imprese commerciali, per il 93% il rispetto e la tutela dei dati personali risultano essere altrettanto importanti della qualità dei prodotti o dei servizi offerti.

Bruce Slane, Privacy Commissioner per la Nuova Zelanda che ha commentato il sondaggio, ha inoltre sottolineato che le transazioni commerciali comportano uno scambio, in cui il cliente cede una parte dei propri dati personali in cambio di un servizio o un bene; tuttavia, il punto è che questi dati non devono servire a scopi diversi da quelli connessi alla specifica transazione.

Slane ha anche ribadito che la legge sulla privacy del suo Paese è stata presa a modello per redigere la normativa in vigore in altri Stati e gode di una buona stima come è emerso alla recente conferenza mondiale delle autorità garanti della protezione dati, tenutasi a Parigi dal 24 al 26 settembre scorsi.